Assassini-star: i valori della società del degrado

Degrado contro Speranza. Se ciascuno di noi dovesse scegliere tra una bella e salutare vacanza o un turno ininterrotto nelle miniere di carbone, dove pensiamo che cadrebbe la nostra scelta? Così, dobbiamo cominciare a vivere la quotidianità, come anticipo della gioia futura. Diversamente rischiamo di farci macinare dalle incredibili peripezie del relativi-smo contemporaneo italiano. Cos'è? "quel farsi trascinare da vento di qua e di là", quella società "liquida" senza punti di riferimento, quell'uomo che è tanto "temporaneamente" cristiano che svolazza come un aquilone senza filo, e precipita a capofitto allo sfascio. Lo stesso degrado assoluto nel quale vive la nostra società, implica una insoddisfazione, una profonda tristezza e uno stridente ribrezzo.
Non può vivere così una società democratica e civile, non possono essere questi i modelli da rincorrere. Sarebbe facile riferirsi alla abolizione dei fe-
steggiamenti del Natale cristiano e della stessa Festa della Luce pagana, che vede il Comune di Torino a copiare gli analoghi divieti alle luminarie di Londra. Sarebbe facile ironizzare su sindaci che disturbano il sonno ristoratore con le pirotecniche "Notti Bianche" e poi vietano le luminarie natalizie. Che dire di Tarek, familiare di spacciatori che fin dai giorni successivi alla morte di moglie e figli, si preoccupava della sua immagine e del "commercio" equo e solidale della polvere bianca? Cosa ci trattiene dal reagire spegnendo televisori o abolendo taluni quotidiani dalle nostra spese, quando vediamo e leggiamo notizie come quella del 'pluriomicida rom che diventa stilista di moda? La follia ha molti seguaci, forse a causa dell'aumento dei consumi di sostanze stupefacenti, e infatti ci ritroviamo sindaci a contendersi la cittadinanza onoraria ad una ex terrorista condannata come Silvia Baraldini. Potremmo consolarci con la futura generazione se non fossero emerse le indagini sugli studenti italiani che diversamente dai colleghi europei, risultano "somari", anzi sulla via dello smarrimento alfabetico. Infatti, un anno dopo il promesso "pugno di ferro" di Fioroni, accolgono le nuove multe per i telefonini in classe con un bell'incendio della scuola a Ferrara. Però, mi si dirà, il degrado italiano non riguarda altri settori. Prendiamo uno a caso, nonla propaganda della pillola Ru486 si dimostra "omicida", non la conversione dovuta alle staminali adulte, non i "salari" e nemmeno le politiche familiari. Sarebbe troppo facile, in questi casi siamo peggio dei "batumba". No, il massimo degrado di una società si trova nella considerazione che si ha verso i più piccoli, i bambini. Una legge dello Stato impone che un bimbo, anche se prematuro, debba essere aiutato a vivere fino a prova contraria. Da noi, come nei casi precedenti, alla faccia del buon senso civile e dei valori religiosi, si pensa di accoppare i bambini nati prima delle 23-25 settimane anche se il bimbo a 22 settimane può vivere. Perché tanto degrado e tanto ribrezzo per la vita futura e altrui? Peter Sauer, medico olandese, vorrebbe convincere gli italiani che l'infanticidio è un atto di amore, ed è vero che alcuni innamorati diventano pazzi di gelosia al punto di uccidere, ma vengono rinchiusi in carcere o in manicomio.
Dinnanzi a questo degrado incivile, irragionevole, comprendiamo ancor più l'esperienza originale di ognuno di noi, siamo fatti per la felicità assoluta. Oltre, Altro, la piena soddisfazione e gioia, è questa costitutiva certezza del cuore che ci fa battere l'immane duello col degrado attuale. Che fare dunque, come reagire all'imputridimento della ragione civile e alle pretese onnipotenti del relativismo? Vietiamo pubblicità e serate ai pluriomicidi, pubblicità ai sospetti spacciatori, tribuna ai brigatisti mai pentiti. Obblighiamo ai test di aggiornamento i nostri insegnanti, coinvolgiamo le famiglie nella scuola, consentiamo a mamme e papà "tempi di vita e cura" europei, liberalizziamo la scuola pubblica, aboliamo il valore legale della laurea. L'emergenza educativa, il vuoto mentale sono figli della società del "demerito", delle tante caste intoccabili. Degrado assoluto o azione verso la Speranza certa. A noi la scelta.
di Gianluca Volontè onorelvole Udc
Non può vivere così una società democratica e civile, non possono essere questi i modelli da rincorrere. Sarebbe facile riferirsi alla abolizione dei fe-
steggiamenti del Natale cristiano e della stessa Festa della Luce pagana, che vede il Comune di Torino a copiare gli analoghi divieti alle luminarie di Londra. Sarebbe facile ironizzare su sindaci che disturbano il sonno ristoratore con le pirotecniche "Notti Bianche" e poi vietano le luminarie natalizie. Che dire di Tarek, familiare di spacciatori che fin dai giorni successivi alla morte di moglie e figli, si preoccupava della sua immagine e del "commercio" equo e solidale della polvere bianca? Cosa ci trattiene dal reagire spegnendo televisori o abolendo taluni quotidiani dalle nostra spese, quando vediamo e leggiamo notizie come quella del 'pluriomicida rom che diventa stilista di moda? La follia ha molti seguaci, forse a causa dell'aumento dei consumi di sostanze stupefacenti, e infatti ci ritroviamo sindaci a contendersi la cittadinanza onoraria ad una ex terrorista condannata come Silvia Baraldini. Potremmo consolarci con la futura generazione se non fossero emerse le indagini sugli studenti italiani che diversamente dai colleghi europei, risultano "somari", anzi sulla via dello smarrimento alfabetico. Infatti, un anno dopo il promesso "pugno di ferro" di Fioroni, accolgono le nuove multe per i telefonini in classe con un bell'incendio della scuola a Ferrara. Però, mi si dirà, il degrado italiano non riguarda altri settori. Prendiamo uno a caso, nonla propaganda della pillola Ru486 si dimostra "omicida", non la conversione dovuta alle staminali adulte, non i "salari" e nemmeno le politiche familiari. Sarebbe troppo facile, in questi casi siamo peggio dei "batumba". No, il massimo degrado di una società si trova nella considerazione che si ha verso i più piccoli, i bambini. Una legge dello Stato impone che un bimbo, anche se prematuro, debba essere aiutato a vivere fino a prova contraria. Da noi, come nei casi precedenti, alla faccia del buon senso civile e dei valori religiosi, si pensa di accoppare i bambini nati prima delle 23-25 settimane anche se il bimbo a 22 settimane può vivere. Perché tanto degrado e tanto ribrezzo per la vita futura e altrui? Peter Sauer, medico olandese, vorrebbe convincere gli italiani che l'infanticidio è un atto di amore, ed è vero che alcuni innamorati diventano pazzi di gelosia al punto di uccidere, ma vengono rinchiusi in carcere o in manicomio.
Dinnanzi a questo degrado incivile, irragionevole, comprendiamo ancor più l'esperienza originale di ognuno di noi, siamo fatti per la felicità assoluta. Oltre, Altro, la piena soddisfazione e gioia, è questa costitutiva certezza del cuore che ci fa battere l'immane duello col degrado attuale. Che fare dunque, come reagire all'imputridimento della ragione civile e alle pretese onnipotenti del relativismo? Vietiamo pubblicità e serate ai pluriomicidi, pubblicità ai sospetti spacciatori, tribuna ai brigatisti mai pentiti. Obblighiamo ai test di aggiornamento i nostri insegnanti, coinvolgiamo le famiglie nella scuola, consentiamo a mamme e papà "tempi di vita e cura" europei, liberalizziamo la scuola pubblica, aboliamo il valore legale della laurea. L'emergenza educativa, il vuoto mentale sono figli della società del "demerito", delle tante caste intoccabili. Degrado assoluto o azione verso la Speranza certa. A noi la scelta.
di Gianluca Volontè onorelvole Udc