Tra scienza e business. Sembra ridursi a questo faccia a faccia la nuova frontiera della ricerca mondiale. Addio vecchie diatribe tra cultura scientifica e cultura umanistica, tra etica e libertà, tra scienza e fede. Oramai sembra che l’ultimo epico scontro del fronte scientifico si combatta tutto tra coloro che fanno ricerca nell’interesse collettivo e chi la fa nel più bieco interesse particolaristico. E se non fossero bastate le grandi smentite degli ultimi tempi, come quella sulle cellule staminali embrionali – che però ancora oggi sembra non aver convinto proprio tutti – in questi giorni a salire sul banco degli imputati sono le biobanche private, quelle per la raccolta del sangue del cordone ombelicale.
La notizia è presto riportata, ed assume i toni della dura denuncia: “Le banche che conservano le cellule staminali dei cordoni ombelicali celano spesso un’autentica frode e i dottori che girano il mondo offrendo miracolose terapie a peso d’oro, in realtà, ingannano i genitori che si trovano in situazione disperate", ad affermarlo è Irving Weissman, un’autorità nella medicina rigenerativa in America. In pratica il direttore dell’Istituto di biologia delle cellule staminali e di medicina rigenerativa all’Università di Stanford, California, sostiene che “l’efficacia delle banche dei cordoni ombelicali sarebbe assai minore rispetto a quanto viene in genere affermato, garantendo la possibilità di cure future solo nei confronti di un ristretto gruppo di malattie”.
Weissman ha lanciato il sasso in uno stagno che finora è stato fin troppo protetto dopo aver appurato l’esistenza di un malcostume dilagante: “In alcune occasioni questi terapisti arrivano a chiedere cifre fra 50 mila e 150 mila dollari, promettendo soluzioni tanto miracolose quanto impossibili sulla base dello sfruttamento delle staminali contenute nei cordoni ombelicali”. Questo “malcostume” produce un duplice e grave danno a quei genitori che si trovano in situazioni disperate – afferma Weissman – perché crea illusioni infondate e priva le famiglie bisognose di fondi necessari per continuare altre cure.
Il governo italiano – ribaltando le posizioni del precedente esecutivo – ha da tempo risolto alla radice il problema, dicendo no alle banche private per la conservazione delle cellule staminali del cordone ombelicale. Così come ha detto no ad un altro grande bluff che alimenta il business della raccolta delle cellule staminali cordonali: la conservazione autologa (quella per autononazione, per intenderci). E oggi si può fieramente affermare che la legge italiana ha tutelato davvero la salute delle persone e delle famiglie, “al contrario di chi fomenta false e pericolose illusioni e confonde l'ideologia scientista con la scienza vera e propria”.
Ci troviamo all'avanguardia rispetto a paesi scientificamente più progrediti. E possiamo esserne davvero orgogliosi. Peccato che debbano essere sempre i riconoscimenti stranieri a dare conferma dei nostri meriti.