La Sinistra Arcobaleno si smarca: «Noi uniti con Bertinotti premier».
Diliberto conferma: separati da Pd, non ci sarà nessun accordo tecnico
ROMA
Niente accordo tra Pd e Cosa Rossa. L’incontro tra i leader della Sinistra arcobaleno e il segretario del Pd Walter Veltroni è terminato con un nulla di fatto riguardo la possibilità di trovare un’intesa per le elezioni. I margini erano stretti visto l’intenzione del Pd di correre da solo, e l’ala radicale ha accettato la scelta.
«Bertinotti candidato premier»
Il segretario di Rifondazione Comunista Franco Giordano chiarisce le strategie della Sinistra-L’Arcobaleno: «Ci sarà un’unica lista della Sinistra Arcobaleno, si apre la sfida per garantire la migliore alternativa alle destre. Il candidato premier sarà Fausto Bertinotti». «Ora è chiaro - ha aggiunto -, in Italia c’è una destra, un centro, con il Partito Democratico, e una sinistra che interpreta le esigenze del mondo del lavoro».
Le "due sinistre"
«La sfida è aperta - dice Franco Giordano, leader del Prc arrivando al vertice - se Veltroni dice che andrà da solo ci sarà una sinistra unita». Per il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, invece, l'unico obiettivo ora resta «lavorare fino all’ultimo per limitare la vittoria di Berlusconi». Il leader del Pdci Oliviero Diliberto aveva sottolineato prima dell'incontro: «Non credo ci siano i margini». Stesso discorso per il coordinatore di Sd, Fabio Mussi, che dice di non rinunciare «a fare una discussione politica. Siccome si parla di programma - osserva ancora - allora vediamo i punti di intesa programmatica».
Il Pd: «Separazione consensuale»
Secondo Dario Franceschini, tra il Pd e la Sinistra-arcobaleno, «non c’è stato un divorzio ma una separazione consensuale». Il vicesegretario del Partito democratico ha ribadito la volontà del Pd di correre da solo alle prossime elezioni e ha aggiunto che «abbiamo registrato che le coalizioni, sia di centrosinistra che di centrodestra, così come si sono manifestate in questi ultimi anni, non funzionano più. Noi abbiamo fatto una nostra scelta - ha proseguito - per offrire una vera alternativa al Paese e con la sinistra non ci saranno rotture, ma finalmente potremo fare una campagna elettorale libera, senza compromessi proponendo quelle che secondo noi sono le ricette necessarie al Paese». «Il Pd - ha concluso Franceschini - parlerà a tutti gli elettori e a tutti i cittadini che sono stanchi di litigi continui e di una politica frammentata».