Abu Musab al-Zarqawi è morto. Il super-terrorista di origini giordane considerato il capo di al Qaeda in Iraq e luogotenente di Osama bin Laden è stato ucciso in un bombardamento americano.
La conferma è arrivata dal primo ministro iracheno Nuri al Maliki. "Abu Musab al-Zarqawi è stato eliminato". La televisione nazionale al-Iraqiya, aveva diffuso la notizia.
Zarqawi è morto nel tardo pomeriggio della giornata di mercolesì (alle 18,15 ora locale, le 16,15 in Italia) in un bombardamentro aereo statunitense in una casa situata a 8 chilometri da Baquba, capoluogo della turbolenta provincia di Dityala, situata a 65 chilometri da Baghdad.
Zarqawi stava presiedendo una riunione "insieme ad alcuni complici": tra questi lo sceicco Abdel Rahman, consigliere spirituale e tra i collaboratori più stretti del super-terrorista. Anche Rahman è morto nella stessa circostanza. E' stata così decisiva l'operazione congiunta delle forze statunitensi e giordane come hanno peraltro confermato alcune fonti governative di Amman.
La notizia è stata rilanciata dal network televisivo americano Abc che ha diffuso anche altri particolari dell'attacco Usa. "Soldati americani
lo hanno trovato. Lo hanno consegnato agli iracheni, e più tardi è morto per le lesioni subite". Nella palazzina sono state colpite altre sette persone, comprese due donne, ma non è chiaro quante di loro siano sopravvissute.
Un anonimo esponente del governo iracheno ha ribadito che è stato arrestato un braccio destro del leader integralista, il quale ha fornito elementi cruciali su di lui e sulla sua rete clandestina, la cosiddetta Organizzazione di al Qaeda per la Jihad nella Terra dei Due Fiumi.
"Abu Musab al-Zarqawi è stato identificato dalle impronte digitali". Il comandante supremo americano in Iraq George Casey ha così spiegato il raid americano. Per l'ambasciatore Usa a Baghdad Zalmay Khalizad l'uccione di Zarqawi "segna un grande successo per l'Iraq e per la lotta al terrorismo internazionale".