L'ARRESTO - Francesco Battistini era entrato nel Paese giovedì. La notizia dell'arresto è arrivata venerdì intorno alle 13 (ora italiana) ai colleghi della redazione Esteri del Corriere con sms dello stesso Battistini: «Arrestato». Battistini era a Cuba per seguire l'assemblea degli oppositori di Fidel Castro che si sta svolgendo a Cuba ma al qualche l'Avana non consente partecipazione di stranieri e giornalisti in particolare. Il fermo di Battistini, 44 anni, è avvenuto nella stessa giornata in cui le autorità cubane hanno espulso un senatore ceco e un deputato tedesco e impedito l'ingresso a due membri polacchi del Parlamento europeo che avevano in programma di partecipare a un congresso di dissidenti, oltre ad arrestare tre giornalisti polacchi. Nei giorni scorsi era stato impedito l'accesso a Cuba a un altro collega del Corriere della Sera, Rocco Cotroneo.
IL DIRETTORE DEL CORRIERE: «ATTO ODIOSO» - Sulla vicenda siera espresso nel pomeriggio di venerdì il direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli ricordando che «già qualche giorno fa un altro collega, Rocco Cotroneo, è stato bloccato alla frontiera e costretto a fare marcia indietro. Esprimo tutto il mio sdegno per il fermo del nostro collega Francesco Battistini, arrestato a Cuba». Mieli, nel chiedere l'immediato rilascio del giornalista, aveva sottolineato che «questo episodio mette in luce la volontà delle autorità cubane di mettere il bavaglio alla libera informazione degli organi di stampa internazionali».
RETATA DEI DISSIDENTI - Nella capitale L'Avana è in corso, in una casa privata, l'«assemblea per promuovere la società civile». Si tratta di una riunione ( ■ presentata in questo articolo pubblicato venerdì sul Corsera) che prevede la presenza di numerosi dissidenti guidati dall’economista Martha Roque Cabello. Castro aveva annunciato «una risposta energica»che è culminata in una retata preventiva nelle case di alcuni oppositori.