ROMA - Scontri all'esterno dell'Università "La Sapienza" di Roma tra militanti di estrema destra e giovani dei centri sociali. I disordini si sono verificati in via Cesare de Lollis. Alcune persone sono rimaste ferite. Quattro ragazzi sono stati medicati al Policlinico Umberto I di Roma e poi dimessi «con prognosi da 5 a 20 giorni». In seguito alla rissa uno di loro ha riportato la lesione della spalla, altri due ferite alla testa, uno è rimasto contuso. Sei le persone fermate (due dei collettivi universitari di sinistra, quattro di estrema destra): la loro posizione è al vaglio della Digos. Gli scontri sono avvenuti in seguito alla vicenda dell'assemblea sulle foibe prevista inizialmente nella facoltà di Lettere, alla quale il rettore ha negato l'autorizzazione dopo la mobilitazione degli studenti antifascisti.
I COLLETTIVI - «È stata un'aggressione premeditata e a freddo, da parte di militanti e attivisti di Forza Nuova» raccontano gli studenti del coordinamento dei collettivi studenteschi. «Erano a volto scoperto, tutti ultraquarantenni, armati di spranghe e coltelli. Hanno aggredito una decina di studenti che attaccavano manifesti in cui si annunciava un'assemblea pubblica contro i nuovi fascismi». Alcuni testimoni affermano che il gruppo di giovani di sinistra stava attacchinando manifesti contro la presenza di Forza Nuova alla Sapienza proprio di fronte ai cancelli dell'Università, quando almeno un'auto (ma altri riferiscono di più vetture) con a bordo 4 ragazzi si è fermata in mezzo alla strada provocando gli altri giovani. «È stata un'aggressione con cinte, bastoni e coltelli fatta da militanti attivisti di Forza Nuova» denuncia Francesco Raparelli della "Rete per l'autoformazione". Uno degli studenti aggrediti racconta: «Avevano anche le mazze chiodate. Eravamo una decina, di cui 6 ragazze, e stavamo facendo attacchinaggio. Sono andati avanti per circa 15 minuti, senza che nessuno potesse intervenire. Noi abbiamo cercato di difenderci, ma sembravano delle bestie».
FORZA NUOVA - Dal canto suo, Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, rovescia le accuse: «Sono stati i militanti di Forza Nuova ad essere aggrediti dai giovani dei collettivi dell’Università La Sapienza, e non il contrario». Fiore afferma di avere ancora «notizie frammentarie», perché «non si capisce bene che è successo», ma spiega che «i dati oggettivi sono che dei giovani di Forza Nuova che stavano attaccando manifesti fuori l'Università sono stati aggrediti: infatti due di loro sono all'ospedale e una loro macchina è stata distrutta». «Dalla sinistra dopo l'arroganza culturale di voler negare un convegno sulle Foibe dopo che loro ne avevano tenuto uno - conclude Fiore - arriva l'arroganza fisica, quella che vuole mantenere all'Università una presenza egemone».
FERMATI - Dopo l'episodio, le persone al vaglio della Digos sono sei. I fermati sono stati tutti trasferiti in questura, in via Genova. Di questi sei, due fanno parte dei collettivi universitari di sinistra e sono Emiliano Marini e Giuseppe Mercuri. Gli altri quattro appartengono a movimenti di estrema destra: tra loro c'è anche Martin Avaro, esponente romano di Forza Nuova (tra i protagonisti del documentario "Nazirock"). Secondo quanto si apprende i fermati sono tutti già noti alle forze dell'ordine. Intorno alle 18 Marini e Mercuri, a bordo di un'auto della polizia, hanno lasciato la Questura di Roma.
LE REAZIONI - Il sindaco, Gianni Alemanno, ha condannato l'episodio: «Le violenze a Roma sono da condannare senza alcun attenuante. Ci sono in giro degli imbecilli pericolosi che vanno isolati. L'università La Sapienza non può essere luogo di scontro e di violenza politica». Molte le reazioni politiche. Paolo Ferrero, del Prc, afferma: «A Roma una cosa è certa: siamo in piena emergenza sicurezza. Il motivo però non è quello avanzato dalle destre come dal Pd ma molto più tragico: l'emergenza è data dalle violenze e dai raid dei fascisti. Lo Stato, il ministro dell'Interno, le forze di polizia e il Comune devono intervenire immediatamente: i fascisti e le loro squadracce devono essere subito isolati». Anche la segreteria nazionale del Pdci «esprime la sua più viva preoccupazione e condanna con forza l'ennesimo atto di stampo fascista avvenuto a Roma alla Sapienza». Flavia D'Angeli, portavoce di "Sinistra Critica", afferma che «come si vede gli allarmi che avevamo lanciato contro l'estremismo di destra e fascista, l'unico davvero in circolazione, non erano esagerati». Gianguido Saletnich, portavoce romano di Forza Nuova, sottolinea che «il clima in questi giorni è volutamente esacerbato da chi ha perso le elezioni. Si paventano rigurgiti neonazisti, approfittando del fatto che a Roma ha vinto Alemanno e che nel Paese ora il Governo è di centrodestra. La verità è un'altra e lo dimostra quanto accaduto al Pigneto dove il vero colpevole è il clima di esasperazione che c'è nel quartiere».