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20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 11:19
di Aragorn

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 12:10
di Beleg
Un bel problema specie per i tempi necessari. Sembra che Cota abbia già fatto ricorso in Cassazione per quelle liste escluse.

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 12:13
di Aragorn
ma scusa beleg le liste escluse sono state ritenute valide dall'ufficio competente per me è una forzatura della legge chiederne ora l'eslusione visto che la legge stessa dice che il ricorso lo può presentare solo chi subisce l'esclusione e non gli altri.
altro punto è se ci sono stati brogli elettorali su quelle 20ml schede.

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 12:16
di Aragorn
poi personalmente ritengo più grave che sia stata autorizzata a presentarsi una lista PDL pro cota che era collegata a un altro schieramento politico... va bene tutto ma questo è palesemente una sorta di truffa anche consideranto che nn c'era un solo cota presente in quella lista.

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 12:24
di Beleg
Credo il ricorso sia stato fatto proprio per irregolarità "fattuali" (che possono essere denunciate da chi ritiene di essere stato danneggiato), derivanti da diverse situazioni che il centrosinistra nei ricorsi ha ritenuto determinanti per alcune liste collegate a quella di Cota. Perlomeno è quello che ho capito. Qui qualcosa viene spiegato: http://www.repubblica.it/politica/2010/07/16/news/voti_piemonte-5617929/?ref=HREC1-1

Evidentemente lo potevano fare, altrimenti glieli avrebbero respinti, come hanno fatto con il ricorso della lista "Verdi, il sole che ride".

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 12:33
di Aragorn
Cota "Il risultato è chiaro: io ho vinto le elezioni proprio per i voti dati al presidente. Comunque faremo ricorso al Consiglio di Stato": così il governatore del Piemonte, Roberto Cota, commenta la decisione del Tar. "Premesso che per la sentenza c'é il ricorso al Consiglio di Stato, che faremo, e premesso che devo ancora leggere tutto con attenzione, io ho vinto le elezioni proprio per i voti dati al presidente, che si attribuiscono in diversi modi, con voto congiunto e con voto disgiunto, in base a quanto prevede la legge. Proprio seguendo la legge - ribadisce - il risultato è chiaro".
Nella decisione del Tar del Piemonte c'é "un aspetto positivo", ha detto l'avvocato Luca Procacci, legale di Cota. "E' stato portato al centro dell'attenzione il tema dei voti assegnati al presidente. Dalle nostre verifiche abbiamo già visto che Cota non ha vinto grazie ai voti di lista, ma ha vinto per i voti dati direttamente a lui. Per questo confidiamo che il riconteggio confermerà la nostra tesi".

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 12:47
di Beleg
Dicono che, se tra i 15.000 voti riconteggiati ce ne fossero anche solo 6.000 con indicazione Cota, la vittoria non sarebbe in dubbio.

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 17:17
di Aragorn
da quel che ho capito è una situazione grottesca, la legge regionale del piemonte votata dall'amministrazione uscente da la possibilità di non raccogliere le firme se la lista è presentata da un capogruppo anche se il partito in questione non è il suo. detto questo sta famosa lista collegata è stata presentata così, ora si chiede il ricontaggio dei voti che ha avuto questa lista per vedere se c'è stato il voto anche a cota...

mi chiedo se la legge italiana per le regionali prevede che il mio voto è valido sia per il partito che per il presidente se segno solo il partito come si fa? si cambiano le regole in corso? mah... spero che il consiglio di stato faccia chiarezza una volta x tutte... è davvero grottesca la cosa.

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 17:22
di Beleg
Secondo me legiferare su materie elettorali a livello regionale in modo così disparato da nord a sud, crea solo molta confusione e basta. Dovrebbero regolare questi meccanismi.

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 16 lug 2010, 17:23
di Aragorn
condivido in pieno

Re: 20mila schede da ricontare in Piemonte

MessaggioInviato: 20 lug 2010, 11:51
di Aragorn
Chi è il presidente del TAR anti-Cota: Franco Bianchi, a Latina un durissimo scontro con il centro-destra. : Il dottor Franco Bianchi, il presidente del TAR del Piemonte che ha rimesso in discussione la vittoria di Cota alle elezioni, non è nuovo a scontri con il centro-destra. A Latina, da dove è venuto a Torino – con quella che un quotidiano che lo ha sempre sostenuto ha definito, come potete leggere sotto, “con i fatti accaduti, una promozione che sembra più una rimozione” – ingaggiò una vera e propria guerra con il presidente PDL della provincia (ora rieletto), Armando Cusani. In questa guerra si conquistò numerosi amici – tra i giornali di sinistra, che lodarono la sua battaglia contro le “cricche” di un centro-destra (che naturalmente, nella misura in cui alcuni commisero effettivamente reati, non è in nessun modo mia intenzione difendere), e tra i politici del PD, scesi in campo più volte a sua difesa in modo rumoroso e militante – e, come è normale, altrettanti nemici. C’è il rischio, che certamente per molte ragioni non auspico, che le cose si ripetano a Torino. Nel frattempo, invito alla lettura della cronaca del suo saluto alla città di Latina da un articolo del quotidiano a lui favorevole “Il Messaggero” (Armando Del Giaccio, “Franco Bianchi un magistrato scomodo”, 8 dicembre 2007). L’articolo è scritto da un ammiratore giornalistico di Bianchi, ma dà un’idea del clima che venendo a Torino lasciava a Latina. Lo stile e il tono sono forse più importanti, per capire, dei fatterelli di provincia che stanno alle radici dello scontro fra il dottor Bianchi e il centro-destra di Latina, e dove è difficile credere che tutte le ragioni stiano da una sola parte
Ecco dunque un estratto dal “Messaggero”:
“«Ricordatemi come un magistrato qualunque che qualche volta ha sentito il bisogno di esternare i propri sogni». Franco Bianchi, al saluto da presidente del Tar, parte da una favola ma altro che sogni…Si capisce subito che il riferimento è a questioni reali. Né isola piena di palme né tantomeno piante malate per un addio al veleno. Ieri, al termine dell’ultima udienza presieduta nel capoluogo, ha salutato con un intervento durissimo. Non c’è il presidente della Provincia, Armando Cusani, firmatario di un esposto contro il Tar che ha sempre smentito a parole, non ci sono altri rappresentanti di via Costa [sede della Provincia - ...].
Il discorso di Bianchi [...] è pieno di parole pesanti come macigni. Parte dall’isola, dalle palme malate, dai guardiani «abituati a vivere all’ombra» e che «forse non si accorgevano della malattia». Ma «quando pensavo che era stato inferto un colpo forte alla malattia» compaiono «sugli scogli dell’isola scritte contro di me, i miei collaboratori e il mio operato, mi si taccia di narcisismo, protagonismo, plagio, corruzione. Chi è costui che viene a disturbare la quiete dell’isola per guarire una malattia che in effetti non esiste?» E continua: «Forse sarebbe meglio che se ne andasse, dato che è diventato un po’ scomodo soprattutto per i guardiani delle palme». Il sogno – già chiarissimo – finisce, arriva la colf ucraina a svegliare Bianchi con la lettera di trasferimento a Torino, presidente del Tar Piemonte. Una promozione attesa da tempo, anche se con i fatti accaduti sembra più una rimozione. [...].
Ecco allora che: «Occorre rinunciare al compromesso, al dominio della ragione politica, fuggire dall’ignavia dilagante, abbandonare il conformismo, usare un linguaggio semplice in luogo delle raffinate espressioni lessicali che camuffano il ben parlare con l’agire pessimo». Poi fa un passo indietro: «Non spetta al magistrato fare simili proclami, ma questo deve valere anche quando viene infangato pubblicamente da un camion di melma?» Si ferma, chiama ad alta voce Alfonso, l’autista tuttofare e chiede: «Chi ha cambiato questa parola?». Non può pronunciarla ma si capisce che ne avrebbe usata una più forte che tutti, in sala, comprendono. Poi c’è il ricordo del “salotto” del 2005 [il "salotto della legalità", iniziativa di Bianchi che il centro-destra interpretò come un attacco politico]: «Divenni subito scomodo, soltanto il parlare di queste cose rende un magistrato tale, figuriamoci attuarle come ho tentato di fare». E arrivano «i fattacci degli ultimi mesi» che «la storia ha archiviato». Infine il rammarico, il dono del bastone di Santiago di Compostela fatto «a uno dei più graduati guardiani laici dell’isola, chiedo pubblicamente che mi venga restituito con le debite scuse, sue personali e dell’Amministrazione che rappresenta». Il messaggio, sarà chiaro anche questo, è per Armando Cusani [presidente PDL della Provincia di Latina]“
di Massimo Introvigne