— LODI —
IL GIUDICE per l’udienza preliminare del tribunale di Sciacca, Salvatore Giannino, ha prosciolto dall’accusa di avere applicato tassi da usura gli ex dirigenti della Banca popolare di Lodi, tra cui l’ex amministratore delegato Gianpiero Fiorani e altri 29 imputati, fra manager e amministratori: l’ex presidente Giovanni Benevento, Ivo Alessiani, Giuseppe Anelli, Roberto Araldi, Luca Barilla, Paolo Giacinto Bonazzi, Giorgio Chiaravalle, Francesco Ferrari, Luca Garavoglia, Carlo Gattoni, Gianandrea Goisis, Domenico Lanzoni, Giuseppe Tullio Lombardi, Gianernesto Mantovani, Erich Mayr, Francesco Riccardo Micheli, Luigi Molinari Amato, Giorgio Olmo, Carlo Pavesi, Antonio Premoli, Roberto Robotti, Osvaldo Savoldi, Enrico Tessera, Gianmaria Visconti di Modrone, gli imprenditori lodigiani Desiderio Zoncada e Domenico Zucchetti, e Paolo Landi (allora alla Direzione Affari commerciali). Prosciolti anche due siciliani che erano i direttori delle filiali di Ribera, nelle quali la presunta vittima aveva i conti: Filippo Traino e Ezio Antonio Salvagio.
ERA STATO un imprenditore di Cianciana (Agrigento), Giuseppe Martorana, 54 anni, titolare fino al 2003 di una ditta di produzione di gelati fallita per debiti, ad accusare Fiorani &co denunciando alla Guardia di Finanza di aver dovuto pagare tassi d’interesse fino al 20% sui suoi conti nelle banche del gruppo Bipielle. Quando contestò alla banca i presunti interessi che superavano il tasso massimo - secondo la Procura - i dirigenti dell’istituto intimarono all’uomo di rientrare dai debiti e fu disposta la chiusura del conto.
SUBITO DOPO la lettura della sentenza di proscioglimento per i 30 gli imputati Martorana si è incatenato per protesta davanti il cancello del tribunale annunciando l’inizio dello sciopero della fame e il ricorso in Appello contro la sentenza. Nutrita la schiera di avvocati giunti da Milano per difendere gli indagati. La Prefettura di Agrigento aveva dichiarato Martorana «vittima di usura». Ma l’ipotesi è stata smentita da Fiorani e dagli altri, che ad aprile avevano chiesto lo spostamento del processo da Sciacca a Lodi ritenendo il Tribunale siciliano non competente sui presunti reati. Il legale di Fiorani, ***Michele Apicella, commenta così il proscioglimento: «Sarei rimasto sorpreso del contrario, fortunatamente la giustizia ci ha dato ragione e in tempi ragionevolmente brevi. Dispiace che per episodi analoghi ci siano aperti procedimenti a Campobasso e nel Pavese. Non vi è alcuna volontà da parte di manager e amministratori di imporre tassi d’usura. Per di più, i controlli sono ferrei. E parliamo di cifre, 30mila euro a Sciacca, irrisorie nel bilanci delle grandi banche».
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già perché questo signore si intende troppo di "tempi brevi..."http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/locale/2010/06/20/347705-usura_assolti_vertici.shtml
