Recessione clima

Tutte le vecchie discussioni di Agorà. La sezione permette solo di rispondere ai messaggi pre-esistenti ma non di creare nuove discussioni.

Moderatori: thrantir, patrix78, Beleg

Recessione clima

Messaggiodi takion il 29 ott 2008, 12:20

Tutti preoccupati dei soldi che si perdono ogni giorno e nessuno nota che qualcosa di più importante ha preso pure quella strada. Parliamo del clima: ora si legge anche che "gli ultimi calcoli furono eseguiti anni fa..." e si basano su quelli anche per ciò che riguarda l'odierna situazione climatica...un po' arrogante come principio! Comunque leggete voi stessi

(scusate il titolo in maiuscolo, ma ho fatto copia-incolla)
WWF: DIVORIAMO PIANETA, E' RECESSIONE ECOLOGICA
ROMA - Stiamo divorando il Pianeta e la natura sta vivendo una vera e propria "recessione ecologica". La domanda delle attività umane è infatti di circa un terzo in più di quanto la Terra possa realmente sostenere. Questo il quadro fornito dal Living Planet Report 2008 del WWF, in collaborazione con la Società Zoologica di Londra e il Global Footprint Network, lanciato oggi a livello globale, secondo cui se la pressione mondiale continuerà a crescere ai ritmi attuali, intorno al 2035 potremmo aver bisogno di un altro Pianeta per mantenere gli stessi stili di vita. Appena due anni fa, nell'edizione precedente, il rapporto parlava della stessa prospettiva, ma al 2050.

L'Italia fa la sua parte, consumando il quadruplo di risorse naturali rispetto al dovuto si piazza al 24/o posto della classifica dei Paesi con la maggiore "impronta ecologica". Il peggiore risultato però è sul fronte acqua, dove il Bel Paese è il quarto maggiore consumatore al mondo, subito dietro a Usa, Grecia e Malesia. Se fino al 1961 il mondo poi era ancora in credito, negli ultimi 45 anni la domanda di 'natura' è più che raddoppiata, per via della crescita demografica e dei consumi individuali. Per invertire la rotta la ricetta è una vera e propria rivoluzione economica, che si basa sul fatto che esiste una quota di natura a disposizione di ciascuno essere umano. "Innanzitutto occorre avviare un sistema di contabilizzazione della natura dell'impatto delle varie politiche - spiega Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia - poi affrontare la questione clima con il taglio della CO2, infine iniziare a pagare il servizio che l'ecosistema offre.

Ad esempio, nel caso di un fiume, pagando chi si occupa della sua conservazione". Se salta il sistema Pianeta insomma, subiremo disastri ben più grandi di una crisi finanziaria. Ecco i principali dati del Living Planet Report 2008, che considera tre indici e si basa su dati statistici del 2005:

- INDICE DELL'IMPRONTA ECOLOGICA: è la domanda dell'umanità sulla natura, dove pesano molto le emissioni di CO2. La biocapacità globale è di 2,1 ettari pro capite mentre l' impronta ecologica globale è di 2,7. Tre quarti della popolazione umana vive in Paesi che sono debitori in termini ecologici e gli Stati Uniti detengono la maglia nerà. Usa e Cina segnano il 21% ciascuna di consumo della biocapacità globale, seguiti dall'India, con il 7%. Gli statunitensi 'mangiano' una media di 9,4 ettari globali (come dire che ciascuno vive con le risorse di circa 4,5 pianeti Terra). L'Italia è al 24/o posto, con un'impronta di 4,8 ettari globali pro capite ed una biocapacità di 1,2 ettari;

- IMPRONTA IDRICA: novità di questo rapporto, considera i consumi di acqua per la produzione di beni e servizi di un Paese, sia dall'interno sia dall'esterno. Dietro ad una maglietta di cotone si nascondono 2.900 litri di acqua e sono necessari 15.500 litri per 1 kg di carne di manzo. L'Italia è il quarto maggiore consumatore di acqua al mondo, con un consumo di 2.332 metri cubi pro capite annui (dei quali 1.142 interni e 1.190 esterni);

- INDICE DEL PIANETA VIVENTE: tenendo conto dell'analisi di circa 5.000 popolazioni di 1.686 specie di animali vertebrati (mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e pesci) mostra come dal 1970 si sia verificato il declino complessivo della biodiversità (patrimonio vita sul Pianeta) di circa il 30%. Nelle aree tropicali il crollo è addirittura del 50%.


http://www.ansa.it/opencms/export/site/visualizza_fdg.html_793716034.html
Da quando le persone corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza, le persone oneste devono fare lo stesso
(Conte Leo N. Tolstoy)
Avatar utente
takion
Mago dell'universo
Mago dell'universo
 
Messaggi: 4254
Iscritto il: 21 ago 2007, 15:43

 

Re: Recessione clima

Messaggiodi projectbluebk il 29 ott 2008, 20:47

adesso nn drammatizziamo che viviamo in um ambiente inquinato è vero ma almeno adesso c'è una coscienza comune sulla strada da percorrere...
differenziata, compatibilità ambientale per le nuove infrastrutture e buona volontà. :o
Avatar utente
projectbluebk
Cittadino verde
Cittadino verde
 
Messaggi: 32
Iscritto il: 22 mar 2007, 16:31
Località: roma

Re: Recessione clima

Messaggiodi takion il 29 ott 2008, 21:51

Stai dicendo né più né meno quello che dicevano altri circa il surriscaldamento terrestre e lo scioglimento dei ghiacci... "Ma no, cosa credete? C'è sempre stato e sempre sarà... dovete solo attendere" o cose più o meno così. Però la questione non è più detta solo dai soliti allarmanti (non allarmisti), ma anche da enti, associazioni di ricerca ed altri che si sono accorti che "qualcosa cambia" ma più in fretta del previsto.

Non si tratta di drammatizzare, ma di aprire gli occhi, allarmare e prendere da subito seri provvedimenti, visto che inoltre paesi come la Cina indicano altri paesi come prima fonte d'esempio, però la stessa fa nulla per risolvere, anzi pensa di aprire in breve altre centrali al carbone...

Poi la vendita di auto sempre più pompate, non credo sia fattore di buon impegno... anche se hanno il catalizzatore euro 3000!
Da quando le persone corrotte si uniscono tra loro per costituire una forza, le persone oneste devono fare lo stesso
(Conte Leo N. Tolstoy)
Avatar utente
takion
Mago dell'universo
Mago dell'universo
 
Messaggi: 4254
Iscritto il: 21 ago 2007, 15:43


Torna a Old Agorà

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite