Calipari, prosciolto il marine Lozano

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Calipari, prosciolto il marine Lozano

Messaggiodi Aragorn il 25 ott 2007, 15:33

La terza Corte d'Assise di Roma ha dichiarato il difetto di giurisdizione e disposto il non luogo a procedere


ROMA - Sulla vicenda dell'uccisione di Nicola Calipari, lo scorso il 4 marzo 2005 a Bagdad, la terza corte d'assise di Roma ha dichiarato il difetto di giurisdizione e disposto il non luogo a procedere per Mario Lozano, l'ex soldato Usa che fece fuoco contro l'auto sulla quale viaggiava il funzionario del Sismi con la giornalista del manifesto Giuliana Sgrena appena liberata dopo il sequestro. Carenza di giurisdizione è il motivo della decisione. La decisione è stata presa dal collegio presieduto da Angelo Gargani dopo una camera di consiglio durata più di due ore. Il pronunciamento della Corte ha quindi posto fine al processo a Lozano, mai comparso davanti all'autorità giudiziaria italiana, per omicidio volontario. La Corte di assise, in particolare, ha deciso sulla base di un'eccezione sollevata dall'avvocato Alberto Biffani, difensore dell'imputato, il quale rivendicava la carenza di giurisdizione dell'Italia a processare l'ex soldato che il 4 marzo 2005, sulla Irish Route, fece fuoco sulla Toyota che stava conducendo all'aeroporto Nicola Calipari, l'inviata del Manifesto Giuliana Sgrena e l'agente del Sismi Andrea Carpani. La Corte, quindi, ha accolto le argomentazioni dell'avvocato Biffani il quale, tra l'altro, sosteneva il difetto di giurisdizione alla luce dell'adesione dell'Italia ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza secondo la quale tutto il personale della coalizione che opera in Iraq è sottoposto alla giurisdizione dello Stato di invio.

GIULIANA SGRENA: «DECISIONE INCREDIBILE» - «Penso che questa decisione sia incredibile e che sia ancora una volta l’accettazione dell’arroganza degli Stati uniti». E’ stato questo il commento a caldo della Sgrena, pochi minuti dopo la lettura della sentenza. La decisione, ha spiegato la giornalista rapita per un mese a Bagdad, dà ragione agli Usa «che non volevano questo processo e hanno fatto di tutto per impedirlo». Si tratta anche di «una rinuncia alla ricerca della verità sull’omicidio di Calipari e su quello che è successo quella notte a Bagdad. Di fatto - ha conlcuso la Sgrena - l’Italia rinuncia alla sua sovranità attraverso questa sentenza".

FASSINO: «GIUSTIZIA NEGATA» - Critico sulla decisione della terza Corte d'Assise Piero Fassino. «Anche non volendo entrare nel merito dell'interpretazione normativa adottata oggi dalla Corte di Assise - ha detto il segretario dei Ds - rimane il fatto che così l'uccisione di Nicola Calipari rischia di restare un delitto impunito e un evidente caso di giustizia negata. E questo non può che suscitare sfiducia e rifiuto in qualsiasi cittadino che voglia credere in un sistema giudiziario capace di assicurare diritto e verità».

CASSON: «RINUNCIA ALLA SOVRANITA' NAZIONALE» - «Non è soltanto una rinuncia alla giurisdizione - ha commentato il senatore dell'Ulivo ed ex pm Felice Casson -. È una grave rinuncia alla sovranità nazionale. Pensavo che certi tempi e certe soggezioni, anche giuridiche, fossero passati: evidentemente non è così. Con questa decisione si è rinunciato alla ricerca della verità».


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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