Borsellino: Ingroia, assassini garantiti da mafia e Stato
Inviato: 19 lug 2010, 22:4117 luglio 2010
Palermo. «Dalle indagini viene fuori che verità non era quella che era apparsa e che ci furono assassini garantiti da uomini della mafia e delle istituzioni».
Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, durante una delle commemorazioni del giudice Paolo Borsellino, a proposito delle nuove indagini sulle stragi mafiose del '92. «Quello di cui oggi parliamo - ha proseguito - ce lo stanno raccontando personaggi come Massimo Ciancimino, testimone privilegiato perchè vicino al padre, ma anche uomini delle istituzioni». «Finora - ha spiegato - la verità non è venuta a galla perchè c'erano delle complicità». «Quello che è agghiacciante - ha proseguito - è che mentre c'era la mattanza mafiosa, gli uomini dello Stato trattavano con gli assassini e non a titolo personale». «Noi siamo in una fase cruciale della democrazia - ha concluso - che passa attraverso la conquista della verità».
ANSA
BORSELLINO: INGROIA, FU CHIARO CHE NON ERA SOLO STRAGE MAFIA
17 luglio 2010
Palermo. «Molti di noi percepirono, subito dopo le stragi del '92, che quello scenario non era firmato solo dalla mafia, ma che c'era un'altra mano. Ora, finalmente, dopo 20 anni sono venuti fuori contesti importanti». Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia intervenuto a un dibattito organizzato in occasione delle commemorazioni della strage di via D'Amelio in cui fu ucciso il giudice Paolo Borsellino. «Si stanno concretizzando delle novità - ha aggiunto - e probabilmente si arriverà a un risultato investigativo che darà vita a dei processi».
ANSA
http://www.antimafiaduemila.com/index.php?option=com_content&task=view&id=29740&Itemid=48
Palermo. «Dalle indagini viene fuori che verità non era quella che era apparsa e che ci furono assassini garantiti da uomini della mafia e delle istituzioni».
Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, durante una delle commemorazioni del giudice Paolo Borsellino, a proposito delle nuove indagini sulle stragi mafiose del '92. «Quello di cui oggi parliamo - ha proseguito - ce lo stanno raccontando personaggi come Massimo Ciancimino, testimone privilegiato perchè vicino al padre, ma anche uomini delle istituzioni». «Finora - ha spiegato - la verità non è venuta a galla perchè c'erano delle complicità». «Quello che è agghiacciante - ha proseguito - è che mentre c'era la mattanza mafiosa, gli uomini dello Stato trattavano con gli assassini e non a titolo personale». «Noi siamo in una fase cruciale della democrazia - ha concluso - che passa attraverso la conquista della verità».
ANSA
BORSELLINO: INGROIA, FU CHIARO CHE NON ERA SOLO STRAGE MAFIA
17 luglio 2010
Palermo. «Molti di noi percepirono, subito dopo le stragi del '92, che quello scenario non era firmato solo dalla mafia, ma che c'era un'altra mano. Ora, finalmente, dopo 20 anni sono venuti fuori contesti importanti». Lo ha detto il procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia intervenuto a un dibattito organizzato in occasione delle commemorazioni della strage di via D'Amelio in cui fu ucciso il giudice Paolo Borsellino. «Si stanno concretizzando delle novità - ha aggiunto - e probabilmente si arriverà a un risultato investigativo che darà vita a dei processi».
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