Crollo di Torino: Le Colpe della Provincia

I soldi destinati alla sicurezza scolastica dirottati sulle Olipiadi invernali.

Un ragazzo muore in classe perché il soffitto dell'aula crolla e un vecchio tubo di ghisa dimenticato nel sottotetto, gli piomba in testa. Prima ancora delle indagini giudiziarie, è partito il processo politico dove il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini è l'imputata numero uno. Un impianto accusatorio che si basa su un errore macroscopico: le scuole superiori, dalla costruzione ai lavori di manutenzione ordinari e straordinari, sono di competenza provinciale. Bisognerebbe spostare l'attenzione dalla Gelmini all'ente locale amministrato da Antonio Saitta del Pd (per inciso, Saitta è stato anche sindaco di Rivoli) e capire cosa e quanto è stato fatto per la sicurezza nelle classi dei 163 edifici scolastici di 315 Comuni piemontesi.
«La Provincia ha una responsabilità enorme nell'aver spostato risorse destinate alle scuole in altre spese fortemente discutibili che evidentemente interessavano di più, come quelle per mantenere le strutture post-olimpiche», l'attacco arriva dal capogruppo provinciale di Alleanza Nazionale, Barbara Bonino che a fine ottobre, in tempi non sospetti, quando la polemica era tutta concentrata sul maestro unico e sul tempo pieno, aveva denunciato: «Dal 2004 al 2008 gli investimenti dedicati all'istruzione pubblica che competono alla Provincia sono stati drammaticamente insufficienti rispetto alle esigenze». Basta sfogliare i bilanci degli ultimi anni, soffermarsi sul capitolo "Istruzione pubblica" per scoprire che dal 2004, dall'elezione di Saitta, le risorse destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole si sono via via ridotte rispetto allo stanziamento di 33 milioni del 2003. Nel 2004 per la sicurezza degli edifici sono stati destinati 24 milioni (nove in meno) l'anno successivo le risorse sono scese a 9,7 milioni. La cifra è arrivata ali milioni nel 2006 e a 14 nel 2007, fino ai 21 milioni di quest'anno. «C'è stato un aumento rispetto agli stanziamenti degli anni precedenti, ma sono sempre dodici milioni mancanti rispetto al 2003», precisa Barbara Bonino che già ad ottobre spiegava così l'aumento delle risorse dell'ultimo anno: «Saitta si ricorda dell'edilizia scolastica solo nell'imminenza elettorale. Il suo mandato è in scadenza, a giugno ci saranno le elezioni». Dove sono finiti i soldi sottratti alle scuole? Nel 2006 la Provincia eroga 8 milioni al Toroc, l'ente organizzatore della XX Olimpiade Invernale di Torino e presieduto da Valentino Castellani, ex sindaco (di centrosinistra) del capoluogo piemontese. Sempre nel 2006, la Provincia versa tre milioni alla "Fondazione XX marzo" incaricata di gestire "il patrimonio post-olimpico" cioè gli impianti sportivi come la pista di bob di Cesana Pariol, il Palavela, il Palasport olimpico. L'idea di base della Fondazione è quella di «tenere vivo l'entusiasmo a "5 cerchi" con una gestione strategica non solo dell'eredità materiale dell'esperienza olimpica ma anche del know how accumulato da tutti i soggetti pubblici e privati che hanno lavorato nel progetto Torino 2006». All'elenco delle spese vanno aggiunti i sette milioni che la Provincia ha investito nella "TNE" (Torino Nuova Economia), la società che ha acquistato i terreni svenduti dalla Fiat con l'obiettivo di realizzare il Polo Tecnologico di Mirafiori e del Campo Volo di Collegno. L'idea era quella di sviluppare un'industria ad alta qualificazione. «Finora non è stato fatto nulla, in due anni i terreni sono rimasti così com'erano quando sono stati dismessi», segnala Bonino.

Il presidente Antonio Saitta ha fatto sapere che in undici anni la Provincia ha invece investito e speso 626 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole secondarie superiori di propria competenza. «Di quei 626 milioni, 600 sono fondi propri della Provincia, mentre gli altri 26 sono fondi statali (pari a 3,8 min) e regionali», ha detto. «Siamo riusciti ad impegnare queste risorse nonostante il difficile momento vissuto dalla finanza locale e nonostante le ulteriori difficoltà create dai vincoli del Patto di Stabilità, che ci impediscono di spendere fondi di cui la Provincia dispone, per realizzare progetti già pronti. Per il triennio 2006-2008 avevamo preventivato interventi per 105 milioni nell'edilizia scolastica: i vincoli ci hanno imposto di limitare l'impegno di spesa a soli 45 milioni». Saitta cita il Patto di Stabilità e spedisce la patata bollente a Roma, in viale Trastevere per la precisione. Dal canto suo ha chiesto al dì-rettore generale dell'Ente, Aurelio Catalano, di avviare un'indagine interna che faccia chiarezza sul crollo al liceo Darwin di Rivoli. «Ho dato incarico perché voglio che sia ricostruito precisamente tutto ciò che è stato fatto in quell'istituto anche negli anni passati. Voglio che sia fatta chiarezza e in modo da capire eventuali responsabilità».

Un ragazzo muore in classe perché il soffitto dell'aula crolla e un vecchio tubo di ghisa dimenticato nel sottotetto, gli piomba in testa. Prima ancora delle indagini giudiziarie, è partito il processo politico dove il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini è l'imputata numero uno. Un impianto accusatorio che si basa su un errore macroscopico: le scuole superiori, dalla costruzione ai lavori di manutenzione ordinari e straordinari, sono di competenza provinciale. Bisognerebbe spostare l'attenzione dalla Gelmini all'ente locale amministrato da Antonio Saitta del Pd (per inciso, Saitta è stato anche sindaco di Rivoli) e capire cosa e quanto è stato fatto per la sicurezza nelle classi dei 163 edifici scolastici di 315 Comuni piemontesi.
«La Provincia ha una responsabilità enorme nell'aver spostato risorse destinate alle scuole in altre spese fortemente discutibili che evidentemente interessavano di più, come quelle per mantenere le strutture post-olimpiche», l'attacco arriva dal capogruppo provinciale di Alleanza Nazionale, Barbara Bonino che a fine ottobre, in tempi non sospetti, quando la polemica era tutta concentrata sul maestro unico e sul tempo pieno, aveva denunciato: «Dal 2004 al 2008 gli investimenti dedicati all'istruzione pubblica che competono alla Provincia sono stati drammaticamente insufficienti rispetto alle esigenze». Basta sfogliare i bilanci degli ultimi anni, soffermarsi sul capitolo "Istruzione pubblica" per scoprire che dal 2004, dall'elezione di Saitta, le risorse destinate alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole si sono via via ridotte rispetto allo stanziamento di 33 milioni del 2003. Nel 2004 per la sicurezza degli edifici sono stati destinati 24 milioni (nove in meno) l'anno successivo le risorse sono scese a 9,7 milioni. La cifra è arrivata ali milioni nel 2006 e a 14 nel 2007, fino ai 21 milioni di quest'anno. «C'è stato un aumento rispetto agli stanziamenti degli anni precedenti, ma sono sempre dodici milioni mancanti rispetto al 2003», precisa Barbara Bonino che già ad ottobre spiegava così l'aumento delle risorse dell'ultimo anno: «Saitta si ricorda dell'edilizia scolastica solo nell'imminenza elettorale. Il suo mandato è in scadenza, a giugno ci saranno le elezioni». Dove sono finiti i soldi sottratti alle scuole? Nel 2006 la Provincia eroga 8 milioni al Toroc, l'ente organizzatore della XX Olimpiade Invernale di Torino e presieduto da Valentino Castellani, ex sindaco (di centrosinistra) del capoluogo piemontese. Sempre nel 2006, la Provincia versa tre milioni alla "Fondazione XX marzo" incaricata di gestire "il patrimonio post-olimpico" cioè gli impianti sportivi come la pista di bob di Cesana Pariol, il Palavela, il Palasport olimpico. L'idea di base della Fondazione è quella di «tenere vivo l'entusiasmo a "5 cerchi" con una gestione strategica non solo dell'eredità materiale dell'esperienza olimpica ma anche del know how accumulato da tutti i soggetti pubblici e privati che hanno lavorato nel progetto Torino 2006». All'elenco delle spese vanno aggiunti i sette milioni che la Provincia ha investito nella "TNE" (Torino Nuova Economia), la società che ha acquistato i terreni svenduti dalla Fiat con l'obiettivo di realizzare il Polo Tecnologico di Mirafiori e del Campo Volo di Collegno. L'idea era quella di sviluppare un'industria ad alta qualificazione. «Finora non è stato fatto nulla, in due anni i terreni sono rimasti così com'erano quando sono stati dismessi», segnala Bonino.

Il presidente Antonio Saitta ha fatto sapere che in undici anni la Provincia ha invece investito e speso 626 milioni di euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle scuole secondarie superiori di propria competenza. «Di quei 626 milioni, 600 sono fondi propri della Provincia, mentre gli altri 26 sono fondi statali (pari a 3,8 min) e regionali», ha detto. «Siamo riusciti ad impegnare queste risorse nonostante il difficile momento vissuto dalla finanza locale e nonostante le ulteriori difficoltà create dai vincoli del Patto di Stabilità, che ci impediscono di spendere fondi di cui la Provincia dispone, per realizzare progetti già pronti. Per il triennio 2006-2008 avevamo preventivato interventi per 105 milioni nell'edilizia scolastica: i vincoli ci hanno imposto di limitare l'impegno di spesa a soli 45 milioni». Saitta cita il Patto di Stabilità e spedisce la patata bollente a Roma, in viale Trastevere per la precisione. Dal canto suo ha chiesto al dì-rettore generale dell'Ente, Aurelio Catalano, di avviare un'indagine interna che faccia chiarezza sul crollo al liceo Darwin di Rivoli. «Ho dato incarico perché voglio che sia ricostruito precisamente tutto ciò che è stato fatto in quell'istituto anche negli anni passati. Voglio che sia fatta chiarezza e in modo da capire eventuali responsabilità».