C’erano molte aspettative intorno a Oco, il satellite costruito dalla Nasa per tenere d’occhio l’andamento dei gas serra nel nostro Pianeta. Doveva fornire una cartografia super-dettagliata della distribuzione dell’anidride carbonica sulla superficie terrestre e doveva aiutarci soprattuto a comprendere cosa si nasconde dietro al surriscaldamento dell’atmosfera terrestre, un fenomeno che appare drammaticamente evidente in alcune aree del Pianeta, primo fra tutti l’Antartide.
Purtroppo il Polo Sud Oco l’ha visto da molto, troppo vicino, visto che proprio da quelle parti è terminato il suo viaggio a nemmeno 10 minuti dal decollo. Per ragioni che restano ancora da chiarire il satellite non è riuscito a raggiungere l’orbita ed è mestamente tornato sul Pianeta Terra, proprio fra i mari antartici.
Il primo bollettino diramato dalla Nasa parla di un mancato distaccamento del guscio del razzo Taurus nel quale Oco era incapsulato. Ciò non avrebbe consentito al satellite di avere la spinta necessaria per arrivare in orbita. “È una grande delusione per tutta la comunità scientifica” ha commentato John Brunschwyler, direttore del programma Oco durante la prima conferenza.
C’è da capirlo visto che quasi 300 milioni di dollari sono andati in fumo (molto del quale sarà pure CO2). Non era certo questa la stima che la Nasa si aspettava di fare.