Viaggio senza vento

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Viaggio senza vento

Messaggiodi Aragorn il 01 feb 2008, 14:21

Ci sono essenzialmente due modi di ascoltare una canzone, uno superficiale e uno interiore, la maggior parte delle persone in questa società frenetica non ha il tempo né la voglia di entrare in simbiosi con la poesia di un disco. Certo è anche vero che il 99% della musica di oggi è praticamente spazzatura, nessuno sperimenta più, nessuno scrive testi importanti, l’unica cosa è vendere, l’esempio più lampante è Ligabue nel primo periodo un pittore impressionista che disegnava su tela storie di provincia, adesso un Antonacci qualsiasi che scrive per arricchirsi.

Viaggio senza vento è un album dei Timoria, scritto nel 1993. Quindici anni fa. E’ un disco che per come detto prima per molti non ha significato, qualche bella canzone orecchiabile, ma nulla più. Ma se si ha la pazienza e la voglia di usare la testa e di guardare oltre, si scopre che forse è uno dei più bei dischi della storia della musica.

Legato a filo doppio a due concetti, il viaggio come strumento di purificazione e la riscoperta del guerriero, visto come una figura che vive dentro ognuno di noi. Un poeta antico scriveva che le poesie si fanno col fanciullo che c’è dentro l’artista, ecco il guerriero è un’altra anima che alberga in fondo a noi che ci aiuta a vivere la vita con una consapevolezza nuova.

Un detto americano recita che “non sono gli uomini a fare i viaggi, ma i viaggi a fare gli uomini”, un viaggio è qualcosa di più di vedere un panorama, mangiare in un ristorante e dormire nel migliore albergo della città. Un viaggio è Viaggio solo se ti cambia, se l’esperienza entra dentro di te. I Negrita, altro gruppo che adoro, in un pezzo (ahimè un po’ commerciale, ma non per questo poco poetico) scrivono che “Ogni uomo è solo quello che scoprirà, inseguendo le distanze dentro sé” ed è partendo da questo principio che viaggio senza tempo va letto e interpretato.

Scritto e cantato da Renga e Pedrini, ci giuda in un crescendo che attraverso sofferenza, amore, paura e solitudine ci porterà alla rinascita del guerriero. Logicamente questa non vuole essere la verità sui pezzi di quell’album, ma è la mia verità è come io li leggo e come io li sento dentro me.

L’album inizia con il pezzo più conosciuto dei Timoria: Senza vento, quella che amo definire il canto di dolore della mia generazione. La canzone si apre così: “E son qui, non c'é niente strade, bar: comunque mi difendo e non mi arrendo. La mia età é il fuoco freddo nato qui, vivo e non credo in niente. Mi dici che trent' anni fa fermaste un pò il mondo mi dicono che vent' anni fa era tutto diverso…”; è come se si arrivasse alla consapevolezza che la mia generazione, che è più o meno la stessa dei ragazzi del gruppo, trovatasi senza più le spinte idealistiche di quella precedente, in piena era edonista e consumistica, sia senza vento cioè senza appunto gli ideali e i sogni che dovrebbero muovere l’uomo. Partendo da questa scoperta, da questo punto di partenza di una vita senza uno scopo il protagonista decide che “domani parto” e che inizierà il suo viaggio.

Sangue impazzito è il secondo brano, e a me piace immaginarla così, lui che cammina la domenica mattina e riscopre i valori di un’infanzia ormai perduta, un’infanzia che è anche la mia, fatta della domenica in chiesa delle partite di pallone all’oratorio, sapori che purtroppo oggi sono sostituiti dal grande fratello e boiate simili. Un’infanzia delle provincie lombarde. In questo brano c’è la consapevolezza che è una fase chiusa e non si sa manco per quale motivo della sua vita, ci dice che “e penso che un tempo quel tempio era mio e mi chiedo perché un giorno ho detto addio…” e in sottofondo si respira malinconia e nostalgia di quel tempo.

In lasciami in down il viaggio è iniziato per davvero il protagonista dorme con i barboni, in un vicolo o forse una stazione e ci parla dell’accalappiacani, un concetto ripreso anche nella canzone successiva, appunto il guardiano dei cani; Questa figura è la società che ci dice come comportarci e cosa fare, che non tollera chi vive fuori dal coro, sono gli sguardi della gente che ti giudicano. “Il guardiano sa come si fa é padrone della nostra vita compiacerlo fino a quando puoi é un onore non tradirlo mai …”.

La cura giusta è la consapevolezza che il viaggio intrapreso, che muoversi anche solo con la mente, serve a cambiare. Arrivato in questo cortile dove occhi scuri lo scrutano capisce che non ha scelta se non si muove, se non cambia se non si da da fare “qui c'é la cura giusta, per non guarire mai". Stupenda la frase, che può essere vista a critica a chi non comprende il perché di questo atto di purificazione attraverso la ricerca di se: “ma cosa vuoi che sia per te che non hai pianto sul tuo tempo che verrà?"

La fuga parte da un concetto semplice si può essere schiavi in una società dove si dorme-mangia-lavora-mangia-dorme-emagariilsabatociscappaunpòdisesso-, ma se si vuole le idee sono libere: “il corpo é in catene ma libere le idee se guardi lontano, lontano andrai fuggire lontano, lontano andrai”. Il concetto di partire, andare, muoversi è presente in ogni brano come potete vedere. E se si ha il coraggio di ribellarsi alla società, a quel che ci chiede, al conformismo insomma:“Rinascerà l' orgoglio dentro che ti morde la carne la rabbia giovane”

Verso oriente
, è un pezzo che sembra dirci che alla base di questo viaggio c’è una storia di amore, c’è un amore perso. Il mio docente di scienze comportamentali mi ha insegnato che ognuno di noi ha un copione scritto, una sorta di linee guida su come si comporterà in ogni occasione della vita, ma questo copione può essere modificato solo dall’Amore. Mentre lui si muove verso oriente verso il sole che nascerà canta alla sua città, che magari si vede voltandosi all’orizzonte, “dille che non si può buttar via dille che vale molto di più” Questo brano è uno dei più belli di tutto l’album le immagini sono forti e sono pura poesia: “sarò acqua che si disseta da sé”, vento che si rincorre e “il sole mi scalderà scalderà ancora un po’ nudo corpo che il vento rivestirà”.

Lombardia è un canto di amore verso la sua/mia terra, ormai la sta lasciando e si trova lì a ricordarla. Usa immagini semplici, perché la bellezza della vita è nelle piccole cose, ci parla dei i contadini che un poeta antico cantava come eroi, dei i pomeriggi passati al bar con un bicchiere di vino a giocare a carte, ma anche di Milano con i suoi baracchini e le sue puttane. Ma la cosa più bella è l’idea che la Lombardia sia parte di lui:“Ma dovrò andar via… tu sei me Lombardia…

In viaggio come questo non poteva mancare una canzone chiamata “Freedom”, libertà. Chiudendo gli occhi mi piace immaginare come un ragazzo della provincia lombarda, una delle poche regione italiane senza il mare, che arriva su un promontorio dove si vede l’immensità dell’Adriatico: “Oh freedom, oh cielo io tremo un po’ E' il vento o il mare noi insieme qui mentre un' altra estate muore già…” Perché dico adriatico? perché mi piace pensare che in questo momento lui si stia muovendo verso est, seguendo il senso della canzone verso oriente.

Il mercante dei sogni è forse la mia canzone preferita dei Timoria, in questo brano troviamo un altro concetto che ritroveremo ancora più avanti: la duplicità della vita, il bene e il male che sono la stessa realtà, la notte e il giorno il bianco e il nero. E’ legata a filo doppio a un’altra canzone (e se si ascolta bene l’album si capirà che non è il solo caso) che troveremo più avanti: come serpenti in amore, che ripropone gli stessi concetti, inoltre nel mercante dei sogni una frase la rimanda esplicitamente “volando in alto due serpenti vedrai che il bene e il male son la stessa realtà” Mi piace pensarla ambientata a Venezia (“Avrai una forza nuova, nuove realtà avrai il Rifugio , il ponte, la Maschera”).

La città del sole inizia con queste frasi “Disperatamente un uomo va via dal gran rumore del mondo” è quindi è sempre lo stesso concetto di viaggio come purificazione come ricerca interiore, e non è un caso che da questa canzone inizia a cantare del guerriero, siamo in viaggio da molto, dentro di lui/noi si fanno largo nuove consapevolezze ora la meta è chiara.

Piove
è un’altra canzone dove la poesia si fonde con la musica, il protagonista è stanco ed è provato dal viaggio “Certi giorni questo viaggio sembra non finire mai, ma se guardo alle mie spalle non ho perso molto sai. Non c'é tempo per pentirsi tutto appartiene a ieri” però sa che “Ma se guardi l' orizzonte
sei a metà del viaggio ormai non ti importa della gente cerchi l' immoralità
” quando a un certo punto il cielo si incupisce e inizia a tuonare e poi a piovere. E come un pugno in mezzo al petto, che ti lascia senza fiato, una delle immagini più belle dell’album “Mentre piove, piove son felice perché lava queste strade
entra dentro me
”.

Il sogno parla di questo viaggio, di come si possa fare la cosa più impensabile, come mollare tutto per cercare sè stesso: “Tradita da un sonno feroce é un ombra si vendica tradisce abbandona la luce si crea da sé” ma non solo “Ma ecco una nuova visione si plasma nel fumo e ... l' uomo che ha avuto ragione non si fa scegliere”. Anche in questa canzone il concetto del guerriero è forte tanto da farne ritornello: “Se saprai ascoltare non avrai paure, il guerriero vincerà dove nasce il mare ti darà la forza ti accompagnerà “ ed è facile capire che con ascoltare si intende ascoltare la propria anima, non aver paura di andare contro le regole imposte dall’accalappiacani e dal guardiano, e solo se si avrò il coraggio il guerriero si farò strada dentro di sè.

Come serpenti in amore come detto prima è legata a filo doppio al mercante dei sogni, la realtà è multiforme, come due serpenti in amore che strisciano l’uno contro l’altro creando una danza quasi ipnotica. A un certo punto della canzone si parla di una persona che predica bene sull’altare ma razzola male, e in questo caso se dovessi associarla a una città direi Roma. Roma dove risiede sia il potere temporale che quello spirituale, dove i politici mostrano una verginità che non hanno e oggi vengono attaccati anche da un giullare di corte che si erige a nuovo predicatore ma che è peggio di loro“Se all' altare predichi sante parole giù dall' altare chiedi le cose più strane…”

La città di Eva è il luogo dove il suo viaggio ha finalmente motivo di essere, nel suo viaggio (vita?) ha dimenticato la donna che è stato uno dei motivi per cui è partito, e ha trovato forse l’amore “c'é una donna bellissima qui in cerca d' amore come te, degna di te..” .

Infatti nel pezzo successivo Freiheit (libertà in tedesco) il suo copione sta di nuovo cambiando “Eva dolce amica grazie a te L' innocente luce splende in me La mia sete oggi ha spento odi odi odi OM remember remember remember E' finito il lungo sonno il guerriero é mio compagno…” Da notare come i ritornelli di queste due ultime canzoni siano molto simili.

Il viaggio è finito il Guerriero è l’ultima canzone dell’album, dentro di sé c’è la consapevolezza e la forza derivante della solitudine, dalle privazioni del viaggio stesso. Il disco si conclude con questa frase Il guerriero é tornato e sa dare un senso a giorni inutili alla fine del suo viaggio hai aperto la tua mente ora puoi tornare, ora é dentro te…” Il guerriero è libero, è parte di lui, ora è più forte, ora può tornare ad affrontare la sua vita, i famosi giorni inutili cantati in senza vento (Come me anche tu resti qui e vedi le giornate già vissute…) il cerchio si è chiuso, il viaggio è stato fatto, ora è un uomo nuovo. Non sono le persone a fare i viaggi ma i viaggi a fare le persone.



Logicamente come già scritto questa è la mia visione di quest’album e mi farebbe piacere se qualcuno lo ama come lo amo io sentire come queste canzoni entrino dentro di lui e gli facciano immaginare la poesia che c’è dietro le parole.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: Viaggio senza vento

Messaggiodi Aragorn il 01 feb 2008, 14:33



«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
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Re: Viaggio senza vento

Messaggiodi diegofio il 10 feb 2008, 23:50

dei timoria conosco -a che ricordo- solo "sole spento" vedrò di sentirmi pure quest'album visto che ne parli molto bene.
comunque sono d'accordo con te sulla prima parte di quello che hai detto. credo che musica eccellente se ne fa eccome anche oggi il problema è che se ne vende enormemente meno rispetto a quella spazzatura che propongono le radio e la televisione. il risultato è che manca la cultura musicale che c'era una volta soprattutto da parte dei più giovani.
se 30-40 anni fa c'erano in testa alle hit degli artisti eccezionali oggi non è più cosi.
lo dico sempre ai miei che musicalmente parlando hanno avuto una fortuna pazzesca a vivere quegli anni memorabili.
per fortuna esiste internet che in parte fa rivivere a noi più giovani quei momenti:
http://it.youtube.com/watch?v=D2sfelvHAlU
(secondo 41, chissà che non passi un ragazzino drogato dei finley e la chitarra di eric gli sturi le orecchie :asd:)
diegofio
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Re: Viaggio senza vento

Messaggiodi Aragorn il 11 feb 2008, 12:45

eh diego sole spento è stupenda ma mi sembra molto strano che tu nn abbia mai sentito senza vento.
cmq attendo un tuo guiudizio ^^


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