TEL AVIV - E' un antico sudario rinvenuto a Gerusalemme, analizzato con il radiocarbonio e fatto risalire dai ricercatori ai primi decenni dopo Cristo, l'ultima freccia all'arco degli scettici impegnati da decenni a mettere in dubbio l'autenticita' della Sindone: il lenzuolo conservato nel Duomo di Torino, e venerato da secoli dalla pieta' popolare come il telo che copri' il corpo di Gesu' crocifisso.Tutta colpa d'una filatura diversa che - a sentire gli autori della scoperta - rappresenterebbe l'indizio, se non la prova, della datazione posteriore del telo caro alla devozione cristiana.
A raccontarne la storia e' il sito del giornale israeliano Haaretz, che riprende i risultati di una ricerca coordinata da un'equipe della Hebrew University, con la collaborazione di altri atenei in giro per il mondo, e già pubblicati su una rivista scientifica americana.
Oggetto della ricerca, un altro sudario - come si diceva - per alcuni versi simile alla Sindone, ma dall'ordito assai più semplice. Un lenzuolo funerario di cotone saltato fuori in frammenti nel corso di scavi compiuti nella zona di Gerusalemme individuata come quella del cosiddetto Campo del Sangue: il terreno che secondo i racconto evangelico Giuda acquisto' con i 30 denari ricavati dal tradimento di Cristo.
Esaminati con gli ultimi ritrovati della tecnologia, i frammenti sono stati datati attorno al 70 d.C. E sono risultati frutto di un lavoro di tessitura a mano, eseguita secondo una cucitura elementare, a due fili intrecciati. Qualcosa di molto lontano dalla trama a spina di pesce che caratterizza la Sindone di Torino.
Un dettaglio che ha indotto il professor Orit Shamir, uno dei ricercatori della Hebrew University protagonisti dell'indagine, a riproporre la controversia sulla storicita' di quest'ultima: sopravvissuta nei secoli alle fiamme, agli oltraggi del tempo e a innumerevoli vicissitudini, con la sua misteriosa impronta umana tanto simile all'immagine delle icone tradizionali di Gesu' di Nazaret, ma senza potersi sottrarre alle polemiche, ai sospetti, alle mille ipotesi della scienza. Secondo Sharit, a tagliare la testa al toro sarebbe questa volta l'aspetto tessile della questione.
Essendo a suo parere la semplicita' della trama una caratteristica piu' credibile dell'artigianato palestinese di 2000 anni fa rispetto a quella piu' elaborata - di tradizione ellenica o romana, se non medioevale - riscontrata fra i fili del tessuto della Sindone. Discorso chiuso? Difficile sostenerlo, tenuto conto che quello del Campo del Sangue non e' l'unico ritrovamento archelogico di antichi resti di lenzuola mortuarie avvenuto negli ultimi anni in Terra Santa.
E che, se e' vero che altre difformita' erano gia' state rivelate rispetto al 'Sacro telo' di Torino, e' anche vero che trame e materiali sono risultati tutt'altro che univoci. Come a dire che le tessiture avrebbero potuto essere diverse tra loro anche fra oggetti coevi risalenti sicuramente alla Palestina di Gesu'. E che quindi il dibattito e' destinato a restare aperto.
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2009/12/16/visualizza_new.html_1647043820.html