Il conferimento al Dalai Lama della cittadinanza onoraria di Roma "offende il popolo cinese" e costituisce un'"interferenza" negli affari interni di Pechino, che rischia di provocare conseguenze nei rapporti tra i due paesi. Lo ha dichiarato oggi la portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, in una conferenza stampa a Pechino.
Jiang ha detto che l'Italia deve prendere "immediate misure" per rimediare al danno apportato alle relazioni tra i due Paesi, ma non ha specificato quali. "Le parole e le azioni del Dalai Lama - ha detto - dimostrano che non è solo una figura religiosa, ma un uomo politico impegnato in attività secessioniste con la scusa della religione". IpPaesi stranieri, ha aggiunto, dovrebbero "capire e sostenere" la posizione della Cina sul Tibet, che è "completamente parte della Cina". "Il problema del Dalai Lama non è un problema di diritti umani, ma un problema attinente alla sovranità e alla integrità territoriale della Cina", ha concluso Jiang.
Il Dalai Lama, che nel 1989 ha ricevuto il Premio Nobel per la pace, vive in esilio dal 1959 e chiede per il Tibet quella che chiama una "vera autonomia". Dopo Roma, oggi sarà la città di Venezia a conferire al leader tibetano la cittadinanza onoraria.