Da pochi giorni l'accusa nei suoi confronti era cambiata da eccesso di legittima difesa a omicidio volontario. Ferita la sua convivente
ROMA
Il gioielliere Massimo Mastrolorenzi si è suicidato, impiccandosi: il suo corpo è stato ritrovato nella casa di via di Casalotti, a Roma. Il 64enne fu picchiato e legato da due rapinatori che avevano fatto irruzione nella sua gioielleria in via Aldo Manuzio, nel quartiere Testaccio, il 9 maggio del 2003.
L’uomo riuscì a liberarsi e sparò ai due uomini: cinque colpi di pistola, che uccisero i due malviventi, Giampaolo Giampaoli e Roberto Marai. Il 20 febbraio scorso il pm gli ha contesto il reato più grave: duplice omicidio volontario, invece che l’eccesso colposo di legittima difesa.
Sul balcone dell’appartamento dove si è suicidato Massimo Mastrolorenzi, i vigili del fuoco hanno trovato la convivente dell’uomo ferita. La donna ai pompieri ha detto che l’uomo l’aveva picchiata con un bastone. Le ferite e le frattute riportate dalla donna, secondo i sanitari del 118, sono compatibili con un pestaggio. Una volta dentro i vigili hanno trovato il corpo di Mastrolorenzi privo di vita.