ROMA - Non avrà luogo, a quanto si apprende, l'incontro tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e il presidente dell'Autorità per le garanzie nella comunicazioni, Corrado Calabrò, che era atteso per oggi ed era stato richiesto dallo stesso Masi per approfondimenti sul caso Annozero-Travaglio.
Secondo quanto si apprende da fonti di viale Mazzini, sulla vicenda sono in corso contatti tra la Rai e l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L'Azienda ha inviato la documentazione all'organismo di garanzia dal quale attende le valutazioni sul caso. Poi - secondo le stesse fonti - ci sarà comunque un incontro tra la direzione generale della Rai e l'Autorità.
L'incontro tra Masi e il presidente dell'Agcom era stato chiesto dal direttore generale di Viale Mazzini per discutere sulle diverse interpretazioni emerse nell'ultimo cda della Rai circa l'effettiva portata delle passate diffide dell'Autorità e relative, in particolare, all'attacco di Marco Travaglio al presidente del Senato Renato Schifani nel corso di una puntata di Che tempo che fa e a una puntata di Annozero che propose un filmato nel quale Beppe Grillo criticava il Capo dello Stato Giorgio Napolitano. Il nodo del contratto a Marco Travaglio sarebbe infatti legato al rischio che l'azienda incorra in sanzioni fino al 3% del fatturato (circa 90 milioni) nel caso di violazione degli obblighi di servizio pubblico (soprattutto la completezza e l'imparizialità dell'informazione). La sanzione, che comunque non è mai preventiva, può essere comminata o direttamente in caso di violazione estremamente grave o in caso di reiterato comportamento già censurato dall'Agcom.
LAURIA (AGCOM), NON SIAMO ORACOLO DI DELFI - Il commissario dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni Michele Lauria condivide "il fatto che l'incontro richiesto dalla Rai all'Autorità e atteso per oggi non avvenga, anche perché sarebbe stato a rischio di strumentalizzazioni". "Lo sanno anche le pietre - dice Lauria, interpellato sulla vicenda - che noi non abbiamo competenza nelle fasi della scelte editoriali che appartengono ai vertici Rai. Noi siamo un'Autorità indipendente e non l'oracolo di Delfi da interpellare per eventuali vicende future". "Se la Rai dovesse chiedere chiarimenti - aggiunge il commissario, vicino all'area del centrosinistra - i nostri uffici saranno tenuti a rispondere, come avviene per tutti gli operatori che si rivolgono all'Autorità, anche se la Rai - conclude Lauria - ha un ufficio legale preposto a risolvere questo tipo di problemi, riconducibili a normative generali".
ANNOZERO, ANCORA UNA VOLTA CASO POLITICO
Michele Santoro vorrebbe politica e partiti fuori dalla Rai, ma ancora una volta lui stesso insieme alla presenza di Marco Travaglio ad Annozero, diventa un caso politico. Nel giorno della 'resa dei conti' fra il giornalista e il direttore di Raidue Massimo Liofredi, andata in scena durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione di Annozero, i partiti dicono la loro sul giornalismo praticato da Santoro e da Travaglio. Entrambi - secondo il portavoce del Pdl Daniele Capezzone - cercano l'incidente con la Rai alla ripresa di Annozero. Sempre Capezzone offre la propria solidarietà al dg Mauro Masi e a Liofredi "per la sequenza di avvertimenti e aggressioni verbali di cui sono stati e continuano ad essere oggetto".Paolo Romani, responsabile delle Comunicazioni, boccia il "giornalismo militante" di Travaglio. Giorgio Lainati (Pdl), vice presidente della commissione di Vigilanza, dice: "Da tempo, l'ex eurodeputato diessino, Michele Santoro, agisce indisturbato non come un dipendente del servizio pubblico radiotelevisivo bensì come se fosse lui il proprietario di Raidue"."Certo che giovedì andrà in onda Annozero e certo che ci sarà anche Travaglio. Come cittadino lo voglio e me lo aspetto". Il leader dell'Idv Antonio Di Pietro esprime questa certezza e aggiunge:"Conosco bene sia Santoro, sia Travaglio e so che giovedì andranno in onda regolarmente. Perché se necessario sarebbero pronti anche a fare un collegamento telefonico da una cantina...". L'ex ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni (Pd) affronta il tema che riguarda il pronunciamento dell'Agcom: "'Le delibere di Agcom non sono un precedente per condannare preventivamente una trasmissione tv. Per questo, il tentativo del dg Masi di cercare dal presidente Calabro' un alibi per la cancellazione di Annozero è destinato a concludersi con un nulla di fatto. Una nuova figuraccia dopo quella di Porta a Porta".Annozero - dice Giorgio Merlo (Pd), vicepresidente della commissione di Vigilanza - "deve andare in onda a garanzia e a conferma del pluralismo del servizio pubblico, al di là e al di fuori dei contratti da stipulare e delle varie, e necessarie, verifiche dei vertici aziendali". Lo sostiene il parlamentare Pd Giorgio Merlo, vicepresidente della commissione di vigilanza Rai. Solidarietà a Santoro e Travaglio arriva infine dal Pdci.
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