L’ Europa approva la Direttiva Rimpatri. Ferrero: «razzisti»

Con 367 sì, 206 no e 109 astensioni, l’assemblea di Strasburgo ha dato il via libera al provvedimento relativo ai rimpatri degli immigrati clandestini. Ora la direttiva dovrà avere l’ultimo via libera formale dai ministri dell’Interno e della Giustizia nella riunione di luglio e poi gli Stati membri avranno due anni di tempo per recepirla nei loro ordinamenti nazionali. Questi punti fondamentali, e maggiormente discussi, previsti dal provvedimento: 1) la durata massima, 18 mesi, per la detenzione amministrativa degli immigrati illegali 2) la detenzione e l’espulsione di immigrati illegali minorenni, anche se non accompagnati, e anche se nel paese di rimpatrio non vi sono né la famiglia né i tutori legali, ma solo istituti disposti ad accoglierli 3) il divieto di ritorno per cinque anni, per gli immigrati illegali, nei paesi dell'Ue da cui sono stati espulsi In Europa ci sono circa 8 milioni di clandestini. Nel primo semestre del 2007 sono stati arrestati 200 mila irregolari ma di questi solo 90 mila sono stati espulsi. Ora grazie a questa nuova direttiva ci sarà un sistema di controllo più efficiente e di un fondo Ue per i rimpatri (assistenza legale e cure sanitari) da 700 milioni di euro.
Il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, approva il provvedimento votato a Strasburgo, ritenendo che questo sia la riprova che "la linea della fermezza, improntata ai principi di legalità e solidarietà, adottata dall’Italia in tema di immigrazione sta ormai prevalendo in tutta Europa".
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni è soddisfatto per l'approvazione da parte dell'Europarlamento della direttiva europea sui rimpatri, e ne proporrà l'immediato recepimento da parte dell'Italia.
Gli eurogruppi dei socialisti, dei verdi e della sinistra e le organizzazioni per i diritti umani hanno invece criticato il testo, giudicato troppo severo con i clandestini.
Per Paolo Ferrero (Prc) "la direttiva sui rimpatri è sbagliata e prefigura un’Europa razzista che considera i clandestini alla stregua di criminali, così facendo molti lavoratori immigrati si troveranno di fatto senza tutele e sotto il ricatto costante dei propri datori di lavoro"
Il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, approva il provvedimento votato a Strasburgo, ritenendo che questo sia la riprova che "la linea della fermezza, improntata ai principi di legalità e solidarietà, adottata dall’Italia in tema di immigrazione sta ormai prevalendo in tutta Europa".
Il ministro dell'Interno Roberto Maroni è soddisfatto per l'approvazione da parte dell'Europarlamento della direttiva europea sui rimpatri, e ne proporrà l'immediato recepimento da parte dell'Italia.
Gli eurogruppi dei socialisti, dei verdi e della sinistra e le organizzazioni per i diritti umani hanno invece criticato il testo, giudicato troppo severo con i clandestini.
Per Paolo Ferrero (Prc) "la direttiva sui rimpatri è sbagliata e prefigura un’Europa razzista che considera i clandestini alla stregua di criminali, così facendo molti lavoratori immigrati si troveranno di fatto senza tutele e sotto il ricatto costante dei propri datori di lavoro"