Attuazione del Federalismo: Contro i servizi, i lavoratori

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Attuazione del Federalismo: Contro i servizi, i lavoratori

Messaggiodi patrix78 il 22 lug 2010, 22:41

Attuazione del Federalismo: Contro i servizi, i lavoratori pubblici, le autonomie locali

di Giuliano Pennacchio

ROMA – Il Federalismo entra nella fase operativa. Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto attuativo del federalismo fiscale riguardante i fabbisogni standard di Comuni e delle Province.

Il provvedimento passerà al vaglio all'esame della Conferenza Stato-Regioni per poi ritornare dopo l'estate a Palazzo Chigi per il via libera definitivo.
Molti i cambiamenti. L’ipotesi su cui si è lavorato è stata quella di arrivare alla determinazione dei fabbisogni standard di Comuni e Provincie attraverso la metodologia già applicata per gli studi di settore e quindi con l’azione operativa della SOSE (Società per gli studi di settore), che gestisce e aggiorna circa 206 studi di settore.
La SOSE valuterà, per stabilire il fabbisogno standart degli enti territoriali, l’entità della spesa storica, il numero di abitanti le esternalizzazioni dei servizi.
Nelle ultime ore è comparso il riferimento «al personale impiegato, all’efficienza, all'efficacia e alla qualità dei servizi erogati nonché al grado di soddisfazione degli utenti».
Si vorrebbe, in questo modo, stabilire rigidamente quanto costano i servizi che eroga ciascun Comune e definire l’entità della copertura, tra la nuova autonomia impositiva dell’ente locale ed il fondo perequativo previsto dalla legge delega sul federalismo.
Per i Comuni si definiscono, nel provvedimento, le funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, quelle di polizia locale, quelle di istruzione pubblica, compresi i servizi per gli asili nido e quelli di assistenza scolastica e refezione e per l'edilizia scolastica

Il disastro nel Mezzogiorno

Sarà un disastro, molto probabilmente, per quei Comuni del Mezzogiorno con scarse attività produttive l’applicazione di questa norma; si rischierà la chiusura di servizi sociali per i cittadini e la perdita di molti posti di lavoro. Vi è il sospetto, da più parti, che il Governo voglia tenersi libere le mani sulle tasse. Con il taglio dei trasferimenti statali, si stanno creando le condizioni per cui i Comuni saranno costretti a chiedere imposte più alte ai cittadini. Infatti, l’unificazione delle imposte che pendono sugli immobili, prevista dal decreto, darà vita ad un nuovo tributo municipale che probabilmente peserà su tutti i contribuenti, compresi quelli esentati dall’ICI.
Per le Province, si delineano nel testo del decreto, le funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, le funzioni di istruzione pubblica, quelle nel campo dei trasporti, quelle relative alla gestione del territorio, della tutela ambientale e quelle dello sviluppo economico relative ai servizi del mercato del lavoro.

Il settore pubblico sotto attacco

Una riflessione attenta andrebbe svolta in merito a quali effetti l’intero comparto del lavoro pubblico potrebbe subire. Queste norme determineranno nel medio periodo anche parametri contrattuali differenziati tra enti territoriali virtuosi ed enti con difficoltà di bilancio e tra diverse aree geografiche del Paese? I rischi sono possibili. Infatti, al federalismo ineguale ed egoistico di Bossi e di Calderoli c’è d’aggiungere la furia distruttrice di Brunetta, che ha già determinato il blocco dei contratti pubblici per quattro anni. Tutti e tre insieme, questi ministri, rappresentano un micidiale mix per le amministrazioni pubbliche, per le autonomie locali, per i servizi per i cittadini e per i diritti dei lavoratori pubblici.

Nicolosi (Cgil): “Dividere i lavoratori significa dividere il Paese”

Per Nicola Nicolosi, della segreteria nazionale della CGIL, la volontà di non rinnovare il contratto per i prossimi quattro anni ai lavoratori del pubblico impiego, mettere i settori pubblici contro i settori privati, rappresenta una strategia mediatica antica e priva di lungimiranza. Dividere i lavoratori pubblici da quelli privati, i disoccupati dagli occupati, i giovani dagli anziani, il Nord e il Sud, vuol dire dividere il Paese.

http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=11291%3Aattuazione-del-federalismo-contro-i-servizi-i-lavoratori-pubblici-le-autonomie-locali&catid=77%3Aeconimia&Itemid=177
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