La Casta: baby pensionati a 10 mila euro al mese

Walter Veltroni, ma anche altri. L'elenco degli onorevoli baby-pensionati comincia, non finisce con il candidato premier del Partito democratico. Come lui, una lunga serie di ex parlamentari che hanno maturato il diritto al vitalizio in alcuni casi ancor prima dei cinquantanni. Roba impensabile per un lavoratore qualsiasi. Una realtà invece per deputati e senatori eletti prima del '96.
TESORO D'UN WALTER
Funziona così: l'onorevole in carica da prima della metà degli anni No -vanta cominciava a percepire la sua pensione al compimento dei 60 anni, anche con una sola legislatura all'attivo. Se poi, nella sua carriera politica, maturava tre o più mandati e almeno un paio di decenni di contributi, l'età pensionabile si anticipava a 50 anni. 0 addirittura prima. Un pacchia. Un privilegio in parte annullato per effetto della riforma della regolamentazione interna voluta da Luciano Violante nel '97, quando presiedeva Montecitorio. Le nuove regole? Eccole: vitalizio a65 anni, anticipabile al massimo a 60 nel caso dei parlamentari di lungo corso. Una riforma che vale a tutt'oggi e che ha in parte riportato la classe politica sul pianeta Terra.
Chi c'era da prima del '96, però, s'è tenuto stretto i suoi privilegi. È il caso di Veltroni, ufficialmente in quiescenza, benché sindaco dì Roma, all'età di 49 anni, quando ha lasciato la carriera parlamentare dopo quattro mandati a Montecitorio e uno a Bruxelles da eurodeputato. Storia per la quale Veltroni si becca il biasimo di Silvio Berlusconi: «Parla in un modo ma razzola in un altro», attacca il Cavaliere, definendo il suo avversario «un pensionato della politica». E non solo. Il leghista Roberto Calderoli gli rinfaccia pure di essere stato un sindaco esoso: «Ha percepito lo stipendio più alto tra i suoi colleghi. E questo non per legge, ma per sua scelta», accusa il coordinatore del Carroccio, «visto che la norma fissa in 7.898,50 euro mensili lordi l'ammontare massimo dello stipendio per i sindaci. E che lui, Veltroni, ha voluto incrementare la cifra, sfruttando al massimo la legge, portandolafino a9.762,94 euro lordi mensili». Fandonie, secondo il democratico Renzo Lusettì: «Dal luglio 2007, l'ufficio di presidenza della Camera sospendela possibilità di cumulare il vitalizio con altre indennità». Secondo Lusettì, quindi, da diversi mesi Veltroni non sarebbe più un baby-pensionato.
VELTRONI, MA ANCHE ALTRI
Se non Walter, lo sono per certo gli altri, cinquantenni come l'ex sindaco di Roma, che hanno maturato il diritto al vitalizio secondo il vecchio rego -lamento. E che adesso già si godono la pensione. Tra questi c'è Vittorio Sgarbi. Deputato di Forza Italia fino al 2006, il critico d'arte non è poi più stato rieletto. In compenso, si è rifatto con un vitalizio di 8.455 euro maturato ad appena 54 anni. Ancora più precoce Marco Taradash. Il radicale oggi ha 58 anni, ma è già da un po' di tempo che percepisce da Montecito -rio una pensione di 7.709 euro. Dopo dieci anni di contributi, Tiziana Parenti, 57 anni, ha maturato il diritto a un vitalizio di 4.725 euro.
L'ex sindaco di Roma e segretario del Partito democratico (di cui è candidato presidente del Consiglio) percepisce la pensione per essere stato eu-roparlamentare. Da sindaco, denuncia il leghista Calderoli, si è alzato lo stipendio fino al massimo consentito lapresse
Tra i tanti baby-pensionati di Montecitorio, anche il superban-chiere Giancarlo Abete, 57 anni, che riceve un assegno mensile di 6.590 euro. Hanno combattuto a fianco dei lavoratori per scongiurare l'ipotesi dello scalone. Gli operai, però, una pensione come la loro se la sognano. Chi sono? La cinquantasettenne Maura Cossutta, in quiescenza da due anni con 4.725 euro e dieci anni di contributi. E Alfonso Gianni, sottosegretario in quota Rifondazione comunista. Eccoli, i suoi numeri: 58 anni, quindici di contributi versati e 6.590 euro mensili di vitalizio incassati.
TESORO D'UN WALTER
Funziona così: l'onorevole in carica da prima della metà degli anni No -vanta cominciava a percepire la sua pensione al compimento dei 60 anni, anche con una sola legislatura all'attivo. Se poi, nella sua carriera politica, maturava tre o più mandati e almeno un paio di decenni di contributi, l'età pensionabile si anticipava a 50 anni. 0 addirittura prima. Un pacchia. Un privilegio in parte annullato per effetto della riforma della regolamentazione interna voluta da Luciano Violante nel '97, quando presiedeva Montecitorio. Le nuove regole? Eccole: vitalizio a65 anni, anticipabile al massimo a 60 nel caso dei parlamentari di lungo corso. Una riforma che vale a tutt'oggi e che ha in parte riportato la classe politica sul pianeta Terra.
Chi c'era da prima del '96, però, s'è tenuto stretto i suoi privilegi. È il caso di Veltroni, ufficialmente in quiescenza, benché sindaco dì Roma, all'età di 49 anni, quando ha lasciato la carriera parlamentare dopo quattro mandati a Montecitorio e uno a Bruxelles da eurodeputato. Storia per la quale Veltroni si becca il biasimo di Silvio Berlusconi: «Parla in un modo ma razzola in un altro», attacca il Cavaliere, definendo il suo avversario «un pensionato della politica». E non solo. Il leghista Roberto Calderoli gli rinfaccia pure di essere stato un sindaco esoso: «Ha percepito lo stipendio più alto tra i suoi colleghi. E questo non per legge, ma per sua scelta», accusa il coordinatore del Carroccio, «visto che la norma fissa in 7.898,50 euro mensili lordi l'ammontare massimo dello stipendio per i sindaci. E che lui, Veltroni, ha voluto incrementare la cifra, sfruttando al massimo la legge, portandolafino a9.762,94 euro lordi mensili». Fandonie, secondo il democratico Renzo Lusettì: «Dal luglio 2007, l'ufficio di presidenza della Camera sospendela possibilità di cumulare il vitalizio con altre indennità». Secondo Lusettì, quindi, da diversi mesi Veltroni non sarebbe più un baby-pensionato.
VELTRONI, MA ANCHE ALTRI
Se non Walter, lo sono per certo gli altri, cinquantenni come l'ex sindaco di Roma, che hanno maturato il diritto al vitalizio secondo il vecchio rego -lamento. E che adesso già si godono la pensione. Tra questi c'è Vittorio Sgarbi. Deputato di Forza Italia fino al 2006, il critico d'arte non è poi più stato rieletto. In compenso, si è rifatto con un vitalizio di 8.455 euro maturato ad appena 54 anni. Ancora più precoce Marco Taradash. Il radicale oggi ha 58 anni, ma è già da un po' di tempo che percepisce da Montecito -rio una pensione di 7.709 euro. Dopo dieci anni di contributi, Tiziana Parenti, 57 anni, ha maturato il diritto a un vitalizio di 4.725 euro.
L'ex sindaco di Roma e segretario del Partito democratico (di cui è candidato presidente del Consiglio) percepisce la pensione per essere stato eu-roparlamentare. Da sindaco, denuncia il leghista Calderoli, si è alzato lo stipendio fino al massimo consentito lapresse
Tra i tanti baby-pensionati di Montecitorio, anche il superban-chiere Giancarlo Abete, 57 anni, che riceve un assegno mensile di 6.590 euro. Hanno combattuto a fianco dei lavoratori per scongiurare l'ipotesi dello scalone. Gli operai, però, una pensione come la loro se la sognano. Chi sono? La cinquantasettenne Maura Cossutta, in quiescenza da due anni con 4.725 euro e dieci anni di contributi. E Alfonso Gianni, sottosegretario in quota Rifondazione comunista. Eccoli, i suoi numeri: 58 anni, quindici di contributi versati e 6.590 euro mensili di vitalizio incassati.