eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

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eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

Messaggiodi patrix78 il 13 lug 2010, 20:34

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Tutto cominciò con il caso dell’ex senatore Nicola Maria Di Girolamo, candidatosi nel 2008 con il Popolo della Libertà nella circoscrizione estero, ed eletto con 25.000 preferenze. All’indomani dell’elezione, il primo dei non eletti, Raffaele Fantetti, propose ricorso alla Giunta delle Elezioni del Senato , affermando che, al momento della candidatura, Di Girolamo non risultava residente all’estero, come previsto dalla legge Tremaglia. Per tali motivi, difettando i presupposti normativamente previsti, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Roma chiese gli arresti domiciliari per attentato ai diritti politici, falsa attestazione o dichiarazione ad un pubblico ufficiale sulla sua identità, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, concorso in falsità in atti destinati alle operazioni elettorali, false dichiarazioni sulle sue generalità. Risulterebbe che Di Girolamo, il quale aveva dichiarato di essere residente in Belgio, nel Comune di Etterbeek, Avenue de Tervueren n. 143, in realtà avrebbe dichiarato il falso, in quanto nel Comune di Etterbeek non esiste alcuna Avenue de Tervueren n. 143, ed il senatore non risultava conosciuto all’anagrafe belga. In Avenue de Tervueren n° 143, ma in un diverso comune belga, risiedeva invece l’ambasciatore d’Italia in Belgio Oronzo Cilli, che secondo l’accusa avrebbe aiutato Di Girolamo ad ottenere la falsa residenza per potersi candidare nella circoscrizione estero. Il Senato, in ogni caso, liquida la situazione negando l’autorizzazione a procedere nei confronti di Di Girolamo. I guai per l’ex senatore del PDL, però, non finiscono qui. Il 23 febbraio 2010 ne viene richiesto l’arresto nell’ambito di una inchiesta relativa ai reati di riciclaggio e reimpiego di capitali illeciti, nonché per la violazione della legge elettorale tramite un patto di scambio con la nd’rangheta. In seguito alle dure parole del Presidente della Camera Gianfranco Fini, che in data 25 febbraio dichiarava “Se fossi senatore voterei per la concessione dell’arresto”, il giorno successivo il Presidente del Senato Renato Schifani richiede l’annullamento dell’elezione di Di Girolamo. Il 1º marzo 2010 Di Girolamo si dimette, l’aula di Palazzo Madama accoglie le dimissioni il 3 marzo ( ma si registrano 16 contrari e 12 astensioni). Nella medesima serata Di Girolamo si costituisce a Roma e viene condotto in carcere a Rebibbia.

Nicola Cosentino: Le peripezie giudiziarie dell’aspirante candidato alla Presidenza della Regione Campania cominciano nel settembre 2008 , quando gli viene contestato un ruolo di rilievo in vicende relative al riciclaggio abusivo di rifiuti tossici. Tutto nasce dalle dichiarazioni di Gaetano Vassallo, che coinvolge nel ciclone mediatico Cosentino ed altri politici, tra i quali l’ex An Landolfi. Nel novembre 2009 la magistratura inoltra alla Camera dei deputati dai magistrati inquirenti una richiesta di autorizzazione per l’esecuzione della custodia cautelare per il reato di concorso esterno in associazione camorristica, ma la richiesta viene respinta dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera. In data 13 luglio 2010 cade una nuova tegola sul capo di
Nicola Cosentino, che si vede indagato insieme all’On. Dell’Utri per associazione a delinquere e violazione della legge Anselmi sulla costituzione delle associazioni segrete, nell’ambito dell’indagine sulla cosiddetta P3.

Camillo Pennisi: il 12 febbraio 2010 è la volta di Camillo «Milko» Pennisi, presidente dimissionario della Commissione urbanistica del Comune di Milano, che veniva arrestato addirittura in flagranza di reato con l’accusa di avere incassato una mazzetta di 10.000 euro dall’imprenditore Mario Basso, responsabile della società immobiliare Style, per sbloccare una pratica edilizia. I finanzieri hanno setacciato i conti correnti, l’ufficio e l’abitazione del politico del Pdl, individuando tracce di versamenti a lui riconducibili. Letizia Moratti ne chiede immediatamente le dimissioni , il PDL lombardo lo sospende da ogni incarico.

Renzo Masoero: Nella medesima giornata del 12 febbraio 2010 scoppia lo scandalo Masoero. L’uomo politico, al momento dello scandalo Presidente della Provincia di Vercelli e Sindaco di Livorno Ferraris. Le accuse sono relative a tangenti richieste alla società Alex Costruzioni srl di Point Saint Martin, amministrata da Paolo Fresc, indotto a versare, con la mediazione di Tomalino e a titolo di finanziamento della campagna elettorale di Masoero, 10mila euro. L’esborso sarebbe stato indirettamente finalizzato all’assegnazione alla società Alex contratti del valore complessivo di 600mila euro per la costruzione di due rotonde stradali nella provincia di Vercelli. Masoero si è dimesso da entrambe le cariche il 25 febbraio 2010 , ed il Il 7 aprile 2010 ha patteggiato una condanna a 24 mesi di reclusione, pena sospesa.

Giuseppe Ciarrapico: Limitandoci alle controversie giudiziarie che lo hanno visto protagonista nell’ultima legislatura, va segnalato che nel marzo 2010 la procura di Cassino chiede per l’anziano Giuseppe Ciarrapico il rinvio a giudizio con l’accusa di ” stalking a mezzo stampa” che sarebbe stato attuato dal senatore ed editore tramite il quotidiano di sua proprietà Nuovo Molise Oggi, con articoli e vignette, pubblicate quasi giornalmente e contenenti insulti, accuse e allusioni a sfondo sessuale rivolti alla giornalista Manuela Petescia, direttrice dell’emittente Telemolise e moglie di un altro senatore PdL, Ulisse di Giacomo. Nel maggio 2010, poi, la Guardia di Finanza ha sequestrato immobili, quote societarie e conti correnti intestati a Ciarrapico e ad altri soggetti nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma, nella quale il vulcanico e controverso “onorevole” è accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Secondo l’accusa le due imprese editoriali controllate dal politico tramite il figlio e dei prestanome avrebbero percepito illecitamente circa 20 milioni di euro di contributi tra il 2002 e il 2007.

Dennis Verdini: Quello che è, da anni, uno dei più importanti uomini di Forza Italia, e ora Coordinatore nazionale del PDL, nel febbraio 2010 è stato indagato dalla Procura di Firenze per il reato di concorso in corruzione, relativo ad alcune irregolarità che si sarebbero consumate sugli appalti a Firenze e a La Maddalena, sede in cui si sarebbe dovuto tenere il G8 (poi spostato a L’Aquila). Il gip si è riservato la decisione di ricorrere ad eventuale rinvio a giudizio. Nel maggio 2010, inoltre, è stato è indagato dalla Procura di Roma in un’inchiesta su un presunto comitato d’affari, la cosiddetta “cricca”, che avrebbe gestito degli appalti pubblici in maniera illecita.

Ugo Cappellacci: Il Governatore della Regione Sardegna dal 15 maggio 2010 è indagato per presunta corruzione nell’aggiudicazione degli appalti dell’energia eolica sull’isola. Il procuratore aggiunto di Roma, Capaldo e gli altri magistrati che seguono l’inchiesta – Rodolfo Sabelli ed Ilaria Calò – accusano il presidente della Sardegna di corruzione ed abuso d’ufficio per avere raccolto ed eseguito i consigli di Flavio Carboni, del senatore Marcello Dell’Utri – non indagato – e del suo coordinatore del partito, Verdini: suggerimenti per nominare come direttore generale dell’Arpa Sardegna, Ignazio Farris. L’iscrizione nel registro degli indagati di Ugo Cappellacci è stato deciso dopo la trascrizione di numerose intercettazioni telefoniche . Nel corso della stessa indagine viene fuori il nome di Claudio Scajola, insieme a quelli di Marcello Dell’Utri, di Denis Verdini, del sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo (Pdl, non è indagato).

Aldo Brancher: L’ex sacerdote paolino, e uomo Fininvest di fiducia di Berlusconi, contatto tra il Vaticano e i palazzi della politica romana, è stato indagato a Milano per ricettazione (600mila euro che gli sarebbero stati versati in quattro diverse occasioni) e per la presunta appropriazione indebita nell’indagine sullo scandalo della Banca Antonveneta e la scalata di Gianpiero Fiorani all’istituto creditizio: la Procura ha rintracciato, presso la Banca Popolare di Lodi, un conto intestato alla moglie di Brancher con un affidamento e una plusvalenza sicura di 420mila euro in due anni. Ammesso al rito abbreviato, è balzato agli onori della cronaca perchè, nominato ministro da Silvio Berlusconi il 18 giugno 2010, a soli 5 giorni dalla nomina a Ministro ha eccepito il legittimo impedimento. Il 26 giugno era prevista l’udienza del processo sul tentativo di scalata ad Antonveneta da parte di Bpi in cui il ministro era imputato. Brancher ha motivato la richiesta di sospensione del processo con la necessità di organizzare il nuovo ministero. Ma il Quirinale, con una nota, ha fatto presente che essendo Brancher ministro senza portafoglio, la struttura ministeriale non è prevista. Ha poi rinunciato al legittimo impedimento, annunciando le proprie dimissioni da ministro.

Claudio Scajola: Ministro degli Interni e Ministro dello Sviluppo Economico nell’ultimo Governo Berlusconi. Limitiamoci alla legislatura in corso . Nel 2010 la Guardia di Finanza trova traccia di assegni circolari per circa 900.000 euro, tratti da un conto corrente bancario intestato ad un professionista vicino al gruppo Anemone (coinvolto in un’inchiesta secondo la quale il gruppo avrebbe ricevuto appalti pubblici dalla Protezione civile quali frutti di corruzione). Interpellate in proposito, le beneficiarie degli assegni hanno affermato di averli ricevuti per la vendita a Scajola di un appartamento a Roma davanti al Colosseo. Scajola ha negato queste circostanze ribadendo in più occasioni di aver pagato l’immobile con i 600.000 euro attestati nell’atto notarile e di tasca propria, per i quali ha contratto regolare mutuo. Sotto la pressione di questa vicenda il 4 maggio Scajola si è dimesso da Ministro, dichiarando: « Non posso avere il sospetto di abitare una casa non pagata da me »

Marcello Dell’Utri: Per quanto concerne il senatore Marcello Dell’Utri, fondatore di Forza Italia, ci limitiamo agli eventi degli ultimi giorni, così come raccontati da “Repubblica.it”. ”Sette anni di carcere per Marcello Dell’Utri, ma è assolto per le “condotte successive al 1992, perché il fatto non sussiste”. Questo il verdetto della seconda sezione della Corte d’appello di Palermo presieduta da Claudio Dall’Acqua (a latere Salvatore Barresi e Sergio La Commare). In primo grado, il senatore del Pdl era stato condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. Oggi, dopo cinque giorni di camera di consiglio, i giudici d’appello riscrivono la sentenza in uno dei punti più delicati del processo, quello della trattativa che secondo la Procura e il Tribunale sarebbe intercorsa fra l’organizzazione mafiosa e Marcello Dell’Utri alla vigilia della nascita di Forza Italia. La Corte ritiene invece provato che Dell’Utri intrattenne stretti rapporti con la vecchia mafia di Stefano Bontade e poi, dopo il 1980, con gli uomini di Totò Riina e Bernardo Provenzano, almeno fino alla stagione delle stragi di Falcone e Borsellino nel 1992. Eccoli, allora, i capisaldi della condanna. Innanzitutto, l’assunzione del boss palermitano Vittorio Mangano per fare da stalliere nella villa di Arcore di Silvio Berlusconi. “Attraverso la mediazione di Dell’Utri e del mafioso Gaetano Cinà – aveva ribadito il procuratore generale Nino Gatto poco prima che i giudici entrassero in camera di consiglio – Mangano assicurò protezione contro l’escalation dei sequestri a Milano”. Nell’autunno 1974, l’arrivo di Mangano sarebbe stato sancito da un incontro fra Dell’Utri, Berlusconi e i capimafia palermitani Stefano Bontade e Mimmo Teresi, nella sede della Edilnord. I giudici della corte d’appello hanno evidentemente creduto al pentito Francesco Di Carlo, che ha svelato di essere stato presente a quell’incontro. La sentenza di primo grado sosteneva pure che prima del 1980 Dell’Utri aveva fatto da tramite per gli investimenti a Milano di Stefano Bontade, all’epoca uno dei padrini più influenti di Cosa nostra palermitana, che era alla ricerca di aziende pulite del Nord Italia in grado di riciclare i miliardi di lire provenienti dal traffico internazionale di droga. Il senatore Dell’Utri non era presente alla lettura della sentenza nell’aula bunker di Pagliarelli ed ha preferito aspettare la decisione della corte d’appello a Como”. E’ notizia odierna, infine, che Marcello Dell’Utri sarebbe coinvolto anche nel caso “P3″ insieme a Nicola Cosentino.

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Re: Indagati, imputati, condannati del PDL nel 2010

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 20:40

questi sono quelli del itv



“ Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina arrestato nell’ambito dell’Inchiesta su appalti truccati della Acqua latina: un giro da 15 milioni di euro, anch’esso esponente di Italia dei Valori ed indagato per concussione e associazione mafiosa. Franco La Rupa, nel 2005 è stato indagato dalla Procura di Paola per presunti brogli elettorali e illeciti nell´utilizzo di fondi della legge 488, mentre l´estate scorsa lo ritroviamo coinvolto nell´operazione «Omnia», indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Pm s´è battuto per l´arresto, il gip si è opposto. La Rupa viene nuovamente in seguito nominato nell´inchiesta «Nepetia» per collusioni con la ´ndrangheta perché avrebbe favorito la cosca Gentile.



In Liguria due consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari e quando s´è trattato di svolgere il congresso provinciale, le fazioni in lotta se le sono date di santa ragione. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell’IDV di Genova, lo hanno ammanettato a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Quanto a Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per averne falsificato migliaia di firme, Di Pietro si è scagliato contro l´ipocrisia della legge e nonostante fosse «iscritta» l´ha candidata alle comunali.


Per corruzione aggravata è entrato in carcere il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero, che secondo i magistrati favoriva alcune Spa in cambio di quote societarie. E che dire di Mario Buscaino, già sindaco di Trapani, nel luglio del 1998 accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Il filone è quello dello smaltimento dei rifiuti che secondo gli inquirenti era totalmente controllato dai boss Virga e Santapaola. Tre anni dopo beccò 10 mesi di reclusione per infrazioni di carattere amministrativo sul funzionamento di due discariche. Sette anni dopo, fuori dall´Idv, Buscaino corse con la Margherita ma inciampò in un´altra storia di mafia a appalti.



Così Fabio Giambrone, coordinatore siciliano del partito dell´Idv, pretese il ritiro della candidatura dell´ex collega di partito: ma di fronte alla conferma della fiducia a Buscaino da parte dell´Ulivo, l´Idv non protestò più di tanto. Tra i dipietristi c´è anche chi è accusato di aver preteso dai propri collaboratori una percentuale delle loro retribuzioni.


è il caso di Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa, causa domande di rimborso su missioni mai compiute. Feraudo è stato contestato perché, come componente della commissione regionale antimafia, ha espresso solidarietà a Pietro Giamborino, inquisito nell´operazione antimafia «Rima». A Foggia, invece, l’ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione.


Un altro ex assessore dell´Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell´inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico: è Rudy D’Amico, accusato di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, tentata turbativa d´asta e tentata corruzione. E ancora. Vincenzo Iannuzzi, ex sindaco di Lungro (Cosenza), condannato nel 1992 per «falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale» e riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Catanzaro qualche anno dopo: Di Pietro l´ha premiato candidandolo al Senato.


Giuseppe Soriero a cui il foglio calabrese «Il Dibattito» ha dedicato spazio per l´imbarazzata testimonianza al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro. L´importante esponente Idv si sarebbe rifiutato di fare il nome del mafioso suggeritogli da un imprenditore per evitare ritorsioni.



E se l´Idv, ufficialmente afferma di «ripudiare la P2 e similari associazioni che tendono a sostituire il potere legale con un potere senza consenso democratico», proprio nell´Idv si materializza un ex piduista. è Pino Aleffi, tessera 762 della loggia di Licio Gelli, candidato in Sardegna. C´è poi Giuseppe Astore, deputato e coordinatore regionale in Molise, coinvolto nel 1989 nell´inchiesta sull´Erim (Ente risorse idriche molisane) poi uscito dal processo.



Per l´ex tesoriere dell´Udeur passato con l´Idv, Tancredi Cimmino, nel 1998 fu chiesto prima il suo arresto e poi il rinvio a giudizio per associazione camorristica, falso e peculato per appoggi elettorali del boss Carmine Alfieri. L´arresto fu negato, poi prosciolto. Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro, è invece alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario.



Poco prima della presentazione delle liste 2006, Di Pietro fu costretto a rinunciare alla candidatura di Alberto Soldini, contestato presidente della Sambenedettese calcio: gli ultrà gli tirarono addosso pietre e sputi. La black list continua con Sergio Scicchitano, avvocato personale dell´ex Pm, e dal 20 luglio 2006 membro del Cda dell´Anas con Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Candidato nel 2001 al Senato e capolista, nel 2005, alle regionali del Lazio, Scicchitano è il liquidatore giudiziale della Federconsorzi, il cui crac coinvolse 15mila risparmiatori.



Sul sito di Tonino i fan accusano Scicchitano di non aver eseguito, in almeno due casi, sentenze passate in giudicato che risarcivano in parte i piccoli risparmiatori. A dirla tutta, nel 2002, Scicchitano viene anche nominato dal comune di Roma delegato per la tutela dei consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non la prende bene: «La nomina di Scicchitano è illegale, rappresenta il pagamento di un debito politico da parte di Veltroni all´Idv per il suo appoggio politico». Voto di scambio, per dirla coi Pm di Napoli.°



Anche lo stesso Di Pietro è indagato dalla Procura di Roma - con la tesoriera del partito, l´onorevole Silvana Mura - per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di fare luce sulla gestione delle risorse finanziare dell´Italia dei Valori. L´ex Pm è «sotto processo» anche all´ordine degli avvocati di Bergamo perché quando lasciò la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie a Montenero di Bisaccia, eppoi si costituì parte civile nello stesso procedimento. Tradendo due volte: l´amico e il cliente”.

il Tonino nazionale ha candidato un uomo indagato per Mafia.


Lo racconta Il Sole 24 Ore:



“Dalle informative contenute negli atti depositati emerge una figura, quella di Mautone, «al centro di un sistema di potere molto forte… volano di una serie di raccomandazioni in tutti i settori pubblici». Un sistema che vede l’ex provveditore come punto di riferimento anche per 5 esponenti dell’Italia dei valori, compreso il figlio del leader del partito, Cristiano Di Pietro. Nessuno di loro risulta al momento tra gli indagati, come a proposito di Di Pietro jr sottolineava ieri un comunicato dell’Idv. Nelle carte dell’inchiesta-Romeo emergono però richieste precise avanzate da parlamentari in carica, come il deputato Nello Formisano e il senatore Aniello Di Nardo. Quest’ultimo in una telefonata ricorda a Mautone di un suo amico «che doveva essere chiamato» e non è stato più convocato per dei lavori di impiantistica di una galleria a Vico Equense. In un’altra conversazione segnala due architetti amici di Cristiano Di Pietro «ai quali non bisogna far prendere collera»”.
“Americo Porfidia, deputato dell’Idv e sindaco di Recale, in provincia di Caserta, poi, è inserito tra le persone che hanno rapporti istituzionali con Mautone, e l’informativa degli investigatori precisa anche che a suo carico la Squadra mobile di Caserta ha aperto un procedimento penale per un’ipotesi di reato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Cardiologo, deputato in carica, a Mautone si è rivolto per chiedere consiglio per investimenti pubblici nel casertano”.
Ohibò! Associazione a delinquere di stampo mafioso?
E Tonino che dice, al riguardo?
Ovviamente finge di non saperne una mazza.
Guido Ruotolo, su La Stampa, gli chiede:
“Nelle carte della Procura di Napoli si rivela anche che il sindaco di Recale, Amerigo Porfidia (il nome è sbagliato: si chiama Americo, ndr), Idv, è indagato in una inchiesta per mafia. Sarà sospeso?”.
“Non so nulla. Lui l´avrò visto una decina di volte. Naturalmente sarà sospeso, se la notizia sarà confermata, immediatamente da Idv. Può capitare che in un cesto di mele vi sia quella marcia, che va isolata e cacciata“.
Non ne sa nulla?
Strano, perché Il Tempo ci dice che Porfidia risulta indagato per Camorra, dal 2006:
“Nel 2006 era sottoposto ad indagini per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico assieme ad altre 16 persone (…) risulta che l’istruttoria a carica di Porfidia sarebbe stata curata dalla squadra mobile di Caserta su ordine della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli“.
Cioè il buon Tonino ha candidato nel 2008, una persona che già nel 2006 risultava indagata per Camorra?


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

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Re: Indagati, imputati, condannati del PDL nel 2010

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 20:42

col pd nn c'è un elenco ma ci sono i centinaia di casi sparsi x la penisola ci passerei un mese a postarli


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
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Re: Indagati, imputati, condannati del PDL nel 2010

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 20:43

il problema che qui ancora pensiamo esistano le verginelle povera italia, capisco l'odio contro berlusconi ma contro 30 ml di italiani? che nn si riconoscono in una tradizione di sinsitra post e neo comunista che facciamo? li bruciamo tutti?


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
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Re: Indagati, imputati, condannati del PDL nel 2010

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 20:44

da un blog



“ Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina arrestato nell’ambito dell’Inchiesta su appalti truccati della Acqua latina: un giro da 15 milioni di euro, anch’esso esponente di Italia dei Valori ed indagato per concussione e associazione mafiosa. Franco La Rupa, nel 2005 è stato indagato dalla Procura di Paola per presunti brogli elettorali e illeciti nell´utilizzo di fondi della legge 488, mentre l´estate scorsa lo ritroviamo coinvolto nell´operazione «Omnia», indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Pm s´è battuto per l´arresto, il gip si è opposto. La Rupa viene nuovamente in seguito nominato nell´inchiesta «Nepetia» per collusioni con la ´ndrangheta perché avrebbe favorito la cosca Gentile.



In Liguria due consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari e quando s´è trattato di svolgere il congresso provinciale, le fazioni in lotta se le sono date di santa ragione. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell’IDV di Genova, lo hanno ammanettato a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Quanto a Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per averne falsificato migliaia di firme, Di Pietro si è scagliato contro l´ipocrisia della legge e nonostante fosse «iscritta» l´ha candidata alle comunali.


Per corruzione aggravata è entrato in carcere il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero, che secondo i magistrati favoriva alcune Spa in cambio di quote societarie. E che dire di Mario Buscaino, già sindaco di Trapani, nel luglio del 1998 accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Il filone è quello dello smaltimento dei rifiuti che secondo gli inquirenti era totalmente controllato dai boss Virga e Santapaola. Tre anni dopo beccò 10 mesi di reclusione per infrazioni di carattere amministrativo sul funzionamento di due discariche. Sette anni dopo, fuori dall´Idv, Buscaino corse con la Margherita ma inciampò in un´altra storia di mafia a appalti.



Così Fabio Giambrone, coordinatore siciliano del partito dell´Idv, pretese il ritiro della candidatura dell´ex collega di partito: ma di fronte alla conferma della fiducia a Buscaino da parte dell´Ulivo, l´Idv non protestò più di tanto. Tra i dipietristi c´è anche chi è accusato di aver preteso dai propri collaboratori una percentuale delle loro retribuzioni.


è il caso di Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa, causa domande di rimborso su missioni mai compiute. Feraudo è stato contestato perché, come componente della commissione regionale antimafia, ha espresso solidarietà a Pietro Giamborino, inquisito nell´operazione antimafia «Rima». A Foggia, invece, l’ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione.


Un altro ex assessore dell´Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell´inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico: è Rudy D’Amico, accusato di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, tentata turbativa d´asta e tentata corruzione. E ancora. Vincenzo Iannuzzi, ex sindaco di Lungro (Cosenza), condannato nel 1992 per «falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale» e riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Catanzaro qualche anno dopo: Di Pietro l´ha premiato candidandolo al Senato.


Giuseppe Soriero a cui il foglio calabrese «Il Dibattito» ha dedicato spazio per l´imbarazzata testimonianza al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro. L´importante esponente Idv si sarebbe rifiutato di fare il nome del mafioso suggeritogli da un imprenditore per evitare ritorsioni.



E se l´Idv, ufficialmente afferma di «ripudiare la P2 e similari associazioni che tendono a sostituire il potere legale con un potere senza consenso democratico», proprio nell´Idv si materializza un ex piduista. è Pino Aleffi, tessera 762 della loggia di Licio Gelli, candidato in Sardegna. C´è poi Giuseppe Astore, deputato e coordinatore regionale in Molise, coinvolto nel 1989 nell´inchiesta sull´Erim (Ente risorse idriche molisane) poi uscito dal processo.



Per l´ex tesoriere dell´Udeur passato con l´Idv, Tancredi Cimmino, nel 1998 fu chiesto prima il suo arresto e poi il rinvio a giudizio per associazione camorristica, falso e peculato per appoggi elettorali del boss Carmine Alfieri. L´arresto fu negato, poi prosciolto. Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro, è invece alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario.



Poco prima della presentazione delle liste 2006, Di Pietro fu costretto a rinunciare alla candidatura di Alberto Soldini, contestato presidente della Sambenedettese calcio: gli ultrà gli tirarono addosso pietre e sputi. La black list continua con Sergio Scicchitano, avvocato personale dell´ex Pm, e dal 20 luglio 2006 membro del Cda dell´Anas con Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Candidato nel 2001 al Senato e capolista, nel 2005, alle regionali del Lazio, Scicchitano è il liquidatore giudiziale della Federconsorzi, il cui crac coinvolse 15mila risparmiatori.



Sul sito di Tonino i fan accusano Scicchitano di non aver eseguito, in almeno due casi, sentenze passate in giudicato che risarcivano in parte i piccoli risparmiatori. A dirla tutta, nel 2002, Scicchitano viene anche nominato dal comune di Roma delegato per la tutela dei consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non la prende bene: «La nomina di Scicchitano è illegale, rappresenta il pagamento di un debito politico da parte di Veltroni all´Idv per il suo appoggio politico». Voto di scambio, per dirla coi Pm di Napoli.°



Anche lo stesso Di Pietro è indagato dalla Procura di Roma - con la tesoriera del partito, l´onorevole Silvana Mura - per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di fare luce sulla gestione delle risorse finanziare dell´Italia dei Valori. L´ex Pm è «sotto processo» anche all´ordine degli avvocati di Bergamo perché quando lasciò la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie a Montenero di Bisaccia, eppoi si costituì parte civile nello stesso procedimento. Tradendo due volte: l´amico e il cliente”.

il Tonino nazionale ha candidato un uomo indagato per Mafia.


Lo racconta Il Sole 24 Ore:



“Dalle informative contenute negli atti depositati emerge una figura, quella di Mautone, «al centro di un sistema di potere molto forte… volano di una serie di raccomandazioni in tutti i settori pubblici». Un sistema che vede l’ex provveditore come punto di riferimento anche per 5 esponenti dell’Italia dei valori, compreso il figlio del leader del partito, Cristiano Di Pietro. Nessuno di loro risulta al momento tra gli indagati, come a proposito di Di Pietro jr sottolineava ieri un comunicato dell’Idv. Nelle carte dell’inchiesta-Romeo emergono però richieste precise avanzate da parlamentari in carica, come il deputato Nello Formisano e il senatore Aniello Di Nardo. Quest’ultimo in una telefonata ricorda a Mautone di un suo amico «che doveva essere chiamato» e non è stato più convocato per dei lavori di impiantistica di una galleria a Vico Equense. In un’altra conversazione segnala due architetti amici di Cristiano Di Pietro «ai quali non bisogna far prendere collera»”.
“Americo Porfidia, deputato dell’Idv e sindaco di Recale, in provincia di Caserta, poi, è inserito tra le persone che hanno rapporti istituzionali con Mautone, e l’informativa degli investigatori precisa anche che a suo carico la Squadra mobile di Caserta ha aperto un procedimento penale per un’ipotesi di reato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Cardiologo, deputato in carica, a Mautone si è rivolto per chiedere consiglio per investimenti pubblici nel casertano”.
Ohibò! Associazione a delinquere di stampo mafioso?
E Tonino che dice, al riguardo?
Ovviamente finge di non saperne una mazza.
Guido Ruotolo, su La Stampa, gli chiede:
“Nelle carte della Procura di Napoli si rivela anche che il sindaco di Recale, Amerigo Porfidia (il nome è sbagliato: si chiama Americo, ndr), Idv, è indagato in una inchiesta per mafia. Sarà sospeso?”.
“Non so nulla. Lui l´avrò visto una decina di volte. Naturalmente sarà sospeso, se la notizia sarà confermata, immediatamente da Idv. Può capitare che in un cesto di mele vi sia quella marcia, che va isolata e cacciata“.
Non ne sa nulla?
Strano, perché Il Tempo ci dice che Porfidia risulta indagato per Camorra, dal 2006:
“Nel 2006 era sottoposto ad indagini per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico assieme ad altre 16 persone (…) risulta che l’istruttoria a carica di Porfidia sarebbe stata curata dalla squadra mobile di Caserta su ordine della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli“.
Cioè il buon Tonino ha candidato nel 2008, una persona che già nel 2006 risultava indagata per Camorra?


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Re: Indagati, imputati, condannati del PDL nel 2010

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 20:46

Giunge a conclusione il processo scaturito dalle denunce dell'ex deputato Manzullo.

Il Gup del Tribunale di Agrigento, Alberto Davico, accogliendo la richiesta del Pm Luca Sciarretta, ha condannato per falso in atto pubblico, ad 1 anno di reclusione ciascuno con la sospensiva della pena, e a 400 euro di multa, l’ex senatore Vittorio Gambino e Giuseppe Palermo, entrambi esponenti del Pd di Agrigento.
manzulloIl processo, che si è celebrato col rito abbreviato, era nato con la denuncia dell’ex deputato regionale Giovanni Manzullo che non è stato eletto per pochi voti alle elezioni regionali del 2008. Manzullo aveva denunciato alla magistratura che davanti alla Commissione Elettorale provinciale Gambino e Palermo si erano presentati come rappresentanti di lista del Pd con un atto di nomina falsificato


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Re: Indagati, imputati, condannati del PDL nel 2010

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 20:48

questi gli eletti condannati e sotto inchiesta del pd nell'ultimo consiglio regionale campano

Nello schieramento opposto, cioè tra le fila del Pd, abbiamo Vincenzo De Luca, candidato a governatore della Campania nonostante i due rinvii a giudizio per associazione per delinquere, concussione, truffa e falso. A quanto pare, però, anche la moglie Rosa Zampetti è sotto processo per falso e abuso per aver presentato carte taroccate per vincere un concorso di sociologa Asl; ed il figlio Pietro è sotto inchiesta per reati fiscali a proposito di consulenze legate a due società vicine alle Manifatture Cotoniere Meridionali.

Gabriele Corrado, ha avuto un passato in Rifondazione, ora emigrato nel Pd. È stato coinvolto in una indagine per violenze private: di molestie sessuali a danno delle sue due figliastre all'epoca dei fatti minorenni.

Nel 2009 l’amministrazione comunale guidata da Enrico Fabozzi, oggi eletto consigliere regionale, ed attuale sindaco di Villa Literno, fu sciolta su iniziativa della Prefettura per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata, è stato poi in seguito reintegrato.

Di seguito elencati le liste a cui appartengono i candidati, il nome dei candidati e il numero di voti ottenuti. I seggi assegnati, come è ben specificato anche nel sito del Ministero dell’Interno, sono ufficiosi perché spetta solo all’ufficio elettorale regionale assegnare quelli definitivi.


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Re: Indagati, imputati, condannati del PDL nel 2010

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 20:49

patrix nn ti arrabbiare ma cambio il titolo del 3d :) così mi sembra fantapolitica... parafrasando il calcio mi sembra che 17 squadre siano furbacchione e poi ce n'è una di milano con lo smoking bianco che però falsificava passaporti, corrompeva designatori ecc


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Re: eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

Messaggiodi patrix78 il 13 lug 2010, 20:53

perfetto, ho eliminato anche la mia nota a inizio pagina nella quale invitavo chi avesse disponibili a postarle.
Sergio se tutto va bene siamo rovinati...
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Re: eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 21:05

il problema patrix è che per dirti 3 mesi fa vedevo un servizio in tv dove intervistavano un ex capo redattore dell'unità cacciato x' aveva raccontato degli affari strani di errani e fratello (società nate e scomparse ma che nel giro di un mese si erano rubate 10 ml di euro di contributi europei) o di come le coop rosse comprino terreni attigui ad altri a 1/10 del prezzo che lo compra il privato...

dicevo il problema è che il 90% dei ns politici nn sono idealizzati (basta vedere come cambiano maglietta con facilità) si infilano dove possono ungersi bene, logicamente in questi anni il pdl in certe zone, il pd in altre e gli altri a seguito hanno ruoli di potere locali e chi deve deliquere certamente sceglierà un partito nella sala dei bottoni e non all'opposizione è normale.

durante tangentopoli l'unico partito a uscirne pulito fu l'msi nn che fosse migliore ma che nn lo calcolava nessuno, perfino la neonata lega nord aveva preso le tangenti del famoso pirla patelli...

purtroppo è così chi va al mulino si infarina, poi in italia va tutto in dimenticatoio...

cmq considera (nn che sia un gran garantista) che il 99% dei nomi che si sono postati difficilmente sono stati condannati in 3rzo grado e quindi sono tutti "innocenti" anche se viene difficile pensarlo...


poi se vuoi ti posso raccontare come il presidente del pdl del paese vicino al mio era l'ex prestanome di cutulo jr o di come il sindaco leghista di quel paese sia sotto inchiesta per un ecomostro... (ecco se domani nn posto al mattino sapete che cosa mi è successo... piangetemi un pò... al pomeriggio tranquilli ho un matrimonio)


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Re: eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 21:07

poi pure io sono dell'idea di grillo (ma immagino fosse già qualcosa che chiedeva almirante decenni fa) di chi è condannato (resto sempre un filo garantista e per quello nn dico inquisito) perda il diritto di candidarsi... ma è utopia...


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Re: eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 21:13

ps fatti due risate

http://www.youtube.com/watch?v=m44qYElcZDI

il video l'ho fatto io ;) per farti capire come alla fine la penso sui politici italiani


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Re: eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

Messaggiodi patrix78 il 13 lug 2010, 21:22

l'ho scaricato sul PC :D
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Re: eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

Messaggiodi takion il 13 lug 2010, 22:29

Se volete una lista aggiornata ed attendibile dovete andare sul sito di Beppe Grillo che stranamente è da anni che la mette online... ma nessuno la guarda e forse solo perché è Beppe Grillo...

Ve l'ho detto: lui è un comico che ora sta facendo politica (e vuole tornare a fare il comico) ma loro sono pagliacci che giocano ai politici!!! Però nel tutto chi ci perde? L'Italia!
Da quando le persone corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza, le persone oneste devono fare lo stesso
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Re: eleco dei condannati e inquisiti nei vari partiti

Messaggiodi nemesys_72 il 14 lug 2010, 20:37

takion ha scritto:Se volete una lista aggiornata ed attendibile dovete andare sul sito di Beppe Grillo che stranamente è da anni che la mette online... ma nessuno la guarda e forse solo perché è Beppe Grillo...

Ve l'ho detto: lui è un comico che ora sta facendo politica (e vuole tornare a fare il comico) ma loro sono pagliacci che giocano ai politici!!! Però nel tutto chi ci perde? L'Italia!

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