Putin minaccia testate nucleari su Kiev

Pace fatta sul fronte energetico tra Russia e l'Ucraina.
Per un fronte che si chiude - almeno fino alla prossima crisi - un altro si conferma minacciosamente aperto.
Al termine di un faccia a faccia di oltre quattro ore con il presidente ucraino Viktor Yushchenko, il capo del Cremlino Vladimir Putin ha de facto prospettato la "necessità" di puntare testate nucleari contro l'Ucraina, nel caso in cui Kiev dia corso all'adesione alla Nato.
Sull'orlo di una nuova 'guerra' energetica tra i due Paesi, Yushchenko è volato a Mosca per incontrare Putin e scongiurare il rischio di vedersi chiudere i rubinetti del gas russo per un'insolvenza pregressa di 1,5 miliardi di dollari - denunciata dal colosso dell'oro blu Gazprom. E pochi minuti prima della scadenza dell'ultimatum i due presidenti hanno annunciato l'intesa.
"Abbiamo elaborato uno schema generale sul breve termine. Ci siamo accordati sui principi di cooperazione per il 2008 e per gli anni a venire. Al più presto - ha chiarito Putin - i nostri partner ucraini avvieranno l'estinzione del debito". Tra oggi e domani, ha precisato ancora il presidente russo, "questi accordi saranno messo nero su bianco".Il cardine dell'intesa è emerso poco dopo. Gazprom tratterà direttamente con la compagnia nazionale del gas ucraina, la Naftogaz, le forniture di metano russo. Insomma, sembra che Gazprom abbia accettato - o meglio, trovato proficua - la principale richiesta avanzata dal'Ucraina: eliminare le società intermediarie nel commercio di metano tra i due Paesi, considerate dal premier Yulia Tymoshenko il "simbolo della corruzione e degli interessi contrari al Paese".Nessun commento per ora da Gazprom, anche se il presidente Putin ha chiarito che al colosso russo "le proposte avanzate da parte di Kiev vanno bene".
Per un fronte che si chiude - almeno fino alla prossima crisi - un altro si conferma minacciosamente aperto.
Al termine di un faccia a faccia di oltre quattro ore con il presidente ucraino Viktor Yushchenko, il capo del Cremlino Vladimir Putin ha de facto prospettato la "necessità" di puntare testate nucleari contro l'Ucraina, nel caso in cui Kiev dia corso all'adesione alla Nato.
Sull'orlo di una nuova 'guerra' energetica tra i due Paesi, Yushchenko è volato a Mosca per incontrare Putin e scongiurare il rischio di vedersi chiudere i rubinetti del gas russo per un'insolvenza pregressa di 1,5 miliardi di dollari - denunciata dal colosso dell'oro blu Gazprom. E pochi minuti prima della scadenza dell'ultimatum i due presidenti hanno annunciato l'intesa.
"Abbiamo elaborato uno schema generale sul breve termine. Ci siamo accordati sui principi di cooperazione per il 2008 e per gli anni a venire. Al più presto - ha chiarito Putin - i nostri partner ucraini avvieranno l'estinzione del debito". Tra oggi e domani, ha precisato ancora il presidente russo, "questi accordi saranno messo nero su bianco".Il cardine dell'intesa è emerso poco dopo. Gazprom tratterà direttamente con la compagnia nazionale del gas ucraina, la Naftogaz, le forniture di metano russo. Insomma, sembra che Gazprom abbia accettato - o meglio, trovato proficua - la principale richiesta avanzata dal'Ucraina: eliminare le società intermediarie nel commercio di metano tra i due Paesi, considerate dal premier Yulia Tymoshenko il "simbolo della corruzione e degli interessi contrari al Paese".Nessun commento per ora da Gazprom, anche se il presidente Putin ha chiarito che al colosso russo "le proposte avanzate da parte di Kiev vanno bene".