Presi sette «ladri di bambini»: avevano
venduto due neonate per 14 e 18 mila euro
Destinatarie una coppia napoletana, residente in Toscana, e una famiglia di Benevento. L'intermediaria: una casalinga di Salerno
SALERNO - E' una donna, Luigia Giordano, 53 anni, sposata e madre di due bambini, residente a Corbara (Salerno), il capo della banda che gestiva il traffico di compravendita di bambini tra l'Agro nocerino sarnese, il Napoletano e i paesi dell'Est. E che nella giornata di lunedì è finita dietro le sbarre insieme ad altre sei persone (quattro rumeni e due slavi); una operazione, denominata «Ladri di bambini» che ha portato al rinvenimento di una neonata, di appena un mese. La Procura di Nocera Inferiore ( il procuratore Domenico Romano e il suo sostituito, Amedeo Sessa) fornisce solo qualche dettaglio su una vicenda ancora dalle tinte fosche. Ma l'accusa è già chiara e pesante: tratta di essere umani, falso ed alterazione di stato civile

Secondo la ricostruzione dei carabinieri, infatti, oltre alla piccolina - attualmente in ospedale, nel reparto di terapia intensiva neonatale - ci sarebbe una ipotetica sorellina, gemella. L'intermediaria corbarese, infatti, avrebbe promesso a due coppie due gemelline, battezzate Giusy e Jessica. Le coppie, denunciate a loro volta per truffa, sono native di Napoli ma residenti a Pistoia, in Toscana, e a Forchia, vicino Benevento. Le famiglie di «accoglienza» avevano già versato la prima tranche della somma richiesta per ottenere illegalmente la piccolina: si parla di 14mila e 18mila euro. Lunedì scorso i due nuclei si sono incontrate con l'intermediaria prima all'aeroporto di Capodichino e successivamente al campo nomade di Secondigliano, per effettuare lo scambio, bloccato dai carabinieri. Soldi versati sul conto della Giordano e, non ultimo, riportati addirittura su una scrittura privata rinvenuta nel domicilio della casalinga.

Una donna apparentemente insospettabile ma che, spulciando gli archivi, ha già una denuncia per truffa. Nel 2003, infatti, la donna era titolare di una associazione di volontariato collegata ad una agenzia di adozioni internazionale di Napoli - regolarmente registrata - attraverso la quale cercava di vendere bambini. Martedì sera gli arresti con l'accusa infamente di vendita delle neonate. Ora si cerca di capire da dove viene la piccolina di appena un mese e se, come sembra, la madre sia davvero una delle rumene arrestate. Attualmente la piccola attualmente è tenuta sotto osservazione presso il nosocomio Umberto I di Nocera Inferiore.