ROMA - La legislatura è ufficialmente finita. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, dopo avere preso atto del fallimento del mandato esplorativo di Franco Marini, ha deciso di sciogliere le Camere e di avviare l'Italia verso nuove elezioni.
IL COMUNICATO - «Ai sensi dell'articolo 88 della Costituzione», come si legge in un comunicato del Quirinale, il capo dello Stato riceverà questa sera alle 18 il presidente del Senato, Franco Marini, e un'ora più tardi quello della Camera, Fausto Bertinotti. L'articolo 88, richiamato nella nota della Presidenza della Repubblica, è proprio quello che spiega come il capo dello Stato possa «sentiti i loro presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse». L'annuncio ufficiale dello scioglimento è atteso per la giornata di mercoledì.
■ L'iter per lo scioglimento e l'indizione di nuove elezioni
LE DATE - Intanto, nell'attesa dell'ufficializzazione della decisione di Napolitano, si inizia a parlare di date per il voto. La più probabile appare quella del 13 aprile che concentirebbe di organizzare un «election day» in cui si svolgerebbero in contemporanea le elezioni politiche e il primo turno delle amministrative, per quei comuni o province le cui amministrazioni sono scatute o in scadenza. La decisione sulla data dovrebbe essere presa nel corso del prossimo consiglio dei ministri, ma l'orientamento del governo sarebbe proprio quello dell'accorpamento. «La mia opinione e quella del ministro dell'Interno, Giuliano Amato è che ci sia una coincidenza fra le elezioni politiche e quelle amministrative», ha confermato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, al termine della riunione dell'esecutivo di oggi che ha fissato la data del referendum elettorale, vale a dire il 18 maggio (ma con lo scioglimento del Parlamento, se ne parlerà nel 2009).
L'ACCORPAMENTO - Chiti ha spiegato che poiché le amministrative dovrebbero tenersi per legge tra il 15 aprile e il 15 giugno, mentre le politiche potrebbero svolgersi il 13 e 14 aprile, sarebbe necessario un provvedimento per anticipare le prime. «Ora valuteremo tutti gli aspetti - ha detto il ministro -. Eeventualmente sarà previsto nel provvedimento sugli aspetti tecnici del voto che potrebbe essere adottato dal prossimo Consiglio dei ministri.