libertà di stampa 77 posto dell'Italia sarà vero?

Tutte le vecchie discussioni di Agorà. La sezione permette solo di rispondere ai messaggi pre-esistenti ma non di creare nuove discussioni.

Moderatori: thrantir, patrix78, Beleg

libertà di stampa 77 posto dell'Italia sarà vero?

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 13:27

Più che innalzare la libertà del sistema informativo italiano, Gelentano ha accresciuto la disinformazione: la classifica di Freedom House (FH) sulla libertà di stampa, illustrata dal molleggiato quale prova della barbarie mediatica del nostro Paese (crollato al 77° posto), è un documento scandalosamente anti-scientifico, fondato su un sondaggio d'opinione di ex giornalisti sconosciuti e presunti analisti senza titolo, stipendiati dalla stessa FH, quasi tutti americani mai sbarcati in Italia. E che hanno attinto da "una varietà di notizie domestiche e internazionali", dimenticandosi di citare proprio Santoro e Biagi. Si tratta dunque di un rapporto soggettivo e inattendibile, prova ne sia che un'analoga classifica, sempre discrezionale ma stilata dai più seri "Reporter senza frontiere", colloca l'Italia al 39° posto.
Essere il re degli ignoranti non impedisce di vender dischi o fare ascolti. Costituisce però una buona base per cadere nei tranelli del giornalismo militante, da cui Gelentano ha mutuato la sua pagella. La quale viene divulgata dai media d'opposizione come oro colato. Senza che nessuno si prenda la briga di andarsi
a leggere le note metodolo-giche, ossia i criteri di compilazione. Chiunque può consultarli su http://www.freedomhouse.org. Dove gli autori affermano per cominciare d'aver semplificato la metodologia. Come? Costruendo una griglia di 23 domande per tutti i Paesi, divise in 3 categorie (ambiente legale, politico, economico) e unite da un'estrema vaghezza e da arbitrari punteggi. Qualche esempio: «C'è libertà di diventare giornalista e fare giornalismo?» (domanda 8A), «Ci sono leggi sulla libertà d'informazione, e i giornalisti le utilizzano?» (5A), «Fino a che punto l'informazione è determinata dal governo o da un interesse di parte?» (1B), «Esiste censura ufficiale?» (3B), «I giornalisti si autocensurano?» (4B). E ancora: «I giornalisti sono liberi di coprire le news?» (6B), «Fino a che punto il controllo statale sui media influenza la diversità di vedute?» (1C), «La proprietà di media privati è abbastanza trasparente da consentire di giudicarne l'imparzialità?» (2C). Alla voce Fonti, si spiega in una riga (una!) chi ha avuto il compito di dare le risposte, senza nomi né dettagli: «corrispondenti oltremare, staff e consulenti di viaggio, visitatori internazionali». Altre fonti, «rapporti di organizzazioni su libertà di stampa e diritti umani, specialisti in geografia, rapporti governativi e multilaterali», e infine la «varietà di notizie media-tiche» al centro delle analisi dell' International freedom of epression network (sempre gruppo FH). Uno sguardo agli autori del vo-lumetto svela l'arcano. Colui che ha curato i questionali per l'Europa occidentale è professore di politica alla City university, Tho-mas Gold. Coadiuvato da Sarah Repucci, «laureata in scienze politiche, autrice di pezzi sull'ingresso della Turchia nella Uè». E da Alex Taurel, "«aureato in Spagnolo e già collaboratore alle presidenziali del gen. Clark». L'elenco comprende 30 persone, di cui 8 consulenti esterni. Ci si trova di tutto, dall'ex corrispondente di Newsweek in Argentina, Martin Andersen, all'ex opinionista di Radio Liberty, Daniel Kimmage, all'ex capo dell'ufficio filippino per la France Press, Crispin Maslog. Qualcuno sarebbe uno scrittore (su internet non v'è traccia), altri anonimi volontari di FH, o professori di comunicazione nei più sperduti atenei Usa. Non manca un «giornalista indipendente», il cameade Winifred Tate. E persino la direttrice del progetto, Karin Karlekar, è una semplice «laureata in storia indiana». Insomma una vera armata Branca-leone, che cita, fra i motivi del giudizio sull'Italia, le dimissioni della Gruber, l'influenza di Ricucci sul Corriere, i no (rientrati) di Ciampi alla Gasparri e la condanna ai domiciliari per il senatore Iannuzzi (senza accorgersi che è giornalista di destra). Neanche una parola su Santoro. Ci viene per giunta riconosciuto «l'orientamento eterogeneo e spesso antigovernativo» della nostra stampa, ma specificando che è fattore di poco conto sul complesso delle domande. Sfortunatamente questa metodologia fai-da-te non è un'esclusiva della classifica sulla stampa. La utilizzano anche altri enti -vedi World Economie forum o Trasparency international- per stilare pagelle su competitivita, ambiente, corruzione o armi. Con esiti altrettanto comici: l'industria cinese sarebbe meno competitiva di quella italiana, il Brasile più ambientalista di noi, il Botswana meno corrotto e la Russia più pacifista.

Francesco Ruggeri http://www.laltrogiornale.com


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

 

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 13:39

questo è il documento con cui freedom house dichiara l'Italia al 77esimo posto

La libertà di parole e di stampa sono costituzionalmente garantite. Il legislatore in giugno si è apprestato ad abolire le condanne al carcere per reati a mezzo di stampa, sviluppo accolto con favore dalle organizzazioni me-diatiche, ma gli emendamenti proposti devono ancora essere approvati. Politici e loro alleati hanno intrapreso diverse azioni legali contro i giornalisti nel 2004; in febbraio, il giornalista Massimiliano Melilli è stato condannato a 18 mesi di prigione e al pagamento di lOOmila euro. In luglio, un senatore e giornalista di 76 anni è stato posto agli arresti domiciliari in seguito della commutazione di una sentenza di 29 mesi di carcere per diffamazione. Le organizzazioni per la libertà di stampa hanno criticato due perquisizioni del governo in abitazioni e uffici dei giornalisti, conseguenti al rifiuto dei cronisti di rivelare le loro fonti nell'ambito di alcune discusse
inchieste.
La maggior parte gruppi mediatici sono privati, ma spesso legati a partiti politici o posseduti da grandi corporazioni che esercitano influenze editoriali. In dicembre, i giornalisti del Corriere della Sera, primo quotidiano italiano per numero di copie vendute, hanno accusato un'eccessiva interferenza editoriale in redazione da parte dei proprietari. Il giornale è posseduto dalla Rcs Mediagroup, nella quale hanno qualche partecipazione 15 dei principali gruppi industriali italiani. Le preoccupazioni a riguardo della concentrazione nella proprietà dei media sono un tema importante dalle elezioni che nel 2001 hanno affidato la premiership a Silvio Berlusconi, magnate dell'informazione e uomo più ricco del paese. La stampa, composta da 8 giornali nazionali, due dei quali controllati dalla famiglia Berlusconi, continua a produrre diverse opinioni politiche, comprese quelle critiche nei confronti del governo. Tuttavia, Berlusconi controlla o influenza sei dei sette canali televisivi nazionali. Mediaset, un gruppo nel quale ha partecipazioni rilevanti e
primo emittente privato, possiede tre canali nazionali, mentre il network di stato, la Rai, tradizionalmente soggetto a pressioni politiche, ne controlla tre.
Si dibatte continuamente sull'impatto politico del controllo dei media da parte di Berlusconi. L'osservatorio di Pavia, un "media watchdog" indipendente, a febbraio ha rivelato come la presenza di Berlusconi nelle tv fosse calcolabile intorno al 42% dello spazio dedicato ai politici. Nel corso dell'anno, il presidente della Rai, Lucia An-nunziata, e una delle star dell'informazione televisiva, Lili Gruber, se ne sono andate in reazione al dominio mediatico di Berlusconi. In giugno è stato approvato un provvedimento da lungo atteso sul conflitto di interesse che aveva il compito di risolvere le contraddizioni tra gli affari privati di Berlusconi e il suo ruolo di primo ministro. Nonostante la legge limiti il controllo di gestione dei politici sui media, non impedisce loro di possedere dei gruppi. Pertanto, la legge, criticata dai suoi oppositori perché poco incisiva, avrà un impatto scarso sull'impero mediatico di Berlusconi.
In aprile, il Parlamento ha adottato una riforma dell'emittenza, nota come Legge Gasparri, che introduce una serie di riforme come il passaggio alla trasmissione su digitale (fissata entro il 2006) e la privatizzazione parziale della Rai. La legge è stata inizialmente stoppata dal presidente Carlo Ciampi, convinto dalle organizzazioni dei media che sostenevano che la legge minacciasse la libertà di stampa e minasse il pluralismo informativo. Sebbene la legge rivista abbia una clausola che limita gli introiti massimi di un singolo gruppo, esclude gli interessi nella stampa, nel cinema e nell'industria musicale. Chi critica la legge continua a ritenere che essa rafforzi il potere di Berlusconi sui media. La nuova legge permette anche a una delle tre reti Mediaset, Retequattro, di proseguire la trasmissione terrestre. Questo decreto si oppone a un'espressione della Corte Costituzionale del 2002, che disponeva il passaggio di un canale alla trasmissione satellitare entro gennaio 2004 per assicurare la competizione. Il passaggio sul satellite avrebbe portato a una sensibile perdita nel valore di mercato dell'emittente.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 13:46

Nella classifica della libertà di stampa siamo al 77esimo posto. Parzialmente liberi. Dietro il Ghana e la Namibia, accanto a Mongolia e Bolivia. A naso, sembra una boutade. E lo sembra anche a chi, come Rodolfo Faggioni, boliviano di La Paz, corrispondente di HoyBolivia dall'Italia e da decenni nel Belpaese (prima a Milano, dal Giubileo 2000 a Pescara), conosce bene (e critica) la realtà di entrambi i Paesi.
Italia e Bolivia insieme, e messe molto male.
«Non ho visto Celenta-no in televisione e non conosco la classifica stilata da Freedom House, ma mi sembra assurdo. Trovo scandaloso il caso Enzo Biagi, uno specchiato professionista e una firma storica (Michele Santoro invece un po' fazioso lo è, come Emilio Fede dall'altro lato...). Epperò bisogna avere il senso della misura. L'Italia dovrebbe essere nei primi 15, la Bolivia attorno al 35° posto. Con tutta l'Africa e con le nazioni islamiche non ci può essere confronto. Prova un po' a fare il giornalista in Arabia Saudita... ».
Roma e La Paz invece hanno problemi simili.
«Beh, ora non esageriamo. In America Latina, in generale, anche ora che il periodo delle dittature si è finalmente chiuso, c'è un deficit di democrazia rispetto all'Europa. Là è in fieri, qui è matura. E inoltre in Bolivia c'è la piaga della corruzione, a tutti i livelli: dai poliziotti, che hanno stipendi bassissimi e devono arrotondare in qualche modo, ai piani più alti. Il paragone, da un punto di vista politico, non sta in piedi. Non è mica un caso se parecchi boliviani lasciano la loro patria per venire a cercare un lavoro qui in Italia. Proprio in questo momento sto scrivendo un articolo sui miei connazionali che vivono a Bergamo».
Allora, se non godiamo, appunto, di buona stampa, la colpa è di Berlusconi e del suo conflitto d'interessi?
«Certo, per una democrazia forte come quella italiana il caso del premier rappresenta una grande anomalia».
Non ci sono dei Berlusconi in Bolivia?
«No, lo Stato ha solo una televisione e una radio, tutto il resto è in mano ai privati. Che sonoer lopiù editori puri, senza interessi forti in altri campi. Magari difendono le autonomie locali, della zona di Santa Gruz per esempio, ma non fanno politica in prima persona. Lo storico Carlos Mesa, un saggista assai apprezzato, proprietario della televisione Atp, quando è stato eletto vicepresidente ha lasciato tutto, ha venduto. E non ai figli o ai parenti».
Insomma, la longa manus di Berlusconi sui media rischia di dare ragione a quelli che gridano al pericolo regime
«A me, penso si sia capito, non piace il Cavaliere, presidente del Consiglio e proprietario di tre televisioni, e anche a Feltri, che lo difende spesso e volentieri, consiglierei un salto in Bolivia, dove ci sono leggi precise e sono rispettate. Però l'Occidente, con tutta la sua storia e le sue tradizioni, è sempre l'Occidente: ha potenti anticorpi. Ricorderei inoltre agli smemorati quale era qualche anno fa la situazione in Rai, con il Tgl in mano ai democristiani, il Tg2 ai socialisti e il Tg3 ai comunisti. Allora, altro che 77esimo posto in classifica
Ultima modifica di Aragorn su 22 ott 2005, 14:36, modificato 1 volte in totale.


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

Messaggiodi `knives` il 22 ott 2005, 13:48

non conosco questo ruggeri, ma quella lista che ha detto celentano è anche se esagerata e plagata, una lista che in qualke modo rispecchia la verita delle cose..

un esempio? cè ne molti.. gia solo il clamore che ha fatto questa trasmissione dice tutto... se cè tutta questa libera di parola.. come mai tanto polverone?

avete mai visto voi sulla rai o in qualunque altra trasmissione un documentario sul nostro presidente del consiglio? si sa poko niente.. e chi sa qualcosa lo sa perchè in giro per internet ci sono documentari girati da giornalisti rai che non hanno mai avuto possibilita di essere trasmessi in tv..

hanno allontanato molti giornalisti validi dalla televisione con la scusa di utilizio personale di un programma publico? be ma se è publico x quale motivo loro devono scegliere cosa devo vedere io?
vogliadidolci.wordpress.com
Avatar utente
`knives`
Moderatore
Moderatore
 
Messaggi: 6246
Iscritto il: 24 mar 2005, 01:57

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 13:59

ma se è un bene pubblico
x' se la devono spartire la rai?
x' una rete a me una te e una lui?

l'informazione così nn è vera e perforza di parte
senti il tg1 il tg2 e il tg3 e la stessa notizia è totalmente diversa
ma qual'è la verità?
possibile che in italia sono tutti schiavi di un potere?

cioè il tg3 nn essendo allineato al potere che governa
è cmq allineato a un altro potere che spera di governare
e anche questo è assurdo
il giornalista deve fare il suo lavoro a prescindere dalle simpatie
io quando metto le news se ho una ditta che nn mi piace o con cui mi sono trovato male
la tratto nello stesso modo in cui tratto le altre

la stessa cosa capita sulle riviste informatiche
leggi dei contest e ti accorgi che vince chi paga di +


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

Messaggiodi `knives` il 22 ott 2005, 14:03

è sempre cosi.. dove girano i soldi.. cè interesse..
sai dove si trova ancora buona informazione? nelle radio.. xke i soldi li sono gia di meno.. è la gente per farsi senire ci deve mettere passione..

cmq non pensare solo a rai.. pensa ke il 75 % dell'informazione è tenuta in mano da ki in teoria non dovrebbe avere nessun mezzo publico
vogliadidolci.wordpress.com
Avatar utente
`knives`
Moderatore
Moderatore
 
Messaggi: 6246
Iscritto il: 24 mar 2005, 01:57

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 14:05

sisi ma è un anomalia tutta italiana
come i giornali di partito che stanno inpiedi grazie ai contributi statali

a new york nessuno grida allo scandalo eppure hanno sindaco bloomberg uno dei + grossi maganti dell'informazione

cmq ma se la gente nn legge +
se invece di vedersi un documentario guarda l'isola
a che serve avere i mezzi di informazione?


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

Messaggiodi `knives` il 22 ott 2005, 14:10

la gente guarda l'isola xke ormai non crede piu a nulla.. la televisione si skifa da sola.. e ripetono le stesse cose cambiando qualke verbo..
una volta la seguivo.. mi ricordo super quark, la makkina del tempo, sfera, geo e geo, alle falde del kilimangiaro.. ke fine hanno fatto tutti questi programmi?
e quelli di informazione politica? attualita? mafia? corruzione? mha.. tutto sparito.. meglio vedere due culi e due tette ke si muovono
vogliadidolci.wordpress.com
Avatar utente
`knives`
Moderatore
Moderatore
 
Messaggi: 6246
Iscritto il: 24 mar 2005, 01:57

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 14:12

:( quanto hai ragione


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

Messaggiodi `knives` il 22 ott 2005, 14:17

leggevo in un altro forum.. che cè nell'aria la convizione che siamo sotto un regime.. nel senso che l'informazione è pilotata.. e cose cosi.. in effetti.. per certi versi non si puo negare..
vogliadidolci.wordpress.com
Avatar utente
`knives`
Moderatore
Moderatore
 
Messaggi: 6246
Iscritto il: 24 mar 2005, 01:57

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 14:20

si ma x me lo siamo oggi come 5 anni fa come 10 anni fa come 20 anni fa
l'italia è sempre lottizzata
e se il 10 aprile ci sarà al governo prodi la prima cosa che farà sarà cambiare i direttori di rete delle testate rai
e i direttori dei tg
se ti sembra normale....


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

Messaggiodi `knives` il 22 ott 2005, 14:24

è uno skifo..
ki vuole sapere la verita deve cercarsela lui.. pur sapendo che tanto le cose che i "grandi" non voglio far sapere.. non si sapranno mai indipendentemente dal governo
vogliadidolci.wordpress.com
Avatar utente
`knives`
Moderatore
Moderatore
 
Messaggi: 6246
Iscritto il: 24 mar 2005, 01:57

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 14:26

e :( cmq trovo solo sky tg24 l'unico tg indipendente che riporta solo le notizie evitando di dargli un colore


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

Messaggiodi `knives` il 22 ott 2005, 14:28

quindi pagando hai quello ke invece dovresti avere gratis .. buona sta cosa :lol: :lol:

meglio di nulla no? :roll:
vogliadidolci.wordpress.com
Avatar utente
`knives`
Moderatore
Moderatore
 
Messaggi: 6246
Iscritto il: 24 mar 2005, 01:57

Messaggiodi Aragorn il 22 ott 2005, 14:30

assurdo vero????


«Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,

le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta,
E re quei ch'è senza corona.»

Avatar utente
Aragorn
Site Admin
Site Admin
 
Messaggi: 21155
Iscritto il: 06 ago 2004, 23:45
Località: Lunà Cepeen (varès)

 
Prossimo

Torna a Old Agorà

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite