Bologna, 30 settembre 2009 - Fra le innumerevoli dichiarazioni politiche sulla Rai, che in questi giorni non abbiamo volutamente pubblicato perché fregano solo a chi le ha rilasciate, ce n'è una che, invece, riportiamo testualmente: L'ha pronunciata il presidente di Viale Mazzini, Paolo Garimberti: "Sono preoccupato per gli attacchi al servizio pubblico, che nel complesso svolge egregiamente il suo ruolo. E' molto facile sparare sulla croce rossa, dire banalità sul canone. Non ci si rende conto di cosa è il canone per la Rai. Non esiste tv pubblica senza canone, basta fare un confronto con la mitica Bbc".
Ecco, qui sta il punto. A parte il fatto che l'equiparazione fra la Rai e la Croce Rossa è inquietante e, quantomeno, infelice. A parte il fatto che sull'avverbio "egregiamente" il dibattito potrebbe portarci a drammatiche conclusioni circa la sua veridicità, delle due l'una: o Garimberti non segue la Bbc o, se la segue, non s'accorge che non c'è paragone fra la tv di Stato inglese e l'italiana quanto a qualità e quantità di programmi e di informazione. Per non dire della differenza abissale fra l'occupazione pubblicitaria delle reti alle quali noi siamo costretti a pagare il canone e il rispetto assoluto dei telespettatori che caratterizza la tv di Sua Maestà. E non ricominciamo con le solite menate sulla libertà di stampa, gli attacchi all'informazione democratica, pluralistica, bla bla bla.
La verità è che troppi programmi di variegata natura propinati dalla Rai, come dalle altre tv non pubbliche, fanno semplicemente schifo, con la differenza per alcune delle altre tv si sceglie volontariamente di pagare l'abbonamento, per altre ancora non si paga un euro. La verità è che, sul fronte Rai, anche in ambito sportivo vengono fatte scelte senza capo né coda (ieri sera quell'autentico supershow del calcio che è stato l'incontro Fiorentina-Liverpool naturalmente non è stato trasmesso in chiaro); la verità è che non si capisce come mai dobbiamo pagare pure questa tassa, lesiva della nostra libertà di scelta al tempo del satellite, della pay per view, dello streaming Internet, della web tv, eccetera eccetera.
Per questo, nella convinzione di essere utili ai nostri lettori smaniosi di liberarsi dal giogo Rai, pubblichiamo il link http://www.ilgiornale.it/web/pdf/no_canone.pdf dal quale è possibile scaricare il modulo che consente di dare un calcio a questa gabella. E' tratto dal sito del Giornale che, assieme a Libero, ha intrapreso la campagna contro il canone Rai.
Per quanto ci riguarda, nella migliore delle tv possibili ci deve essere spazio per ogni opinione, ogni trasmissione di qualunque orientamento politico essa sia. Soprattutto per quelle diverse dal governo e dal premier in carica. Ma ci deve essere la libertà di scegliere che cosa vedere, senza più l'obbligo di pagare per vedere quelle della tv di Stato. Siamo molto curiosi di sapere che cosa ne pensiate.
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/politica/2009/09/30/239191-ecco_modulo.shtml