Antitrust " i conti correnti costano troppo"

[Aragorn]

ROMA - Le spese per i conti correnti in Italia sono molto superiori alla media europea, con un costo medio che raggiunge i 182 euro l'anno. E' il giudizio espresso dall'Antitrust, che ha concluso l'indagine sulle banche dalla quale risulta "un'enorme variabilità potenziale di prezzi da banca a banca" per lo stesso conto alla quale però non corrisponde "la possibilità del consumatore di scegliere al meglio".

Ostacoli alla mobilità della clientela, scarsa trasparenza, fidelizzazione forzosa sono alcuni dei rilievi emersi dall'indagine dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, nella quale si indicano anche alcune delle misure da adottare per favorire concorrenza e trasparenza nel settore bancario.

Dall'indagine sui costi dei servizi bancari, avviata nel gennaio dello scorso anno subito dopo l'entrata in vigore della legge sul risparmio che ha dato all'Autorità presieduta da Antonio Catricalà la competenza in materia bancaria, emerge anche che i conti corrente a canone, la cui diffusione sta aumentando, risultano meno convenienti di quelli a consumo.

"L'apparente semplificazione - si legge nella nota - sembra aver agevolato le banche da un lato a collocare conti a prezzi ancora più alti" rispetto a quelli che il correntista informato potrebbe sostenere e dall'altro "a rendere più complessa la capacità di scelta del conto da parte del consumatore".

La scarsa mobilità dipende da spese di chiusura del conto corrente che possono arrivare fino a 150 euro e spese di trasferimento titoli fino a 80 euro a codice titolo a fronte dei 30 centesimi per codice titolo richiesti alle banche da monte titoli.

L'indagine effettuata su un campione di 72 banche (68% degli sportelli in italia) indica un'alta variabilità dei prezzi tra una banca e l'altra per la stessa tipologia di conto corrente: il correntista può spendere in taluni casi oltre 10 volte in più per lo stesso uso del conto corrente a seconda della banca e del conto selezionato.