Anche il paladino Di Pietro nella Cricca dei furbetti

Tutte le vecchie discussioni di Agorà. La sezione permette solo di rispondere ai messaggi pre-esistenti ma non di creare nuove discussioni.

Moderatori: thrantir, patrix78, Beleg

Anche il paladino Di Pietro nella Cricca dei furbetti

Messaggiodi Aragorn il 11 mag 2010, 19:23

Intercettati due indagati: "Sono tutti compromessi, anche Tonino". Secondo un finanziere l'ex pm avrebbe segnalato ai giudici il possibile coinvolgimento di Mastella in un'inchiesta su una truffa. Leggi la conversazione

Ci mancava solo Tonino, nel caso della «cricca». La macchia si spande e sfiora il leader dell’Italia dei valori. Di Pietro è «compromesso», come tutti al ministero, «una manica di banditi». A parlare al telefono (intercettati dagli inquirenti) sono il numero uno della Btp Riccardo Fusi e il suo vice, Roberto Bartolomei. I due (entrambi indagati) hanno appena saputo che il dicastero delle Infrastrutture non restituirà all’impresa il cantiere della scuola Marescialli di Firenze. È il 17 febbraio 2010, Bartolomei a quel punto si sfoga. Citando il leader Idv e un «Lu», probabilmente Pietro Lunardi, predecessore di Tonino al ministero delle Infrastrutture: «Non c’è mica nessun problema... tanto, ascolta, questo è un film bell’e visto (...) lì sono tutti compromessi, dal ministro a tutti i sottosegretari...». Frasi, commenti, brani di chiacchierate. Uno squarcio su una realtà che - stando ai fatti - sarebbe molto più complessa di quella raccontata finora.

Complessa anche l’altra indagine in cui è coinvolto Di Pietro e che sarà oggetto di interrogazione parlamentare da parte del senatore Gramazio del Pdl. Secondo un finanziere l’ex Pm avrebbe segnalato ai giudici il possibile coinvolgimento di Clemente Mastella in un’inchiesta su una truffa. Alessandro Giorgetta, imprenditore finito in carcere e tutt’ora sotto processo, avrebbe denunciato: «Al mio processo uno dei testimoni ha riferito di aver ricevuto dalla Guardia di finanza un verbale già compilato con cui accusare il leader dell’Udeur».

A provarlo ci sarebbero anche delle registrazioni, in cui un finanziere spiega esplicitamente che «il procedimento riceveva impulso da una segnalazione dell’onorevole Di Pietro che avanzava l’ipotesi di coinvolgimento dell’onorevole Mastella». Tutti gli elementi sono al vaglio della Procura di Bari, ma che se confermati getterebbero una nuova luce sull’immensa influenza di Tonino sulla giustizia italiana.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

 

Re: Anche il paladino Di Pietro nella Cricca dei furbetti

Messaggiodi takion il 11 mag 2010, 22:50

E' questo che mi piace
«Non c’è mica nessun problema... tanto, ascolta, questo è un film bell’e visto (...) lì sono tutti compromessi, dal ministro a tutti i sottosegretari..
perché così capite perché sempre dico di mandarli a quel paese, TUTTI! Con una dichiarazione così il governo cade malamente e va rifatto con gente comune che nulla sa di politica e non può essere coinvolta, e quando lo fosse... fuori a calcioni!
Da quando le persone corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza, le persone oneste devono fare lo stesso
(Conte Leo N. Tolstoy)
Avatar utente
takion
Mago dell'universo
Mago dell'universo
 
Messaggi: 4254
Iscritto il: 21 ago 2007, 15:43

Re: Anche il paladino Di Pietro nella Cricca dei furbetti

Messaggiodi Aragorn il 18 mag 2010, 13:06

Roma - Il pomeriggio è appena cominciato e Antonio Di Pietro si infila in procura a Firenze. Lo attendono i pm toscani e i loro colleghi di Perugia, che avrebbero deciso di convocarlo per ascoltarlo a proposito dell’inchiesta sul G8. Tonino, come sempre in questi casi, sfodera un largo sorriso e dopo aver interpretato la chiamata dei pm, dicendo di essersi presentato «spontaneamente», spiega: «Vado a dare il mio contributo come teste d’accusa per il mio ruolo di oggi, ovvero parlamentare dell’opposizione, per il mio ruolo di ieri, ovvero ministro delle Infrastrutture, e dell’altro ieri come ex pm».
In realtà è soprattutto quello che Di Pietro chiama «il mio ruolo di ieri», la poltrona alle Infrastrutture, a interessare i magistrati titolari delle inchieste sui «grandi eventi».

Il leader Idv è stato in quel ministero mentre la «cricca» era in piena attività. Tanto da finire al centro dello sfogo tra i vertici indagati della Btp, l’impresa che puntava a farsi restituire il cantiere della Scuola Marescialli, a Firenze, pur avendo da tempo lasciato quell’incarico. Il vicepresidente Roberto Bartolomei, parlando con Riccardo Fusi il 17 febbraio scorso, dopo l’ultimo «no» ministeriale a concedere il cantiere alla società Btp, sbotta: «Lì sono tutti compromessi... dal ministro Di Pietro... da Lu... tutti».

Proprio quell’appalto d’altra parte è al centro del filone d’inchiesta rimasto in Toscana. Era stato tolto alla Btp e assegnato all’Astaldi da un dirigente delle Infrastrutture, Celestino Lops, e quando Fusi era tornato alla carica per riprenderselo, il dirigente responsabile della pratica nel frattempo era diventato Mario Mautone. L’uomo che Di Pietro aveva deciso di spostare da Napoli quando l’inchiesta sugli appalti di Romeo (per la quale Mautone è poi stato arrestato) non era ancora nota a nessuno, tranne che all’ex pm. Che spostò Mautone, non lo denunciò. Eppure i magistrati fiorentini avrebbero domandato a Di Pietro soltanto di Lops, non interessandosi – curiosamente – al ruolo nella vicenda dell’ex provveditore alle opere pubbliche della Campania, che peraltro dalle intercettazioni non sembrava essere troppo gradito alla «cricca».

Ma i pm di Firenze e Perugia avrebbero chiesto a Tonino informazioni anche sull’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e sul commissario dei mondiali di nuoto Claudio Rinaldi. Su di loro l’ex ministro aveva rivendicato un ruolo «di pulizia». Dichiarando all’Espresso, dopo che il settimanale aveva rivelato che una lettera spedita a Di Pietro a gennaio 2007 da alcuni imprenditori avrebbe messo il ministro sul chi vive nei confronti proprio di Rinaldi e Balducci, che in seguito a quella missiva aveva provveduto a rimuovere entrambi dai propri incarichi, pur avendo «ricevuto pressioni perché ciò non accadesse».

In realtà Balducci viene trasferito ben prima, ad agosto del 2006. E così, tra dubbi sulle date e dubbi sul perché quella «circostanziata denuncia» non sia finita in una procura, ieri Di Pietro avrebbe scelto di non calcare sul tasto della preveggenza, limitandosi a dire che, poco dopo il suo arrivo al ministero, Rinaldi era finito «alle Acque» e Balducci «al Dipartimento per le infrastrutture statali, l’edilizia e la regolazione dei lavori pubblici». Minimizzando, dunque, il suo ruolo soprattutto nello spostamento del secondo. Tanto che, lasciando la procura fiorentina, Tonino ha addirittura smentito di aver parlato di quanto riportato dall’Espresso. Sostenendo di aver rivelato cose «ben più consistenti». Che riguardano, probabilmente, l’ex magistrato romano Achille Toro. I quattro pm avrebbero infatti chiesto al leader Idv notizie sull’aggiunto romano, indagato perché avrebbe fornito informazioni sull’inchiesta alla «cricca». E Di Pietro avrebbe spiegato di averlo conosciuto bene, quando il suo ministero fu «spacchettato» e i Trasporti assegnati ad Alessandro Bianchi, ministro in quota Pdci. Toro era capo di gabinetto di Bianchi. E Di Pietro avrebbe suggerito che, proprio in quel periodo, il magistrato potrebbe essersi inserito nel «giro» di Balducci. Intanto, gli inquirenti starebbero valutando un ruolo che proprio Toro potrebbe aver avuto nella mancata diffusione della «lista lavori» di Anemone.
© IL GIORNALE ON LINE S.R.L. - Via G. Negri 4 - 20123 Milano - P.IVA 05524110961


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

Re: Anche il paladino Di Pietro nella Cricca dei furbetti

Messaggiodi Aragorn il 18 mag 2010, 13:08

ehm dipieto nn si inventi ruoli che nn sono reali... testimone d'accusa.... in una fase che nn lo prevede

piuttosto spieghi x' sotto il suo governo balducci entrò nella stanza dei bottoni...


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)


Torna a Old Agorà

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite