Libro critica il linguaggio dei software: è incomprensibile

NEW YORK (Reuters) - La microbiologa Diana Westmoreland ha un ottimo rapporto con la tecnologia eccezion fatta per tutto ciò che riguarda i computer.

"I programmi mi mettono in soggezione e il linguaggio che viene utilizzato mi sembra arabo", ha detto Westmoreland, che vive vicino a Cardiff, nel Galles.

Il problema, spiega il consulente David Platt, non riguarda l'utente ma il programmatore che non ragiona allo stesso modo in cui pensa l'utente finale.

Platt è un insegnante di informatica alla Harvard University Extension School nonché autore di un nuovo libro intitolato "Why software sucks ... And What You Can Do About It", pubblicato dalla Pearson Plc.

Una delle cose che lo irritano di più è quando un programma di testo come Microsoft Word chiede agli utenti se vogliono salvare il lavoro svolto, prima di chiudere il documento.

Questa domanda risulta strana a chi è abituato a lavorare con la macchina da scrivere, la penna o con la carta, spiega.

Per questo tipo di utenti una domanda più diretta potrebbe essere: "Butto via tutto quello che hai appena fatto"?

I messaggi che chiedono agli utenti di confermare se procedere o no con la cancellazione di un documento, sono un altro esempio di espressione sbagliata, secondo l'autore.

"La nostra automobile non ci chiede 'Vuoi davvero accendere il motore?'" quando uno infila la chiave e la gira", continua ancora Platt.

Si abusa così tanto della finestra di conferma che nessuno ci presta più attenzione, anche quando avverte che un documento potrebbe essere conservato, spiega.

I messaggi sbagliati sono un esempio di quanto esiste di peggiore nella comunicazione nel mondo dei programmi, ribadisce Platt.

Nel suo libro, spiega come dopo aver cercato di salvare una pagina Web dal suo browser, si è visto comparire un messaggio che diceva che era impossibile farlo, senza dare altra scelta se non quella di cliccare sul tasto "ok".

"No, non è per nulla Ok che questa operazione non si possa fare e che questo programma non ti spieghi perché", scrive Platt.


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Scritto da Aragorn | il 2007-01-04 11:04:18 |