Il sindaco di Montfermeil, Xavier Lemoine, ha vietato ai minorenni della città di raggrupparsi in più di tre nelle strade del centro, se non vogliono rischiare di essere fermati dalla polizia e dover addirittura pagare una multa di 38 euro. Disposizione applicabile nell'arco di tutto il giorno in una dozzina di strade e viali del centro della città fino al 30 giugno. Una seconda ordinanza vieta ancora ai minori di 16 anni di girare liberamente senza essere accompagnati da un maggiorenne tra le ore 20 e le 5 del mattino. Queste le risposte del sindaco all'esplosione della delinquenza giovanile. Inevitabili le proteste mosse dai diretti interessati, i giovani, e non solo.
PROTESTA - Il sindaco di questa città che si trova nella calda regione di Seine-Saint-Denis, teatro degli scontri dello scorso novembre tra le banlieues bruciate, ha attirato su di sé la disapprovazione di tutte le organizzazioni politiche e associative di sinistra. Riuniti nel collettivo «Liberi e uguali» i contestatori degli insoliti provvedimenti «anti-bande» invitano a riunirsi per una protesta il prossimo 29 aprile davanti al comune di Montfermeil.
INDIGNATI - I giovani esprimono la propria indignazione. «Quando usciamo da scuola siamo in cinque o dieci. Cosa bisogna fare allora? Forse perché è quando siamo più di tre che facciamo sciocchezze?» si chiede Mamadou, 15 anni. La normale vita sociale e di aggregazione di questi adolescenti deve quindi cambiare per decreto municipale. Alcuni increduli si chiedono come dovranno comportarsi quando vorranno andare con i propri compagni a mangiare un boccone o ancora, all'uscita di un allenamento di calcio.
SFIDA - La rabbia cresce e potrebbe sfociare in un nuovo pesante malcontento giovanile come si evince dalle parole che sanno di minaccia di Adama, 16 anni. «Continuerò ad andare a spasso con i miei amici. Che provino pure a fermarci se lo vogliono, ma allora non saremo più i cinque o sei, ma in 40! E la polizia non potrà fare niente!».
IL SINDACO - Lui, Xavier Lemoine, il promotore della discussa iniziativa, si difende affermando di voler solo tutelare la sicurezza della sua popolazione. Il suo identikit politico non passa certo inosservato. Già al fianco di Pierre Bernard, ex sindaco di destra della città, condannato nel 1987 per discriminazioni razziali per aver negato l’iscrizione alle scuole materne del comune ai bambini di origine straniera. Il guardasigilli Pascal Clèment avrebbe dovuto incontrare il sindaco Le moine questa settimana per discutere della lotta alle violenze coniugali ma lo stesso ministro ha annullato l’incontro con il “solforoso” primo cittadino di Montfermeil.