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GLI STRISCIONI nazifascisti apparsi all’Olimpico in occasione di Roma-Livorno sono opera di «una formazione politica di estrema destra legata a Forza Nuova». Per questo «mi auguro che la magistratura possa sentenziare con la maggiore severità possibile» nei confronti degli 11 denunciati, «4 o 5 dei quali con precise imputazioni di carattere penale per ostentazione di simboli e scritte ignobili inneggianti al nazifascismo». Il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu - intervistato da Giorgio Tosatti nel corso di un convegno cui ha partecipato il gotha del calcio - torna sulla vicenda che ha portato alla squalifica dell’Olimpico per una giornata e ribadisce che se si dovessero ripetere simili episodi le partite verranno sospese. «Allo stato attuale delle indagini - spiega il ministro davanti a Carraro, Galliani, Giraudo e diversi presidenti di società di serie A e B - si può ragionevolmente sostenere che i responsabili dei fatti di Roma appartengano a gruppi politici e non a ultrà della Roma». In particolare a «Tradizione e Distinzione», «formazione politica di estrema destra legata a Forza Nuova - dice il ministro - con accertate abitudini a divulgare ideali nazifascisti». Una versione contestata da Roberto Fiore, leader e fondatore del movimento chiamato in causa da Pisanu. «Forza Nuova non c’entra nulla con Tradizione e Distinzione. Stavolta Pisanu non potrà far valere i suoi privilegi parlamentari. Annuncio che sarà denunciato e querelato per diffamazione». Ma Pisanu non si ferma alla denuncia. Chiede a tutti gli sportivi più collaborazione e alla magistratura pene severe. «Non voglio certo mettere in stato d’accusa la magistratura e occorre attendere la conclusione delle indagini - dice - ma mi auguro che la magistratura possa trovare gli elementi sufficienti per sentenziare con la massima severità possibile». Così come è bene che le televisioni mostrino gli striscioni della vergogna. «In questi casi non c’è nulla di meglio della gogna mediatica». Il ministro indica anche la pena cui potrebbero andare incontro i responsabili dei fatti dell’Olimpico. «Da tre mesi a un anno». Pisanu torna poi a spiegare perchè la polizia non è intervenuta. «C’era una situazione di tensione: erano state trovate sei bombe molotov. Le forze dell’ordine hanno tenuto un atteggiamento di prudenza». Per gli stessi motivi si è deciso di non fare alcun annuncio dagli altoparlanti dello stadio, magari sospendendo la partita fino alla rimozione degli striscioni. «D’ora in avanti se si ripeteranno fatti come quello dell’Olimpico le partite saranno sospese fino a quando gli striscioni non saranno ammainati. Uomo avvertito mezzo salvato». Si terrà invece a metà della prossima settimana l'incontro auspicato dal sindaco di Roma Walter Veltroni, tra i giocatori di Roma e Lazio, arbitri e gli ex deportati dei lager nazisti. Il primo cittadino ha trovato il consenso delle società, di Federcalcio, dell’Associazione nazionale arbitri e della comunità ebraica. Si tratterà di un incontro a porte chiuse e non vi parteciperanno i tifosi.
Cmq basta ai neonazisti basta i comunisti basta ai tifosi del livorno basta a quelli della lazio basta basta basta avete rotto i ******
Il calcio è uno sport chi va allo stadio con la bandiera di cuba o l'effige del che o con una celtica o peggio svastica è un minorato mentale farebbe meglio ad andare a farsi curare in un manicomio