L’FBI ti legge, l CIA ti ascolta, OBAMA ti registra

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L’FBI ti legge, l CIA ti ascolta, OBAMA ti registra

Messaggiodi Aragorn il 28 set 2010, 11:36

Daniela Roveda per "Il Sole 24 Ore"

Ecco una ragione in più per non scrivere nulla di compromettente in una mail su Blackberry o un messaggio su Facebook: l'Fbi potrebbe ascoltare. Potrebbero ascoltare anche Cia, polizia, fisco o guardia di finanza se il parlamento approverà nuove regole proposte dal presidente Barack Obama per autorizzare le intercettazioni su internet. Il governo Usa vuole obbligare tutte le società di comunicazione digitale (online e non) ad adottare le tecnologie necessarie per decodificare, ascoltare e leggere messaggi scambiati da privati cittadini.

«Quello che vogliamo è semplicemente mantenere la capacità di lavorare al fine di tutelare la sicurezza personale e nazionale» ha detto il legale dell'Fbi Valerie Caproni al New York Times. Se per esempio l'Fbi avesse potuto intercettare le telefonate fatte su un network inaccessibile da Faisal Shahzad, autore del fallito attentato terroristico a Times Square a New York lo scorso maggio, il complotto avrebbe potuto essere sventato molto prima.

L'evoluzione della tecnologia sta rendendo invece impotenti le forze dell'ordine, la cui arma più efficace contro il crimine sono sempre state le intercettazioni telefoniche. Ma oggi i criminali - dai ladri di biciclette ai terroristi di al-Qaeda - si parlano su Skype non solo perché costa meno, ma soprattutto perché è un tipo di comunicazione "peer to peer" che non passa da una centralina di smistamento ed è quindi più difficile da intercettare. I criminali si scambiano mail sul Blackberry o istruzioni su Facebook perché i messaggi sono codificati e nemmeno le società stesse sono in grado di decodificarli.

Le proposte avanzate dalla Casa Bianca insieme all'Fbi, al ministero della Giustizia e alla National security agency includono l'obbligo per tutte le società di comunicazione (e non solo quindi per le compagnie telefoniche) di avere a disposizione un software per decodificare messaggi in codice; l'obbligo per tutte le società estere che operano un sistema di comunicazione negli Stati Uniti di avere una sede in Usa capace di intercettare telefonate e messaggi scritti; l'obbligo per tutte le società che operano sistemi di comunicazione "peer to peer" di ridisegnare il loro software per consentire le intercettazioni.

«Se società come Skype e Facebook saranno costrette a disegnare "buchi" nei loro network per consentire all'Fbi di ascoltare le telefonate, i loro sistemi di comunicazione saranno spalancati da tutti gli hacker del mondo» commenta Dean Takahashi del sito high tech VentureBeat. Pesanti anche le implicazioni per la privacy, un diritto considerato inalienabile dal popolo americano: la nazione insorse per esempio quando l'amministrazione Bush approvò nel 2007 l'espansione dei poteri delle forze dell'ordine nelle intercettazioni di telefonate e mail internazionali per combattere il terrorismo.

Immense, infine, le implicazioni per il concetto stesso della rivoluzione internet, una rivoluzione fondata sul principio della decentralizzazione della comunicazione e dello scambio di informazioni. L'obbligo di far passare tutte le comunicazioni da un centro di smistamento è essenzialmente un passo indietro nella tecnologia, un ritorno al modo in cui funzionavano le vecchie società telefoniche.

Per molti giovani ed entusiastici sostenitori di Obama, fa specie infine che simili proposte provengano proprio dal presidente pro-internet per eccellenza, il presidente che per primo usò il web per lanciare una campagna elettorale moderna e adatta alle nuove generazioni. L'iniziativa della Casa Bianca, che sarà presentata in parlamento il prossimo anno, sottolinea quindi quanto sia difficile bilanciare le priorità di proteggere la sicurezza nazionale, tutelare la privacy e allo stesso tempo incoraggiare l'innovazione.

Non è solo l'America ad aspettare con ansia le decisioni di Washington sul fato della privacy in internet: l'iniziativa americana potrebbe indurre il mondo intero a seguirne l'esempio.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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