Rebecca Jones era alla ventesima settimana di gravidanza quando le dissero che uno dei gemelli che portava in grembo aveva il cuore ingrossato, troppo rispetto alla norma, e che questo impediva lo sviluppo normale dei due piccoli.
Il responso dei medici, netto: abortire il feto malato. Ovvero, targliargli il cordone ombelicale. Non funzionò, i medici del Women's Hospital di Birmingham non riuscirono a recidere il robusto cordone e tentarono quindi la separazione della placenta. Nonostante questo, il piccolo riusciva ad alimentarsi lo stesso. Gabriel, questo il nome del piccolo, ha tenuto duro ed è riuscito a venire alla luce insieme al suo gè -
mello- Leuan. «È un autentico miracolo», dice lama-dre, che si era lasciata convincere dai medici sulla «assolutanecessità di sopprimere Gabriel prima della nascita». La donna, trentacinque anni, è una consulente finanziaria sposata, sposata ad un venditore di auto di un anno più vecchio di lei. Sorride, Rebecca. L'operazione che doveva concludersi conlamor-te di uno dei suoi figli si è rivelata invece sotto tutt'al-tro aspetto. Proprio grazie alla separazione in due parti della placenta, il bambino è riuscito ad ottenere più nutrimento e a svilupparsi quindi normalmente, ora Gabriel ha sette mesi, e anche se insieme a Leuan è nato prematuramente e con parto cesareo, oggi pesa cinque chili e mezzo. Ed è sano.