di Aragorn il 13 lug 2010, 20:40
questi sono quelli del itv
“ Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina arrestato nell’ambito dell’Inchiesta su appalti truccati della Acqua latina: un giro da 15 milioni di euro, anch’esso esponente di Italia dei Valori ed indagato per concussione e associazione mafiosa. Franco La Rupa, nel 2005 è stato indagato dalla Procura di Paola per presunti brogli elettorali e illeciti nell´utilizzo di fondi della legge 488, mentre l´estate scorsa lo ritroviamo coinvolto nell´operazione «Omnia», indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Pm s´è battuto per l´arresto, il gip si è opposto. La Rupa viene nuovamente in seguito nominato nell´inchiesta «Nepetia» per collusioni con la ´ndrangheta perché avrebbe favorito la cosca Gentile.
In Liguria due consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari e quando s´è trattato di svolgere il congresso provinciale, le fazioni in lotta se le sono date di santa ragione. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell’IDV di Genova, lo hanno ammanettato a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Quanto a Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per averne falsificato migliaia di firme, Di Pietro si è scagliato contro l´ipocrisia della legge e nonostante fosse «iscritta» l´ha candidata alle comunali.
Per corruzione aggravata è entrato in carcere il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero, che secondo i magistrati favoriva alcune Spa in cambio di quote societarie. E che dire di Mario Buscaino, già sindaco di Trapani, nel luglio del 1998 accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Il filone è quello dello smaltimento dei rifiuti che secondo gli inquirenti era totalmente controllato dai boss Virga e Santapaola. Tre anni dopo beccò 10 mesi di reclusione per infrazioni di carattere amministrativo sul funzionamento di due discariche. Sette anni dopo, fuori dall´Idv, Buscaino corse con la Margherita ma inciampò in un´altra storia di mafia a appalti.
Così Fabio Giambrone, coordinatore siciliano del partito dell´Idv, pretese il ritiro della candidatura dell´ex collega di partito: ma di fronte alla conferma della fiducia a Buscaino da parte dell´Ulivo, l´Idv non protestò più di tanto. Tra i dipietristi c´è anche chi è accusato di aver preteso dai propri collaboratori una percentuale delle loro retribuzioni.
è il caso di Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa, causa domande di rimborso su missioni mai compiute. Feraudo è stato contestato perché, come componente della commissione regionale antimafia, ha espresso solidarietà a Pietro Giamborino, inquisito nell´operazione antimafia «Rima». A Foggia, invece, l’ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione.
Un altro ex assessore dell´Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell´inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico: è Rudy D’Amico, accusato di associazione a delinquere, abuso d’ufficio, tentata turbativa d´asta e tentata corruzione. E ancora. Vincenzo Iannuzzi, ex sindaco di Lungro (Cosenza), condannato nel 1992 per «falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale» e riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Catanzaro qualche anno dopo: Di Pietro l´ha premiato candidandolo al Senato.
Giuseppe Soriero a cui il foglio calabrese «Il Dibattito» ha dedicato spazio per l´imbarazzata testimonianza al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro. L´importante esponente Idv si sarebbe rifiutato di fare il nome del mafioso suggeritogli da un imprenditore per evitare ritorsioni.
E se l´Idv, ufficialmente afferma di «ripudiare la P2 e similari associazioni che tendono a sostituire il potere legale con un potere senza consenso democratico», proprio nell´Idv si materializza un ex piduista. è Pino Aleffi, tessera 762 della loggia di Licio Gelli, candidato in Sardegna. C´è poi Giuseppe Astore, deputato e coordinatore regionale in Molise, coinvolto nel 1989 nell´inchiesta sull´Erim (Ente risorse idriche molisane) poi uscito dal processo.
Per l´ex tesoriere dell´Udeur passato con l´Idv, Tancredi Cimmino, nel 1998 fu chiesto prima il suo arresto e poi il rinvio a giudizio per associazione camorristica, falso e peculato per appoggi elettorali del boss Carmine Alfieri. L´arresto fu negato, poi prosciolto. Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro, è invece alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario.
Poco prima della presentazione delle liste 2006, Di Pietro fu costretto a rinunciare alla candidatura di Alberto Soldini, contestato presidente della Sambenedettese calcio: gli ultrà gli tirarono addosso pietre e sputi. La black list continua con Sergio Scicchitano, avvocato personale dell´ex Pm, e dal 20 luglio 2006 membro del Cda dell´Anas con Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Candidato nel 2001 al Senato e capolista, nel 2005, alle regionali del Lazio, Scicchitano è il liquidatore giudiziale della Federconsorzi, il cui crac coinvolse 15mila risparmiatori.
Sul sito di Tonino i fan accusano Scicchitano di non aver eseguito, in almeno due casi, sentenze passate in giudicato che risarcivano in parte i piccoli risparmiatori. A dirla tutta, nel 2002, Scicchitano viene anche nominato dal comune di Roma delegato per la tutela dei consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non la prende bene: «La nomina di Scicchitano è illegale, rappresenta il pagamento di un debito politico da parte di Veltroni all´Idv per il suo appoggio politico». Voto di scambio, per dirla coi Pm di Napoli.°
Anche lo stesso Di Pietro è indagato dalla Procura di Roma - con la tesoriera del partito, l´onorevole Silvana Mura - per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di fare luce sulla gestione delle risorse finanziare dell´Italia dei Valori. L´ex Pm è «sotto processo» anche all´ordine degli avvocati di Bergamo perché quando lasciò la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie a Montenero di Bisaccia, eppoi si costituì parte civile nello stesso procedimento. Tradendo due volte: l´amico e il cliente”.
il Tonino nazionale ha candidato un uomo indagato per Mafia.
Lo racconta Il Sole 24 Ore:
“Dalle informative contenute negli atti depositati emerge una figura, quella di Mautone, «al centro di un sistema di potere molto forte… volano di una serie di raccomandazioni in tutti i settori pubblici». Un sistema che vede l’ex provveditore come punto di riferimento anche per 5 esponenti dell’Italia dei valori, compreso il figlio del leader del partito, Cristiano Di Pietro. Nessuno di loro risulta al momento tra gli indagati, come a proposito di Di Pietro jr sottolineava ieri un comunicato dell’Idv. Nelle carte dell’inchiesta-Romeo emergono però richieste precise avanzate da parlamentari in carica, come il deputato Nello Formisano e il senatore Aniello Di Nardo. Quest’ultimo in una telefonata ricorda a Mautone di un suo amico «che doveva essere chiamato» e non è stato più convocato per dei lavori di impiantistica di una galleria a Vico Equense. In un’altra conversazione segnala due architetti amici di Cristiano Di Pietro «ai quali non bisogna far prendere collera»”.
“Americo Porfidia, deputato dell’Idv e sindaco di Recale, in provincia di Caserta, poi, è inserito tra le persone che hanno rapporti istituzionali con Mautone, e l’informativa degli investigatori precisa anche che a suo carico la Squadra mobile di Caserta ha aperto un procedimento penale per un’ipotesi di reato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Cardiologo, deputato in carica, a Mautone si è rivolto per chiedere consiglio per investimenti pubblici nel casertano”.
Ohibò! Associazione a delinquere di stampo mafioso?
E Tonino che dice, al riguardo?
Ovviamente finge di non saperne una mazza.
Guido Ruotolo, su La Stampa, gli chiede:
“Nelle carte della Procura di Napoli si rivela anche che il sindaco di Recale, Amerigo Porfidia (il nome è sbagliato: si chiama Americo, ndr), Idv, è indagato in una inchiesta per mafia. Sarà sospeso?”.
“Non so nulla. Lui l´avrò visto una decina di volte. Naturalmente sarà sospeso, se la notizia sarà confermata, immediatamente da Idv. Può capitare che in un cesto di mele vi sia quella marcia, che va isolata e cacciata“.
Non ne sa nulla?
Strano, perché Il Tempo ci dice che Porfidia risulta indagato per Camorra, dal 2006:
“Nel 2006 era sottoposto ad indagini per il reato di associazione a delinquere di stampo camorristico assieme ad altre 16 persone (…) risulta che l’istruttoria a carica di Porfidia sarebbe stata curata dalla squadra mobile di Caserta su ordine della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli“.
Cioè il buon Tonino ha candidato nel 2008, una persona che già nel 2006 risultava indagata per Camorra?
«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»