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Scontri in Francia. No alla generazione low cost!!

MessaggioInviato: 20 mar 2006, 11:18
di gallomail
«Noi giovani francesi non vogliamo finire come italiani e spagnoli. Fino a trent'anni a casa con i genitori»

«Il Sessantotto? Questo non è il tempo dei sogni, ma della sopravvivenza»

«Siamo la generazione low cost, prezzi di saldo per i nostri diplomi».

«I nostri genitori hanno lottato per inserirsi in una società più giusta. Non possiamo chiedere altri sacrifici perché ci mantengano a vita»

«Ci prendono per rivoluzionari o per anarchici con il mito del Sessantotto, un mito appunto incollato ad ogni forma di protesta. È ridicolo. I problemi sono altri, molto più concreti: con un contratto precario, non puoi nemmeno sposarti. I miei genitori hanno vissuto in una Francia felice, avevano speranze nel futuro. Davanti a noi c'è solo buio».

Ho sempre avuto una sorta di "antipatia" verso i francesi ma ora...lasciatemelo dire...sono stati dei grandi.
E' incredibile come in un presente dove i governi hanno preso ormai coscienza dello stato di "amorfismo" della popolazione a cui vengono dettate leggi sul lavoro fino a poco tempo fa impensabili ecco ora...arriva la Francia e dice:"No, un momento!! Dobbiamo fermarci un attimo a ragionare!!"

I commenti riportati sopra sono di ragazzi, universitari e non, che hanno partecipato alle proteste di questi giorni.

Il commento che mi ha più colpito è stato: «Noi giovani francesi non vogliamo finire come italiani e spagnoli. Fino a trent'anni a casa con i genitori»
Già, questa è la realtà del "nuovo lavoro", del precariato a tutti i costi e deo conseguenti stipendi "da fame".
Mi sento di dire che l'Italia è in una situazione delle peggiori in Europa soprattutto con l'avvento della legge Biagi.
Biagi, già, l'uomo assassinato vigliaccamente, stupidamente, orrendamente dalle Brigate Rosse e preso dal governo, scusate ma questa la devo dire, come pretesto per rendere la legge sul lavoro "INTOCCABILE" (bastardi anche sui morti dovete speculare). Purtroppo in questa situazione nessuno si è sentito il coraggio o la viltà di protestare "giustamente" per questa legge dato il clima di lutto e rispetto verso la persona.

Credo che prima o poi dobbiamo prendere coscienza della nostra situazione come stanno facendo i francesi e ricordarci che i diritti sul lavoro sono stati raggiunti grazie a decenni di sacrifici dei nostri padri

Uff...non so...sono stato un po' duro ma la dovevo dire :wink:

MessaggioInviato: 20 mar 2006, 12:36
di thrantir
quoto

solo su una cosa non sono d'accordo, che i problemi del 68 fossero meno concreti... forse noi oggi li possiamo vedere cosi' perche' diamo molte cose per scontato, che pero' non erano scontate 40 anni fa...

MessaggioInviato: 20 mar 2006, 12:38
di Aragorn
mah io nn conosco bene la riforma, però ho sentito che fino a 26 anni ti possono lasciare a casa nei primi due anni di contratto senza giusta causa, e vi dico che se questo serve a non avere gente "parassita" che trovato un lavoro non fa niente dal mattino alla sera ben venga, se invece serve a avere un mercato del lavoro flessibile come fa comodo all'imprenditore che magari licenzia anche chi si sbatte non sono d'accordo.

cmq assurdo che una legge del genere la faccia un governo di sinistra e estrema sinistra.

MessaggioInviato: 20 mar 2006, 12:51
di `knives`
sergio, ok condivido la tua idea ma devi ammettere che dando tutto questo potere all'imprenditore, tu operaio hai paura persino a stare a casa un giorno per un problema o un imprevisto perchè quello ti puo lasciare a casa senza giusta causa. come si fa a stabilire chi abusa o no di questa legge? e di solito imprenditori "leali e onesti" cè ne pochi.

MessaggioInviato: 20 mar 2006, 12:57
di thrantir
il mercato del lavoro flessibile, secondo me, ha senso se ben regolamentato: bisogna studiare delle norme che riequilibrino il potere dei datori di lavoro con la tutela dei lavoratori... mi viene in mente il discorso dei contratti-formazione di qualche anno fa: un datore di lavoro poteva farne in numero limitato, dopodiche' doveva assumere

discorso a parte meritano alcuni lavori per cui la variazione del numero di dipendenti e' intrinseca...

MessaggioInviato: 22 mar 2006, 14:51
di Aragorn
cmq da quel che ho capito spesso in francia sono gli studenti a manifestare contro, cioè sono loro che cavalcano le rivolte.

certo che ha ragionissima teo che cmq un minimo di garanzia ci vogliono

MessaggioInviato: 22 mar 2006, 15:22
di thrantir
il problema credo che sia il solito: la regolamentazione non si e' evoluta insieme alla societa' e alla economia, e' chiaro che ora, proporre una soluzione drastica che risolva bene i problemi e' mille volte piu' difficile...

c'e' da dire anche che, sempre piu' spesso, si valuta la serieta' di una azienda verificando se ricorre o no alle nuove regolamentazioni in modo subdolo

MessaggioInviato: 22 mar 2006, 15:38
di gallomail
thrantir ha scritto:c'e' da dire anche che, sempre piu' spesso, si valuta la serieta' di una azienda verificando se ricorre o no alle nuove regolamentazioni in modo subdolo


verissimo, quoto in pieno :wink: