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PADOA-SCHIOPPA: "ABBIAMO FRENATO LA SPESA E ANDRO' AVANTI"

(AGI) - Roma, 15 gen. - In una lettera sulla prima pagina del Messaggero il ministro dell' Economia Tommaso Padoa-Schioppa difende la politica economica del governo e rivendica i risultati raggiunti. 'Caro direttore - scrive - piu' tasse e piu' spese. Ecco questa e' la sommaria condanna che la politica del nostro governo riceve. Non avremmo frenato la spesa e il ricuperato dell' evasione l' avremmo dato via. Guardiamoli allora per un momento i fatti. Per anni invece di fare si e' disfatto. E per la prima volta nel 2006-2007 si e' fatto. Nel 2006 la spesa corrente primaria smette di salire rispetto al Pil e per la prima volta dopo cinque anni; e per il 2007 i dati finora noti segnalano una riduzione non solo rispetto al, prodotto ma perfino in termini assoluti. L' anno passato ci sono stati interventi della spesa per finalita' sociali e di investimento pubblico. Se spingiamo la pedanteria vediamo che se la spesa per interessi e per pensioni fosse in linea con la media degli altri Paesi europei spenderemmo 85 miliardi in meno all' anno: 30 miliardi in meno per interessi sui debiti e 55 miliardi per le pensioni. La spesa pubblica italiana non e' fuori linea, anzi, in campi come la ricerca, la cultura, gli ammortizzatori sociali, le infrastrutture essa dovrebbe aumentare, non diminuire. La spesa non e' tutta ugualmente produttrice di utilita'. E' certamente inutile quando produce un servizio a costi superiori al minimo indispensabile. Spreco e' una parola sgradevole. Ma lo spazio per spendere meglio e di meno esiste anche in Italia, anzi abbonda nonostante la spesa non sia anormalmente alta. Quello spazio dobbiamo rapidamente ridurlo perche' meno di ogni altro Paese possiamo permetterci il lusso dello spreco: siamo troppo poveri e troppo indebitati per buttar via alcunche