Obama non ha scacciato lo spettro recessione

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Obama non ha scacciato lo spettro recessione

Messaggiodi Aragorn il 16 lug 2010, 12:25

Rallenta la crescita negli Stati Uniti (3,2 per cento anziché 3,4 per cento nel 2010) e rallenta pure la decrescita della disoccupazione (9,2-9,5 per cento), accorciando il vantaggio sulla zona euro, secondo l'ultimo outlook della Fed la Banca centrale americana che conferma il senso di un dibattito intercorso sui giornali, dal Washington Post al Wall Street Journal. Una visione meno ottimista al punto che se lo scenario dovesse ulteriormente peggiorare il Comitato di politica monetaria della Fed (lo si legge nelle minute della riunione del 22-23 giugno e pubblicate solo nei giorni scorsi) considererebbe appropriata la possibilità di varare ulteriori misure di stimolo.

Il Wall Street Journal ci informa che gli americani sono in fuga dalla Borsa. I piccoli investitori non credono più nell'acquisto di azioni scottati dalla recente crisi finanziaria e dopo la bolla di dotcom e gli scandali Enron e Worldcom. E il disinvestimento dei fondi comuni deprime gli indici. Il Dipartimento del commercio è costretto a registrare a maggio una crescita del deficit a quota 42,3 miliardi di dollari rispetto ai 40,3 di aprile (soprattutto con Cina e UE). Ci sono poi i dati di giugno delle vendite al dettaglio diminuite più del previsto per il secondo mese consecutivo per gran parte a causa del mercato dell'auto in caduta dopo la fine degli incentivi fiscali all'acquisto.

Insomma, l'economia è entrata in un passaggio delicato dove si stanno appannando i rimarchevoli risultati di inizio d'anno e la Banca di Bernanke non esclude nuove misure di stimolo. Peter Newland di Barclays sostiene che, eccezion fatta per l'auto, il minuscolo incremento delle vendite al dettaglio (+0,1 per cento) è un segno incoraggiante per il terzo trimestre quando le spese per il consumo dovrebbero essere sostenute da una solida crescita dei salari e dell'impiego.

Tuttavia la gente la pensa diversamente, quando mancano meno di 4 mesi al voto di mid term, il 2 novembre. "A dispetto di ciò che dicono gli economisti, si direbbe che siamo ancora in recessione" è la risposta di 71 americani su cento al sondaggio di Bloomberg. Le famiglie pagano il mantenimento di una disoccupazione elevata, un dato che contrasta duramente con i sontuosi bonus dei manager e gli elevati profitti sbandierati dalle maggiori corporation.

Barak Obama è preoccupato. Ha schierato i numeri del successo dello stimulus plan del febbraio 2009 dotato di 787 miliardi: tre milioni di posti di lavoro creati o salvati e saranno 3 milioni e mezzo a fine anno. Ma non sa dove prendere altri soldi e ha convocato alla Casa Bianca, alla ricerca di nuove idee per creare ricchezza e occupazione , il miliardario Warren Buffet conosciuto come "l'oracolo di Omaha" e l'ex presidente Bill Clinton. Il presidente è sotto attacco dei repubblicani e di molti grandi imprenditori e papaveri di Wall Street che non gradiscono la politica di questa Amministrazione, dall'enorme deficit di bilancio alla riforma sanitaria, da quella del sistema finanziario, alle proposte di ridurre le emissioni di anidride carbonica.

Gli esponenti del Grand Old Party sostengono che lo stimulus plan è un grande spreco senza frutti concreti. Il Presidente ha ingaggiato il clintoniano Jack Lew alla Casa Bianca con il compito di aiutarlo a ridurre il deficit, mentre a Bill Clinton ha chiesto una mano per spiegare meglio e convincere la gente e gli imprenditori della portata reale delle sue riforme. L'Amministrazione non fa mistero di sperare che accanto ai 100 miliardi del Recovery Act se ne affiancheranno altri 300 da parte degli imprenditori privati incoraggiati dai progetti per l'energia pulita, per grandi opere pubbliche e da altre iniziative del governo.

Ma gli attacchi frontali a Obama - ultimo quello della potentissima camera di commercio statunitense - e il frenetico consulto alla Casa Bianca sottolineano le crescenti difficoltà del presidente. Certo per gran parte ereditate - lo hanno ricordato i suoi consiglieri - altre capitate per caso come l'esplosione della piattaforma Deepwater Horizon, ma la gente sembra delusa proprio di questo, di come sta finendo quel "hope we can believe in", di quella speranza in cui credere che aveva promesso di avere armi nuove per risolvere i problemi.

Proprio questo non sembrano perdonare gli americani ad Obama, angosciato dai sondaggi a picco (sei americani su 10 non hanno fiducia nella capacità del presidente di adottare le decisioni giuste per l'America) e condannato a vincere le elezioni di novembre se vuole avere ancora una chance di onorare gli impegni della campagna presidenziale. E l'economia più di ogni altro fattore - la guerra , la sanità, Guantanamo, il clima) orienta il voto, mentre il partito democratico vive momenti di grande frustrazione come è accaduto al caucus di mercoledì dove sono volate parole grosse tra il deputato del New Jersey Bill Pascrell e un membro dello staff della Casa Bianca per l'ammissione del portavoce di Obama che il partito rischia di perdere la maggioranza al Congresso. Parole definite dalla speaker Nancy Pelosi "inette e dannose".

© L'occidentale


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Re: Obama non ha scacciato lo spettro recessione

Messaggiodi Aragorn il 16 lug 2010, 12:35

vediamo che ne pensano gli americani con le elezioni di medio termine e da quando ho letto i sondaggi sono impietosi con obama...


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Re: Obama non ha scacciato lo spettro recessione

Messaggiodi Beleg il 16 lug 2010, 13:14

Si sapeva che avrebbe avuto un compito difficile. Certo, se fosse punito troppo severamente, sarebbe un peccato perchè almeno una riforma importante l'ha introdotta, quella sanitaria. Vedremo... comunque non si possono risolvere tutti i problemi in un anno e sette mesi (anzi di meno, visto che il governo è diventato opertivo più tardi rispetto alla data di insediamento).
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Re: Obama non ha scacciato lo spettro recessione

Messaggiodi Aragorn il 16 lug 2010, 13:35

però da quel che ho letto la crisi l'ha combatutta nn con ammortizzatori sociali per garantire la sopravvivenza a chi perde il lavoro ma con aiuti alle banche...


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