Zingari & Cassonetti, monnezza umana e monnezza urbana. Circolano due teorie: da quando c'è la destra con la Lega al governo, zingari e immigrati sono due capitoli dell'emergenza rifiuti. L'altra teoria dice: no, la destra e la Lega sono al governo perché la gente considera zingari e immigrati due capitoli dell'emergenza rifiuti. Sicurezza sicurezza, quanti crimini si commettono in tuo nome. Attaccando la xenofobia che monta nel Paese, Adriano Sofri esordiva ieri su la Repubblica così: «Mi hanno raccontato di un giovane padre il cui bambino ha paura dell'uomo nero. Il padre gli ha detto che non risulta a sua memoria un solo caso di uomo nero».
Peccato, quel padre si sarà rivolto a Soni perché lui l'uomo nero lo conosce da una vita. Era per esempio il commissario Calabresi indicato da Sofri e i suoi compagni, più 800 intellettuali. Era per esempio il fascista: infatti, scriveva Lotta Continua di cui Sofri era leader: «Uccidere un fascista non è un reato». Ah, di uomini neri se ne trovano a iosa nella storia della sinistra. Moro, Celli, Berluca... Se vogliamo restare nel presente, l'uomo nero è ancora Pino Rauti, con la grottesca accusa di strage, rilanciata ora che suo genero è sindaco di Roma. 0 Peppino Ciarrapico. Ogni giorno i media indicano un uomo nero accusato di una croce celtica o una battuta scorretta. Non parlate di razzismo voi con la spocchia e la puzza sotto il naso, voi che disprezzate e cancellate chi non la pensa come voi, per voi che la destra è un cassonetto e la maggioranza degli italiani, suoi elettori, sono cretini. Voi conoscete e additate ogni giorno milioni di uomini neri.
Sulla presunta xenofobia degli italiani vediamo la realtà. Per cominciare, la voglia di sicurezza e la paura del clandestino o del nomade è di tutte le società evolute. E nelle società arretrate la xenofobia assume altre tinte, ma certo non ne sono immuni. Dunque si tratta di una sindrome globale e non italica o padana. Secondo, sappiamo come sono sbrigativi Zapatero, molti sindaci di sinistra, che si accanirono persino contro innocui lavavetri e come la pensa l'alleato Tonino Di Pietro; Lega e destra ci fanno un baffo.
Fatta la premessa, restiamo alla realtà. Vi siete inventati tutta una falsa retorica intorno ai nomadi, figurando gli zingari come ambasciatori di cultura rom, una specie di animatori culturali del villaggio. La realtà dice che ci sono clan e famiglie numerose che non si sa come campano, nonhanno unla-voro, e - guardala sfiga o la combinazione - appena arriva in una città un campo rom crescono a dismisura furti, spaccio, prostituzione e delinquenza. Appena vengono evacuati calano. È razzismo o è xenofobia?
Dobbiamo considerarli ancora vittime dei nazisti, o possiamo anche dire la verità di oggi? E invece la verità è cancellata insieme al nome. Per trovare l'uso pubblico della parola zingari dobbiamo risalire agli anni sessanta a due ideologi chiamati Nicola Di Bari e Bobby Solo, che dedicarono canzoni agli zingari. Poi sono spariti dal lessico, salvo una zingara in tv; personaggio positivo, of course. Nomadi fa più figo, è romantico, inquieto, allude alla Scapigliatura, quasi un movimento artistico di bohémienne. Si pensa a loro come viandanti poetici a cavallo, ma li avete mai visti nelle Mercedes e nei loro campi, sapete che in metrò appena entrano loro ci sono borseggi, ma guarda sempre la sfiga? Voi ideologi radicai siete i primi sponsor della xenofobia: perché negate la realtà e criminalizzate la diffusa percezione d'insicurezza; così la frustrate e la incattivite.
Detto questo, lasciatemi dire una cosa opposta. È vero, la percezione del pericolo clandestini e zingari è superiore alla realtà; c'è una psicosi che i media stessi ingigantiscono. Le ragioni non mancano, vi capisco, però mi sembra un po' vigliacca questa società che ha paura di tutto ed esagera il rischio delinquenza. Vogliamo dire che ci facciamo del male più da noi tra droga, alcol, velocità, bullismo, vizi, inquinamento, pazzia che loro? Per ogni crimine subito per mano loro, cento danni ce li facciamo da noi. Questo non cancella la necessità di fronteggiare l'emergenza e dare risposte concrete ai cittadini.
Buone mi sembrano le misure restrittive che annuncia il governo, giusto è chiudere i campi rom che sono covi di degrado e delinquenza. Però la paura prevale sulla realtà; succede alle società benestanti e introverse, come la nostra, che vogliono rimuovere lo spettacolo della miseria perché ricorda il loro passato, mette in pericolo l'ottimismo ovattato e idiota della società evoluta e degli iperconsumi. Ci ricordano i nostri cafoni dell'infanzia o i nostri emigrati, è un cazzotto nello stomaco delicato del fragile presente e dell'edonismo urlato. Non è però xenofobia o razzismo ma un sordo egoismo e una grassa miopia che impedisce di vedere oltre il proprio naso: niente pensieri e parole, solo pulsioni, mugugni, basic instinct. Non c'è un'ideologia dietro, ma la sua disintegrazio -ne. Ricetta: agire sul piano pratico contro la delinquenza, scoraggiare i clandestini, ricacciare zingari e immigrati pregiudicati, rassicurare con i fatti. E poi sul piano cui -turale, far capire che siamo una comunità di persone e non un agglomerato di animali benestanti. Ma guai a confondere i due piani, rispondendo alla criminalità con la solidarietà, o viceversa liquidando con grugniti e mazzate la solidarietà. Ma guarda questo Veneziani qui, che fa il biparuzan... Per sigla di chiusura vi canto modificata Bella Ciao, scusandomi con Fini e i partigiani: Bipartizan portalo via, bella ciao bella ciao ciao ciao...
Di M.Veneziani