Catanzaro: madre confessa l'uccisione della sua neonata di due settimane
La donna, 20 anni, ha preso la figlia e l'ha gettata a terra. Secondo i suoi genitori soffre d'insonnia
CATANZARO - Una donna di 20 anni ha confessato di aver ucciso la propria figlioletta Annarita di appena due settimane, trovata morta nella notte tra domenica e lunedì nella sua culla a Gagliano, quartiere a nord di Catanzaro. Morena Loprete, a seguito di una lite con il marito Rosario Donato, 23 anni, avrebbe sferrato due coltellate al consorte, colpendolo all'addome e all'orecchio. L'uomo ferito è poi riuscito a fuggire e si trova ora ricoverato in condizioni non gravi nel reparto di chirurgia dell'ospedale di Catanzaro. La donna invece avrebbe preso Annarita che piangeva e l'avrebbe gettata a terra. Secondo i primi accertamenti, il corpo della neonata presenta lesioni alla testa compatibili con un violento impatto a terra, ma occorrerà aspettare l'autopsia per averne la certezza.
INSONNIA - Morena Loprete è stata interrogata dal magistrato, ha confessato l'omicidio ed è in stato di choc. Infatti dopo le prime ammissioni, ha detto di non ricordare quasi nulla e che la bambina era viva quando sono arrivati i carabinieri. Il magistrato, che l'ha arrestata con l'accusa di omicidio volontario della figlia e tentato omicidio del marito, sta valutando se disporne il trasferimento in una struttura ospedaliera. I genitori della giovane mamma hanno dichiarato agli inquirenti che soffre di insonnia. A lanciare l'allarme è stato un vicino di casa che ha sentito verso mezzanotte le urla provenire dall'appartamento dei vicini. Quando sono arrivati per dirimere la lite, i carabinieri hanno trovato tracce di sangue in casa e la bambina morta nella sua culla. L'abitazione è stata posta sotto sequestro, nella notte sono stati effettuati i rilievi da parte dei carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche. I vicini di casa hanno raccontato che i due giovani coniugi litigavano spesso.
01 dicembre 2008