Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 14:38

cmq ho intraletto sul televideo che hanno modificato la legge ampliando ai 90 giorni massimo (come nel gran resto di europa) e diminuendo le pene x gli editori... direi che se nn mi sono perso qualcosa ora tutti i partiti dovrebbero essere d'accordo su questa legge


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi Beleg il 13 lug 2010, 14:53

Vedremo, anche se non era il solo aspetto che veniva messo in discussione, visto che, tanto per fare un esempio, la questione delle pubblicazioni non è stata modificata nella sostanza. E poi bisogna vedere cosa ne pensa il Gran Capo.

Da qualche ora c'è la notizia che il relatore sulla Libertà d'espressione dell'Onu è intervenuto direttamente, dicendo che la legge va pesantemente modificata oppure il testo va ritirato, perlomeno nella sua forma originaria, senza le modifiche che sono state proposte, ma non ancora formalizzate, in queste ore: http://www.corriere.it/politica/10_luglio_13/intercettazioni-no-onu_42943a6e-8e6b-11df-864f-00144f02aabe.shtml
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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi patrix78 il 13 lug 2010, 16:16

Scommetto che qualcuno dirà che l'ONU non si deve permettere di intervenire su cose che riguardano l'Italia... :?
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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 16:19

nel 2007 quando il senato l'approvò una legge più pesante dal punto di vista sanzionatorio agli organi di stampa l'onu nn disse nulla... bah


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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi patrix78 il 13 lug 2010, 16:33

evidentemente se veniamo trattati come l'Afghanistan un motivo ci sarà... oppure tutto il mondo e l'Unione delle Nazioni è comunista? :-k
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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi `knives` il 13 lug 2010, 16:37

patrix78 ha scritto:Scommetto che qualcuno dirà che l'ONU non si deve permettere di intervenire su cose che riguardano l'Italia... :?


cosa sei disposto a scommettere?

io invece scommetto che quando fa comodo, la stampa estera e via dicendo lavora bene, quando no.. è meglio lasciarla stare che hanno da pensare ai loro problemi..
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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 16:43

patrix78 ha scritto:evidentemente se veniamo trattati come l'Afghanistan un motivo ci sarà... oppure tutto il mondo e l'Unione delle Nazioni è comunista? :-k

makkè comunista il problema che magari l'han detto e gli organi di informazione hanno dormito


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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 16:45

per dirti come raccontava l'ex presidente dell'associazione giornalisti lombardo (franco abruzzo) il garante sulla privacy e un altro garante che nn mi viene ora (scusate il caldo) si sono espressi in modo più che favorevole su questo provvedimento, ma sugli organi di stampa è impossibile trovare questi interventi...


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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi takion il 13 lug 2010, 16:53

Non scommetto, però la mossa dell'ONU è almeno qui coerente con le politiche tra le nazioni... dato che rischieremmo di arrivare al "talebanesimo berlusconiano" viste le proposte fatte. Ancora non capisco (o forse ho capito troppo) perché si accanisca tanto su tale pseudo ddl lasciando da parte cose ben più importanti. Questo non vuol dire guardare all'Italia, ma al proprio interesse...e voglio azzardare, ma sta per saltare fuori qualcosa d'altro proprio su di lui... cose che vorrebbe zittire alla collettività, cose che pesano sull'interesse nazionale e che per quello potrebbero essere il colpo di grazia a quello sfacelo ora in atto da parte loro e dei loro "casotti delle libertà personali"

Le ultime parole non-famose
Nota adirata del premier contro gli alleati. "C'è chi gioca irresponsabili partite personali. Impedirò il ritorno della vecchia politica"
e invece la gente normale è proprio quello che vuole, perché si è stanchi di dover dare il voto a chi non si conosce e invece è conosciuto solo da lui o dai suoi...

Siamo capaci tutti quanti a voler imporre il proprio punto di vista e ad esempio lo facciamo ogni tanto sul forum (vedi quando pubblico sugli ufo) però è difficile rispettare quello altrui...specialmente se ci sono lucri vari...

Questo, comunque se non erro, è il primo caso nella storia italiana durante periodo di pace...

e intanto l'Italia affonda...
Da quando le persone corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza, le persone oneste devono fare lo stesso
(Conte Leo N. Tolstoy)
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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 17:01

Scarica il documento Stampa

INTERCETTAZIONI.
Tutto quel che c’è
da scoprire nel “ddl Alfano”
in 6 articoli di
FRANCO ABRUZZO.
In coda e in allegato
il testo del ddl
approvato dal Senato.

Leggi in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5774

INTERCETTAZIONI,

Con il “ddl Alfano” i cronisti possono

raccontare le indagini per “riassunto”

(oggi è possibile solo nel “contenuto”).

E’ un indubbio passo in avanti.

Restano i 30 giorni di arresto

(più l’ammenda da 1000 a 5mila

euro) per chi pubblica arbitrariamente

atti di un procedimento penale di cui è

vietata per legge la pubblicazione.

Intercettazioni pubblicabili - come vuole

anche la sentenza 59/1995 della Consulta

per quelle presenti nel fascicolo processuale -

dopo la conclusioni delle indagini

preliminari: chi sgarra rischia da 6

mesi a 3 anni di reclusione.

Editori senza sanzioni se organizzano

corsi di formazione per i redattori

e una catena di controllo efficace

sulle notizie messe in pagina. Anche

questo è un fatto fortemente positivo.



Fnsi e Ordine, invece della protesta sterile e retorica, devono preoccuparsi di far tutelare da parte degli iscritti negli Albi la dignità delle persone innocenti e anche indiziate (che non sono ancora da ritenere colpevoli). Ma anche i colpevoli meritano il rispetto che spetta a ogni persona umana. Il diritto di cronaca ha i suoi limiti interni: il rispetto appunto della dignità della persona e della verità sostanziale dei fatti. Gli abusi della libertà di stampa non hanno cittadinanza in nessun paese civile dell’Occidete democratico e liberale.



IN CODA PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE GLI ARTICOLI DEL DDL CHE RIGUARDANO I GIORNALISTI. LE MODIFICHE SONO IN NERO (NELLA VERSIONE APPROVATA DAL SENATO IL 10/6/2010). IN ALLEGATO TUTTO IL TESTO DEL DDL.



E` vietata la pubblicazione, anche parziale, per riassunto o nel contenuto, delle richieste e delle ordinanze emesse in materia di misure cautelari: di tali atti è tuttavia consentita la pubblicazione nel contenuto dopo che la persona sottoposta alle indagini o il suo difensore abbiano avuto conoscenza dell’ordinanza del giudice. Sanzioni amministrative (da 25.800 a 310mila euro) per l’impresa multimediale in relazione alla violazione dell’articolo 684 Cp (pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale). La salvezza (per gli editori) è l’adozione di un modello organizzativo, che preveda anche la formazione continua dei giornalisti e il funzionamento di una catena di comando efficace nei controlli dei testi messi in pagina o mandati in onda. Questa è una norma che riempie una lacuna: la formazione continua prevista dall’articolo 45 del Cnlg non è stata mai attuata. I 2,5 milioni di gettito per la formazione (collegati all’art. 116 della legge 388/2000) vanno per ora all’Inpgi in mancanza di una intesa Fnsi/Fieg. Il ddl prevede, inoltre, una sanzione pecuniaria fino a 500 quote (per 775mila euro) a chi viola l'articolo 377-bis del codice penale (induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria) e anche una sanzione di 300 quote (per 465mila euro) per la pubblicazione arbitraria di intercettazioni acquisite in un procedimento penale. Le rettifiche dovranno essere pubblicate senza commento. Sono vietate la pubblicazione e la diffusione dei nomi e delle immagini dei magistrati relativamente ai procedimenti e processi penali loro affidati. I giornalisti rischiano la sospensione cautelare dall’esercizio della professione fino a tre mesi. Previsti interventi del Grante della privacy.

nota tecnica di FRANCO ABRUZZO

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Intercettazioni.

LA CORTE DI STRASBURGO:

“E’ prevalente il diritto del

pubblico a essere informato

sui procedimenti giudiziari”

La Corte di Strasburgo dei diritti dell’uomo, con la sentenza del 7 giugno 2007 (ricorso n. 1914/02- affaire Dupuis et autres c. France), ha riconosciuto prevalente il diritto della stampa di informare su indagini in corso e l'esigenza del pubblico di essere informato sui procedimenti giudiziari. Conseguentemente ha sanzionato la Francia per violazione del diritto di espressione. Due giornalisti erano stati condannati a seguito della pubblicazione di un libro sul sistema di intercettazioni illegali attuato durante la Presidenza Mitterand. Nel libro figuravano stralci di interrogatori e brogliacci sulle intercettazioni. Sulle esigenze del segreto istruttorio prevale in sostanza il diritto di informare, soprattutto quando si tratta di fatti eclatanti e notori. Conta che i giornalisti agiscano nel rispetto delle regole deontologiche della professione, fornendo notizie ancorate al principio della verità sostanziale. Le sentenze della corte di Strasburgo sono vincolati per gli Stati membri della Ue e,quindi, anche per l’Italia.

Leggi in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5649

Strasburgo – Sentenze.

La Convenzione e la Corte europea dei diritti dell’uomo

ampliano il diritto di cronaca (“dare e ricevere notizie”)

e proteggono il segreto professionale dei giornalisti.

(In coda la raccomandazione R7/2000 sul segreto

professionale dei giornalistiapprovata dal Consiglio d’Europa).

Il Consiglio d’Europa, nella raccomandazione R(2000)7 sulla tutela delle fonti dei giornalisti, ha scritto testualmente: «L'articolo 10 della Convenzione, così come interpretato dalla Corte europea dei Diritti dell'Uomo, s'impone a tutti gli Stati contraenti». Su questa linea si muove il principio affermato il 27 febbraio 2001 dalla Corte europea dei diritti dell’uomo: ”I giudici nazionali devono applicare le norme della Convenzione europea dei Diritti dell'Uomo secondo i principi ermeneutici espressi nella giurisprudenza della Corte europea dei Diritti dell'Uomo” (in Fisco, 2001, 4684). Questo assunto è condiviso pienamente dalla Corte costituzionale: le sentenze di Strasburgo hanno un peso ineludibile nel sistema giudiziario italiano. Si legge nella sentenza 39/2008 della Consulta: “Questa Corte, con le recenti sentenze n. 348 e n. 349 del 2007, ha affermato, tra l'altro, che, con riguardo all'art. 117, primo comma, Cost., le norme della CEDU devono essere considerate come interposte e che la loro peculiarità, nell'ambito di siffatta categoria, consiste nella soggezione all'interpretazione della Corte di Strasburgo, alla quale gli Stati contraenti, salvo l'eventuale scrutinio di costituzionalità, sono vincolati ad uniformarsi…Gli Stati contraenti sono vincolati ad uniformarsi alle interpretazioni che la Corte di Strasburgo dà delle norme della Cedu (Convenzione europea dei diritti dell’Uomo)”. Dal 1° dicembre 2009 la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (Cedu) fa parte della Costituzione europea.

di FRANCO ABRUZZO

(dal 1989 al 2007 presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia)

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Leggi in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5785

Ddl Alfano e giornalisti. Professioni. Inapplicabile la sanzione disciplinare.

Tra intercettazioni e Albo disposizioni in conflitto.

La natura della sospensione è cautelare: cautelare significa che dovrebbe essere adottata mentre il procedimento penale è in atto. L’articolo 58 della legge 69/1963 sull’ordinamento della professione di giornalista impedisce al Consiglio dell’Ordine l’adozione di qualsiasi provvedimento prima della conclusione del processo penale. IN CODA un articolo di Adolfo Beria di Argentine(per il Corriere della Sera del 12 aprile 1986): “Rapporti tra giustizia e stampa: se al giornalista si toglie la penna”.

di FRANCO ABRUZZO

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Leggi in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5781

Sentenza 59/1995 della Corte costituzionale:

“Gli atti del fascicolo per il dibattimento

(comprese le registrazioni telefoniche) possono

essere pubblicati anteriormente alla

pronuncia della sentenza di primo grado”.

La Consulta ha fatto vincere il diritto di cronaca.

Questa sentenza rafforza l’impianto del ”ddl Alfano” secondo il quale le intercettazioni sono pubblicabili dopo la conclusioni delle indagini preliminari e, quindi, prima della sentenza di primo grado (come afferma la Consulta). “Ddl Alfano” : pubblichiamo integralmente gli articoli che riguardano i giornalisti. Le modifiche sono in nero (nella versione approvata dal Senato il 10/6/2010).



La Corte costituzionale ha dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 114, terzo comma, del Codice di procedura penale nella parte in cui non consente la pubblicazione degli atti del fascicolo per il dibattimento anteriormente alla pronuncia della sentenza di primo grado: “Non si può, evidentemente, sostenere che la pubblicabilità di un atto viene esclusa per evitare che, attraverso mezzi di informazione, giunga a conoscenza del giudice nel cui fascicolo processuale l'atto è inserito. Come in dottrina è stato osservato, se si considera che nel fascicolo per il dibattimento sono inseriti anche gli atti di prova non rinviabili, ed assunti nella fase predibattimentale ex art. 467 del codice di procedura penale, si arriva all'assurdo di un divieto di pubblicazione diretto ad evitare che il giudice conosca atti da lui stesso compiuti”. La questione di legittimità è stata sollevata dal Gip di Siracusa il quale scrive che, nel caso sottoposto al suo esame, il Pm, a chiusura delle indagini preliminari, ha chiesto l'archiviazione del procedimento penale instaurato nei confronti di alcuni giornalisti indiziati del reato previsto dall'art. 684 del Cp (pubblicazione arbitraria di atti di un procedimento penale) in quanto ritiene che gli stessi abbiano legittimamente esercitato il diritto-dovere di cronaca. Ma, ad avviso del Gip, poiché l'avvenuta pubblicazione a mezzo stampa di alcuni passi di registrazioni telefoniche integra un'ipotesi di "pubblicazione parziale" (vietata dall'art. 114, terzo comma, del codice di procedura penale, quando avvenga, come nel caso di specie, prima della sentenza di primo grado), è preliminare ad ogni statuizione di merito - ed assume per ciò stesso rilevanza - la verifica della legittimità costituzionale della norma, essendo evidente l'inconfigurabilità a carico degli indiziati del reato previsto dall'art. 684 del Cp qualora il fatto loro ascritto non possa essere vietato dalla legge ordinaria. E la Consulta ha fatto vincere il diritto di cronaca.

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Leggi in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5799

OPINIONE IN DISSENSO.

Dopo il caso MONDADORI e la battaglia sbagliata sul ddl Alfano mentre

la Fnsi ha paura di criticare i giudici (che non applicano, violando la Costituzione europea e tre pronunce della Corte costituzionale,

le sentenze “vincolanti” di Strasburgo sulla libertà di cronaca e sul segreto professionale). Abruzzo: “A 70 anni sogno un sindacato

combattente e che sappia dire qualche no. Cerco 100 candidati per le elezioni d’ottobre. Scrivetemi all’indirizzo fabruzzo39@yahoo.it. Sulla Giustizia dobbiamo far vincere Strasburgo”. La libertà, come diceva Mario Borsa, è

un dovere prima ancora di essere un diritto.

di FRANCO ABRUZZO

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Leggi in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5803

DDL ALFANO, LEGGE 231/2000 E FIEG.

La Fnsi continua a sbagliare e a delirare

dicendo mezze verità: gli editori

evitano le sanzioni pesantissime

non solo predisponendo nei giornali

catene di comando e controllo (previste

dal Cnlg), ma organizzando corsi di

formazione per i redattori. I “modelli di

organizzazione” (fissati dalla legge

231/2001) prevedono le due misure

e non solo la prima, che non può avallare

censure vietate dall’articolo 21 (II comma)

della Costituzione. Se così fosse, ma non

è così, la Fnsi dovrebbe autosciogliersi per

inettitudine manifesta nel contrasto

di presunti piani eversivi della Fieg

e per mancanza di fiducia nella capacità

dei giornalisti italiani di difendere la

loro autonomia (tutelata dalla

deontologia fissata per legge) e

la loro dignità garantita dagli articoli 2 e 41 della Costituzione.

In coda il comunicato Fnsi del 17/6/2010.

Dare ai giornali strutture secondo contratto (direttore, condirettore, vicedirettori, redattori capi centrali e di settore, capiservizio) è una circostanza normale ed auspicabile. Tutte le aziende di questo mondo si danno strutture efficienti e serie: perché i giornali ne dovrebbero fare a meno? La propaganda e i primi caldi hanno giocato un brutto tiro ai vertici della Fnsi avviati verso una deriva pericolosa quanto inarrestabile. Studiate, compagni, studiate….

di FRANCO ABRUZZO*

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Leggi in http://www.francoabruzzo.it/document.asp?DID=5798

Attacco del Wall Street Journal

Più rispetto per l'Italia

(“Il Sole 24 Ore” 17/6/2010)

Questo giornale non è stato tenero con il ddl sulle intercettazioni e ne ha criticato, nei servizi e negli editoriali, metodo, tempistica e merito. Temiamo gli effetti che produrrà sulle indagini contro la criminalità e sulla stampa e restiamo persuasi che ci siano altri modi per tutelare la privacy, riaffermando la responsabilità di noi giornalisti. Ma, a più riprese, abbiamo invitato a non esagerare con le iperboli. Di solito accade a casa nostra, tra tifosi del governo e suoi critici estremi. Ieri è stata la volta del, di solito autorevole, Wall Street Journal che, in un editoriale a firma Joel Weickgenant, afferma: «L'Italia non è come le altre democrazie occidentali», in senso peggiorativo naturalmente. Ora, siamo i primi a riconoscere i difetti della nostra democrazia, ma gli Usa sono la sola al mondo a mantenere la pena di morte, in Francia (leggi qui sotto, ndr) un freelance rischia il carcere per un fuori onda su Sarkozy, la legge stampa inglese è da sempre pessima, i toni xenofobi della Bild Zeitung ci han fatto rabbrividire e in Spagna il regista Almod6var ancora chiede giustizia per i desaparecidos del franchismo. Ognuno ha i suoi guai caro WSJ, ma la Repubblica italiana non merita il vostro disprezzo.

…………………………..

Si è rifiutato di confessare chi gli abbia consegnato le immagini

Ha messo online il fuori onda di Sarkozy.

Giornalista rischia 5 anni di carcere

Nel 2008 Scalbert ha pubblicato il video: il presidente si lamenta per il mancato saluto di un tecnico della tv. Sarkozy nel fuori-onda: «Tv pubblica? Qui mi sembra di stare tra i manifestanti» (1 luglio 2008)

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Il testo del ddl Alfano approvato il 10/6/2010 dal Senato in

http://www.senato.it/service/PDF/PDFSer ... 484629.pdf


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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 17:03

ripeto nn so che opinione politica abbia questo Abruzzo per me potrebbe essere troziska ma è l'unico che mi ha spiegato senza demagogia e senza prese in giro questa legge.

http://www.francoabruzzo.it/


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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi Aragorn il 13 lug 2010, 17:07

Francesco (“Franco”) Abruzzo, nato a Cosenza il 3 agosto 1939, laureato (con lode) in Scienze politiche e storiche , è giornalista professionista dal 3 febbraio 1963. Ha iniziato la professione il 1° ottobre 1959 presso le redazioni calabresi dei quotidiani “ Il Tempo ” e il “ Giornale d'Italia ” per poi trasferirsi a Milano, dove ha lavorato (come cronista giudiziario, caposervizio di cronaca giudiziaria e caposervizio al “Politico” e ai “Fatti della Vita”) a "Il Giorno" dal giugno 1965 al novembre 1983 (in quel periodo diretto da Italo Pietra, Gaetano Afeltra e Guglielmo Zucconi ). Dal dicembre 1983 (chiamato da Gianni Locatelli) al marzo 2001 ha lavorato a "Il Sole 24 Ore" (capo redattore centrale, articolista e inviato ). Nel luglio 1975 è stato assunto da Eugenio Scalfari come cronista giudiziario di “la Repubblica” (ma successivamente rinunciò all'incarico).

Nel 1978 con Walter Tobagi e Massimo Fini ha fondato la componente sindacale di “ Stampa democratica ” e tra il 1975 e il 1982 ha fatto più volte parte del CdR de “Il Giorno”, della Giunta dell'Associazione lombarda dei Giornalisti e del Consiglio nazionale della Fnsi.

E' stato consigliere dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia dal giugno 1986 al maggio 2007 e ne è stato lo “storico” presidente (vedi Ansa 22 maggio 2008) per oltre 18 anni (attraverso sette elezioni) dal 15 maggio 1989 al 7 giugno 2007.

E' stato direttore dal 1° ottobre 1986 al 7 giugno 2007 di "Tabloid", mensile dell'Ordine della Lombardia, e dal 1998 dello stesso portale dell’Ordine (http://www.odg.mi.it).

E' stato anche presidente (dal maggio 1989 al maggio 1991) dell'Associazione " Walter Tobagi " per la Formazione al Giornalismo, l'ente senza scopo di lucro che gestisce l'Istituto "Carlo De Martino" per la Formazione al Giornalismo (meglio noto come "Scuola di giornalismo" di Milano).

E' tra “i 5062 italiani notevoli” (Giorgio dell’Arti e Massimo Parrini, Catalogo dei viventi, Marsilio 2006).


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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi patrix78 il 14 lug 2010, 08:44

Cosentino e soci, ecco le intercettazioni

Così il sottosegretario all'Economia e il gruppo di presunti massoni attorno a Flavio Carboni fabbricavano dossier contro il futuro presidente della Regione Caldoro e cercavano di condizionare i giudici della Cassazione
(13 luglio 2010)
E' il 2 febbraio 2010. L'imprenditore Arcangelo Martino chiama Nicola Cosentino. Stefano Caldoro è da poco il candidato ufficiale per il Pdl per la Regione Campania.

MARTINO Pronto?
COSENTINO Pronto?
MARTINO Caro ma sei scomparso
COSENTINO Uè, no stavo qua, al legittimo impedimento da stamattina a votare
MARTINO Ma mi hanno detto che ti sei abbracciato fisicamente, forte, al candidato presidente
COSENTINO Eh, si,si
MARTINO Fai attenzione all'AIDS (ride)

Le telefonate tra i due intercettate dagli investigatori romani che lavoravano sulla cricca di Flavio Carboni sono decine. Il sottosegretario all'Economia, già indagato per concorso esterno in associazione camorristica dai pm di Napoli, è iscritto a Roma anche per associazione a delinquere e violazione sulle norme per le società segrete. Secondo i giudici il capo del Pdl di Napoli avrebbe brigato con gli esponenti della cosiddetta P3 per distruggere con falsi dossier il candidato alla Regione Stefano Caldoro (compagno di partto, poi eletto). In più, avrebbe brigato per far esercitare pressioni sull'ex presidente della Cassazione Vincenzo Carbone, in modo da ottenere un anticipo dell'udienza sul ricorso, da lui presentato, contro l'ordinanza di arresto emessa nei suoi confronti a novembre 2009. Ieri sera, ha negato ogni coinvolgimento. «Mi chiedo quando si finirà di usare la magistratura per altri fini», ha detto irato. I giudici hanno però in mano intercettazioni che Nik 'O mericano dovrà spiegare. Le telefonate, pubblicate in esclusiva da L'espresso, raccontano infatti che Cosentino è stato protagonista assoluto delle manovre della cricca composta da Pasquale Lombardi, Flavio Carboni e Arcangelo Martino, tutti e tre arrestati nei giorni scorsi.
Andiamo con ordine. E' il 24 settembre 2009. Pasquale Lombardi chiama Cosentino. Gli dice che il giorno prima in un incontro con Denis Verdini, Marcello Dell'Ultri e Flavio Carboni la sua candidatura alla successione di Bassolino si è rafforzata:

COSENTINO Pasqualino?
LOMBARDI Uè, habemus papam, lo sai?
COSENTINO Habemus papam?
LOMBARDI Si, si, e allora ieri abbiamo tenuto una riunione con i tuoi vertici dove abbiamo consolidato la tua candidatura a cons..., a Presidente, ne abbiamo parlato (inc) Arcangelo perché ieri abbiamo fatto un lungo discorso proprio con il vertice, ci mancava solo Silvio e poi stavano tutti là
COSENTINO Chi c'era, chi c'era
LOMBARDI Il segretario generale chi è ? VERDINI
COSENTINO Eh
LOMBARDI Quello che comanda insieme a fa... a era DELL'UTRI
COSENTINO Chi era VERDINI, DELL'UTRI?
LOMBARDI e quell'altro che è più forte ancora di tutti e 3, è CARBON...
COSENTINO E CARBONE, eh
LOMBARDI Poi altri due ancora che non ti faccio i nomi, perché sono i migliori magistrati d'Italia
COSENTINO Ah
LOMBARDI Eh
COSENTINO A ma (inc) stavano, stavano pure loro a cena?
LOMBARDI (inc) all'una e mezza a casa di VERDINI

Le telefonate per rafforzare la candidatura di Cosentino sono vorticose. Sembra fatta per il casalese, ma a novembre le cose si mettono male: i pm di Napoli chiedono l'arresto del sottosegretario. La conquista della Campania, ora, sembra un miraggio. Lombardi, però, inizia a fare pressioni su Vincenzo Carbone, presidente della Corte di Cassazione, per far anticipare l'udienza che deve discutere il ricorso contro l'arresto presentata da Cosentino. Il tempo stringe: il gruppetto vuole che si faccia prima che Stefano Caldoro venga nominato da Berlusconi candidato ufficiale.
Il 7 gennaio 2010 Lombardi chiama l'amico Carbone:

CARBONE Pronto?
LOMBARDI Presidente (le voci si sovrappongono)
CARBONE Ah buongiorno... inc...
LOMBARDI Dicevo tu stai in Cassazione stamattina?
CARBONE Si, si stamattina
LOMBARDI Allora ti raggiungo verso le undici e mezzo, mezzogiorno...inc... vieni a colazione con noi oggi?
CARBONE Mo vediamo, se posso si, per carità.
LOMBARDI ...inc....mezzogiorno stongo da te.
CARBONE ok, ciao.
LOMBARDI Ciao.

Il giorno dopo, Carbone chiama l'amico e chi dice che l'udienza si farà il 28 gennaio. Subito dopo Lombardi avverte Cosentino.

http://espresso.repubblica.it/dettaglio ... ni/2130667
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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi takion il 15 lug 2010, 00:16

Anche da qui si capisce perché vogliano imbavagliare!
Da quando le persone corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza, le persone oneste devono fare lo stesso
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Re: Intercettazioni: primo sì alla legge bavaglio...

Messaggiodi takion il 16 lug 2010, 08:35

Cesare, quello pseudonimo ripetuto ventitré volte
http://www.repubblica.it/politica/2010/07/16/news/cesare_dieci_frasi-5618007/

Non si dimentichino delle IDI di marzo...
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