Terremoto in casa Pd. Chiuse le liste, l'attacco frontale al leader Veltroni arriva da Emma Bonino, che ha minacciato di non candidarsi in segno di protesta per il non mantenimento dei patti.
"Ieri sera era stata data scritta a mano la lista dei candidati radicali ed emerge chiaramente che la proposta de loro fatta dei nove eletti non è mantenuta". Lo ha detto il ministro per le Politiche Comunitarie, la radicale Emma Bonino, nel filo diretto di questa mattina a Radio Radicale riguardo alle liste dei candidati rese note ieri dal Partito Democratico.
Ma Veltroni replica: "A quanto mi risulta i nove eletti Radicali ci sono. Non ho letto le dichiarazioni di Bonino ma sono sicuro che staranno approfondendo la questione quelli che se ne stanno occupando".
La Bonino stamani ha sottolineato che non è una questione di trattativa, ma "la certezza che siamo eletti tutti noi non c'è".
Il ministro radicale ha sottolineato inoltre: "Chiediamo e vogliamo la certezza che il Pd sia coerente con la proposta che ci ha fatto".
Perché, ha osservato Bonino "ad oggi risultano inaffidabili rispetto alle proposte che ci hanno fatto. Questa è la situazione. Non è questione di trattative chiediamo che si facciano solo carico del rispetto della proposta da loro fatta". Poi "noi valuteremo ed eccederemo quello che vorremo e potremo fare".
Bonino ha spiegato che questa questione è stata posta già ieri sera al Partito Democratico dopo la riunione nel quartiere generale di Largo di Torre Argentina convocata subito dopo la comunicazione della lista dei candidati Radicali ospitati dai Democratici. "Appena avuta questa lista - ha spiegato Bonino - ci siamo riuniti e ieri sera abbiamo espresso questo disaccordo sul metodo e sul merito e chiesto loro una risposta nelle prime ore di oggi".
"Non si tratta - ha concluso Bonino - di un negoziato ma di avere la capacità di tener fede ad una proposta. A loro sta garantire l'applicabilità di questa proposta".