In ricordo agli Eroi

Il Telegiornale annuncia che 15.000 ragazzi da tutta Italia hanno partecipato alle selezioni nazionali de "Il Grande Fratello", superando ''prove difficilissime'' dalle quali ''pochi ragazzi sono usciti vincitori''.
Lo stesso Telegiornale non annuncia che 65 anni fa altrettanti ragazzi partirono anche volontari per l'Africa a combattere e a morire per la Patria in cui oggi viviamo.
Imbarazzante accorgersi che le persone di oggi credano di essersi evolute, modernizzate e rinforzate dimenticando i "periodi difficili" del passato, e soprattutto dimenticando chi è morto per la bandiera della Patria.
Vigliacco e scandaloso da parte di chiunque non ricordare il 65° anniversario della storica Battaglia di El Alamein, in cui, eroici soldati italiani seppero contrastare in modo superlativo le soverchianti forze britanniche meglio organizzate ed armate. I nostri soldati italiani, da soli e senza mezzi, riuscirono con i soli fucili e bombe a mano a fermare i carri inglesi. Una carneficina, se osiamo pensare, a distanza di anni, il numero di caduti: persone ed eroi che, seppur feriti ebbero il coraggio di difendere la propria, la nostra Patria.
Si distinsero in questa battaglia eroicamente sostenuta, i Paracadutisti della Folgore, i carristi, i soldati valorosi di un esercito che obbediva solo allo spirito della Patria.
Commovente è oggi la possibilità di trovarsi di fronte i pochi reduci di quelle battaglie: un groppo alla gola è il minimo che si possa sentire; quegli occhi ancora intrisi di giovinezza, di speranza e di amore per il proprio credo e la propria terra, quell'amore che oggi purtroppo molti giovani hanno perduto a causa della dissolutezza della società materialista. E sebbene anziani, sono ancora questi uomini a rimanere in piedi vincitori fra le rovine e con loro tutti i quali li ammirano e li seguono ricordando che CHI MUOR PER LA PATRIA NON MUOR.
Ho avuto la fortuna di ascoltare la storia di queste persone, e sebbene io non abbia avuto la fortuna di vivere quei momenti, riesco a percepire quelle emozioni indescrivibili che posso solo commentare attraverso qualche lacrima caduta dagli occhi.
E ancora riecheggia la frase scolpita dai soldati italiani 65 anni fa:
<b>MANCO' LA FORTUNA, NON IL VALORE. </b>

Lo stesso Telegiornale non annuncia che 65 anni fa altrettanti ragazzi partirono anche volontari per l'Africa a combattere e a morire per la Patria in cui oggi viviamo.
Imbarazzante accorgersi che le persone di oggi credano di essersi evolute, modernizzate e rinforzate dimenticando i "periodi difficili" del passato, e soprattutto dimenticando chi è morto per la bandiera della Patria.
Vigliacco e scandaloso da parte di chiunque non ricordare il 65° anniversario della storica Battaglia di El Alamein, in cui, eroici soldati italiani seppero contrastare in modo superlativo le soverchianti forze britanniche meglio organizzate ed armate. I nostri soldati italiani, da soli e senza mezzi, riuscirono con i soli fucili e bombe a mano a fermare i carri inglesi. Una carneficina, se osiamo pensare, a distanza di anni, il numero di caduti: persone ed eroi che, seppur feriti ebbero il coraggio di difendere la propria, la nostra Patria.
Si distinsero in questa battaglia eroicamente sostenuta, i Paracadutisti della Folgore, i carristi, i soldati valorosi di un esercito che obbediva solo allo spirito della Patria.
Commovente è oggi la possibilità di trovarsi di fronte i pochi reduci di quelle battaglie: un groppo alla gola è il minimo che si possa sentire; quegli occhi ancora intrisi di giovinezza, di speranza e di amore per il proprio credo e la propria terra, quell'amore che oggi purtroppo molti giovani hanno perduto a causa della dissolutezza della società materialista. E sebbene anziani, sono ancora questi uomini a rimanere in piedi vincitori fra le rovine e con loro tutti i quali li ammirano e li seguono ricordando che CHI MUOR PER LA PATRIA NON MUOR.
Ho avuto la fortuna di ascoltare la storia di queste persone, e sebbene io non abbia avuto la fortuna di vivere quei momenti, riesco a percepire quelle emozioni indescrivibili che posso solo commentare attraverso qualche lacrima caduta dagli occhi.
E ancora riecheggia la frase scolpita dai soldati italiani 65 anni fa:
<b>MANCO' LA FORTUNA, NON IL VALORE. </b>
