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la rai servizio pubblico? lo scandalo delle lottizzazioni

MessaggioInviato: 07 feb 2008, 16:12
di Aragorn
Le istruzioni per l'uso, semmai ce ne fosse bisogno, sono molto semplici. Il rosso vince, il blu perde e il verde galleggia. Il rosso occupa le posizioni chiave sia in alto, sia in basso. Il blu prova a contrastare questa massa critica, perché tale è il peso dei "rossi" all'interno dello scacchiere. Il verde non determina, si limita a dare una mano.
Eccolo qua il gioco più in voga all'interno della Rai, la televisione di Stato dove la lottizzazione non è il risultato di un prodotto, ma la quintessenza stessa di un modo di impostare l'azienda. Eccola quala mappa del potere mediatico, attorno alla quale si gioca, e si giocherà, la partita più importante, dopo quella delle elezioni. Ed è proprio su queste due "mappe" che si va concentrando l'attenzione di chi vorrebbe una Rai assecondata ai propri desideri. Certo, quanto vi proponiamo in queste pagine non è la bibbia della lottizzazione, ma la ricostruzione delle collocazioni politiche di chi occupa posizioni dirigenziali all'interno della tv di Stato. Vero invece è l'assetto organizzativo, ovvero la piramide del comando, che nella versione originale è in bianco e nero, i colori li trovate solo nelle versioni di chi partecipa a questa sorta di FantaRai, le cui copie sono ben custodite nei cassetti di Saxa Rubra e Viale Mazzini, la sede operativa e dirigenziale della Rai. Ad oggi, solo per stare alla parte alta dello schema, i rossi occupano il 60% delle caselle.
Quando parliamo di parte alta dello schema, tanto per esser chiari, facciamo riferimento all'areaStaff, limitandoci al Cda, ai direttori e ai vice (tabella di pagina 11). Ebbene su 36 posizioni, 21 sono occupate dal centrosinistra, 13 dal centrodestra e 2 da tecnici. Quante volte gli esponenti di centrosinistra, in questi ultimi due anni, hanno gridato che la politica doveva star fuori dalla Rai, quante volte hanno accusato il centrodestra di voler militarizzare la Rai? Quante volte? Colorando le caselle si scopre un'altra realtà. Volete un altro esempio? Presto fatto. Prendiamo l'area staff e l'area editoriale nella sua parte più ampia. Su 164 posizioni , 95 sono colorate di rosso, 62 di blu e 7 di verde. Più della metà fa massa critica. Scendendo verso il basso il rosso diventa alta marea.
Per fare un altro esempio, i deputati e senatori di Forza Italia, nonché membri della commissione di vigilanza sulla Rai, sostengono che i tg regionali «sono troppo sbilan-ciatiasinistra». Possibile, essendo Rai Tre tradizionalmente di sinistra. Sta di fatto che gli esponenti azzurri, a partire da Paolo Bonaiuti, vice presidente della commissione di vigilanza Rai, hanno chiesto all'azienda i dati dell'osservatorio di Pavia, che si occupa di monitorare quanto spazio viene dato a ogni partito. Certo, osservando la divisione "dei pani e dei pesci" di cui vi diamo conto in questa e nelle pagine successive, qualche dubbio ci viene, e diventa difficile dar torto agli esponenti azzurri. Stando al gioco del "chi sta con chi", tanto in vogain Rai, siscopre che all'interno della testata giornalistica regionale, su 51 posizioni dirigenziali, ben 32 sono occupate da vice direttori e capiredattori che, per la vulgata intema dell'azienda, sarebbero di centrosinistra. Sarebbero. Perché questo non è un documento ufficiale, ma una variazione sul tema: l'assetto organizzativo corrisponde ai fatti, icoloriinvece, un po' comele bandierine di Emilio Fede, sono stari piazzati lì secondo le «voci di dentro», riprendendo le indicazioni dell'editore, cioè la politica. E pensare che i nomi "colorati" sono quelli di professionisti. E non tutti hanno una tessera in tasca.
Se poi uno volesse andare sino in fondo, scoprire che al -curii rami dell'albero rosso-blu sono isole completamente rosse, fa un certo effetto. Ribadiamo, si tratta di professionisti dell'informazione, dipendenti della Rai, la cui colorazione dipende da una presunta appartenenza politica. Spesso però da quella presunta appartenenza dipende il ruolo, soprattutto nelle posizioni di vertice, come quelle di direttore e vice direttore. E volendo disquisire sui direttori delle testate giornalistiche, 9 in totale, al centrosinistra ne toccano quattro, altrettante al centrodestra, mentre una è di competenza tecnica.
Par condicio rispettata dunque? No, non è esattamente così. Perché secondo il risiko Rai, nel gioco dei vice direttori il rosso fa la parte del leone, finendo così con il controllare la macchina dell'informazione. Seguendo lo schema che trovate in questa pagina, al Tg3 l'unica voce fuori dal coro è quella di Anna La Rosa. Un capo redattore contro tutti. Mica male no? Qualcosa di simile avviene a Rai News 24 e a Radio Uno e Gr Rai, guidati da Antonio Caprarica. Il quale, tanto per dare l'idea di quanto sia flessibile il gioco dei rossi e dei blu, sta puntando ad occupare una casella dell'area televisione. Della radio, l'ex fashion corrispondente da Londra, non ne potrebbe proprio più.
Per chi volesse divertirsi un po', invece, seguendo le regole del gioco enunciate all'inizio di questo pezzo, vi ricordiamo che la Rai e Deborah Bergamini, ex direttore del MarketingStrategico dell'azienda, ierihanno raggiunto un accordo per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro con effetto dal 31 gennaio. Chi prenderà il suo posto? Di che colore diventerà quella casella? Attualmente è verde, si accettano scommesse. Nel frattempo uno dei verdi dell'albero rosso-blu, ieri ha battuto un colpo. Il Consiglio di Amministrazione della Rai infatti ha approvato a maggioranza il piano di produzione 2008 della fiction. Il Cda ha anche avviato l'esame del piano di produzione e trasmissione 2008 delle reti televisive, illustrato dal vice direttore generale per il prodotto, Giancarlo Leone. All'interno del Cda poi è stato affrontato anche il caso di Michele Santoro, che con il suo Annozero è finito nel mirino del garante dell'Agcom. Ma questa è un'altra storia, che non fa parte dei rossi e dei blu in senso stretto, visto che i conduttori so -no sì schierati, ma in modo netto, senza dover ricorrere a tabellini o tabelloni.
Insomma il gioco della lottizzazione in Rai, alla fine, rischia di essere tutt'altro che una cosa seria, se non fosse che quelli che ci credono di più sono quelli che stanno den -tro al gioco. E non fuori. Ma sì, avanti popolo rosso-blu.
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Re: la rai servizio pubblico? lo scandalo delle lottizzazioni

MessaggioInviato: 07 feb 2008, 16:19
di nemesys_72
bleah..

Re: la rai servizio pubblico? lo scandalo delle lottizzazioni

MessaggioInviato: 08 feb 2008, 02:49
di takion
La rai ancora se la tiene da un antico R di L fatto allora da Mussolini per pubblicizzare la sua campagna. Finita la guerra venne poi usata per pubblicizzare la "democrazia" nascente e poi non si sa come ne ha preso possesso la parte politica. E' un elemento che serve solo ai partiti e non certo alla parte sociale del paese.