Il contrordine arriva dall'Onu: nella lotta alla droga, la repressione nei confronti dei consumatori non serve: anzi, a volte va a tutto vantaggio dei trafficanti, vero cancro da estirpare. Un'apertura alla liberalizzazione? Non proprio, visto che l'agenzia precisa nelle prime righe del rapporto 2009 Unodc: «La droga continua a essere una minaccia per la salute legalizzare le droghe sarebbe un errore storico». Resta il fatto che in cento anni di lotta all'uso degli stupefacenti, il consumo resta un problema globale: magari cambiando più volte nella forma e nel contenuto, ma non nella sostanza. Per l'agenzia delle Nazioni Unite sulle droghe e il crimine serve però «meno impegno della polizia con gli utenti, più sforzo con i trafficanti».
Insomma: il traffico va combattuto con più vigore del consumo. «Il crimine organizzato - si legge nell'introduzione del rapporto - non scomparirà con la legalizzazione della droga», ma anche il fatto stesso che sia stata presa in considerazione una tale alternativa è una piccola rivoluzione. In questi anni il volto del tossicodipendente è molto cambiato: dall'eroinomane degli anni 70-80, all'esplosione della cocaina e delle sostanze sintetiche degli ultimi anni. Nel rapporto di quest'anno si registra un calo del mercato mondiale di cocaina, oppiacei e cannabis, anche se la marijuana rimane la droga più coltivata e usata in tutto il mondo. Preoccupa invece il grosso aumento della produzione e del consumo di droghe sintetiche (le anfetamine, le metanfetamine e l'ecstasy), con un vero e proprio boom nei paesi in via di sviluppo.
Per il 26 giugno, Giornata mondiale contro la droga, sono state organizzate diverse iniziative: tra le altre cose viene presentata "Fai gol nella vita", una campagna del governo contro l'uso delle droghe realizzata tramite spot che hanno per protagonisti dei campioni di calcio. Ma c'è anche chi - come l'associazione Saman - propone uno "sciopero" del consumo, il Pause drugs: un giorno senza "farsi" per colpire i guadagni delle organizzazioni criminali impegnate nei traffici.
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