Governo: piano d'azione su nucleare

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Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 22 mag 2008, 14:46

(ANSA) - ROMA, 22 MAG - 'Entro la legislatura porremo la prima pietra di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione'. Lo ha detto il ministro Scajola. Intervenendo all'assemblea di Confindustria, il ministro dello Sviluppo Economico, ha aggiunto: 'Non e' piu' eludibile un piano di azione per il ritorno al nucleare'. E ha ricordato che si tratta di un 'solenne impegno assunto da Berlusconi, con la fiducia, che onoreremo con convinzione e determinazione'.


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi nemesys_72 il 22 mag 2008, 15:06

giustissimo..
prima si inizia, meglio è..
tra l'altro un piano serio non potrà far altro che indurre i paesi dell'opec ad abbassare i prezzi del greggio nel breve periodo..
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Joistick il 22 mag 2008, 16:09

ma non possiamo arrivare sempre dopo.... chissà come mai tutti i paesi con centrali nucleari stanno iniziando un piano per smantellarle e noi vogliamo costruirle??? boh ci sarà un motivo se Svizzera Germania e altri stati non permettono più la costruzione e puntano su altre fonti di energia.

Rapporto sul nucleare di GreenPeace

Nel mondo, solo India, Ucraina, Russia e Cina stanno costruendo nuove centrali nucleari. Gli stessi Stati Uniti non costruiscono un reattore dal 1979 (dati Aiea - Agenzia internazionale per l’energia atomica).

In Europa, cinque degli otto Paesi nuclearizzati hanno deciso da tempo la moratoria: Svezia 1980, Spagna 1984, Olanda 1994, Germania 1998 (entro il 2021), Belgio 1999 (entro il 2025). L’unico Paese dell’Ue che ha deciso di costruire un nuovo reattore è la Finlandia.

L’Italia ha chiuso con il referendum del 1987. Danimarca, Portogallo, Grecia, Austria, Irlanda e Lussemburgo non hanno programmi nucleari.In Italia ci sono gli impianti Enel (la centrale del Garigliano è uscita dall’esercizio commerciale nel 1978; Latina nel 1986; Trino Vercellese nel 1987; Caorso nel 1986) e quelli Enea (l’impianto Itrec della Trisaia ha concluso il ciclo di prove nucleari nel 1978, da allora non ha più riprocessato combustibile; l’impianto Eurex ha terminato le attività di riprocessamento nel 1983).
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Beleg il 22 mag 2008, 16:21

Proprio ora che era stato finanziato il progetto delle centrali solari termodinamiche, che con la tecnologia di Rubbia producono la stessa energia di una centrale nucleare di medio livello, senza comportare problemi... Spero di no, ma temo che troveranno il modo di sospendere questo progetto per recuperare fondi...
Secondo me la direzione presa è quella sbagliata, bisogna investire sul solare, non sulle scorie radioattive.

Tra l'altro la correlazione tra un eventuale piano nucleare nel nostro paese e il prezzo del petrolio non credo sia così rilevante...

Ricordo questa discussione sull'argomento solare: http://forum.amdplanet.it/viewtopic.php?f=1&t=32453
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Joistick il 22 mag 2008, 16:24

mi trovo d'accordo con te beleg, anche perchè visto che abbiamo problemi a smaltire i normali rifiuti come faremmo gestire lo smaltire le scorie radioattive???
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi nemesys_72 il 22 mag 2008, 16:33

utilizziamo circa 28mila ghz al mese (nei mesi non estivi), sono anch'io favorevolissimo al solare e alle altre forme di energia meno inquinante, ma la vedo dura a tirar avanti solo col sole con gli attuali pannelli etc..
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 22 mag 2008, 16:58

io credo che se i costi di produzione al kw siano uguali siamo tutti d'accordo con forme alternative ma visto che credo che nn sia così e che sotto l'ottica dell'efficenza quelle solari sono anni luce dietro quelle nucleari, w il nucleare fatto a norma logicamente.


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Beleg il 22 mag 2008, 17:17

Il mio pensiero sull'argomento resta quello che ho espresso nel 3d che ho linkato nel precedente post.

La tecnologia di Rubbia permette di ottenere elevata efficenza da specchi di vetro concavi insieme ad alcuni sali, non dai pannelli tradizionali fotovoltaici. E' un'altra cosa. 3 km di specchio con la tecnologia di Rubbia fanno l'energia di una piccola centrale nucleare, ma senza scorie nè problemi correlati alla sicurezza.
I normali pannelli fotovoltaici ora costano parecchio perchè ci sono ancora pochi investimenti e pochi concorrenti. Se ci fossero più soldi per il solare e per le ricerche correlate, il costo per chilowatt scenderebbe drasticamente e in poco tempo: meno del tempo necessario a costruire una singola centrale nucleare. Inoltre, col "solare diffuso" nelle abitazioni, buona parte del fabbisogno nazionale verrebbe autoprodotto dagli stessi cittadini. Questa secondo me è la strada da seguire per garantirci un futuro energetico sostenibile ambientalmente e a costi nulli.

Altrimenti... guardate che spettacolo...

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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 22 mag 2008, 17:18

sicuramente meglio il nucleare del carbone che usiamo ora


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Beleg il 22 mag 2008, 17:21

Secondo me, nessuna delle due... ma come effetti a lungo termine, vedo molto più problematico il nucleare e le scorie radioattive.
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La verità dell'Esperto

Messaggiodi Aragorn il 23 mag 2008, 14:58

Di EZIO BUSSOLETTI ordinario di Fisica all'Università Parthenope


Ce l'hanno fatta. Lo hanno promesso in campagna elettorale e mercoledì Berlusconi e i suoi hanno mostrato che se si hanno idee chiare e grinta si può realizzare quanto promesso. Due problemi seri, tra i tanti, mutui delle famiglie e i rifiuti campani, sono stati affrontati con una linea chiara d'attacco. Ieri è arrivato un nuovo, importante messaggio sul tema della produzione elettrica. Il ministro Scajolahaannunciato che entro la legislatura inizierà la costruzione di un gruppò di centrali nucleari confermando gli impegni, assunti in campagna elettorale e ribaditi dal presidente Berlusconi all'atto dellafiducia al nuovo governo. La ragione è semplice: in Italia paghiamo il chilowattora molto più caro dei cittadini degli altri paesi industrializzati; le nostre tasche ne soffrono e l'industria nazionale è penalizzata seriamente nel confronto con i suoi competitori. Le paure e le critiche che circolano sul nucleare, in Italia piutto -sto che in altri paesi industrializzati, sono la conse -guenza di anni di informazione errata e demagogica lasciata in mano di personaggi con scarsa levatura professionale senza che chi poteva parlare con cognizione di causa fosse effettivamente ascoltato perché nei media, se si vuole far presa sul pubblico, è molto più facile vendere catastrofi che ragionevolezza. Il risultato è stata la seria vulnerabilità dei nostri approvvigionamenti energetici. In futuro la situazione rischia di aggravarsi se non si cambia registro agendo con rapidità.
Vediamo le ragioni per un sì ragionato al rilancio del nucleare. Laproduzione elettrica è la maggior sorgente di emissioni di C02, causa principale dell'effetto serra. Il nucleare non brucia sostanze fossili, è esente da questo tipo di emissioni e, quindi, rappresenta anche un valido strumento di salvaguardia ambientale. Oggi, con gli idrocarburi ad oltre 125 dollari al barile e destinati a crescere ancora, il chilowattora nucleare è meno caro di quello prodotto dal centrali a gas e confrontabile con quello da carbone tenendo conto di tutti i costi, inclusi quelli dello smantellamento e bonifica degli impianti. Le riserve garantiscono materiale sino a 150 anni: con i reattori autofertilizzanti, che utilizzano il combustibile in maniera molto più efficace, la durata delle forniture si prolunga oltre il millennio.
Restano due problemi, quello della sicurezza e quello delle scorie. L'Europa ha una tecnologia così avanzata che i vincoli di sicurezza nella costruzione e gestione degli impianti da sempre surclassano quelli della ex Urss e sono anche più severi di quelli Usa. Un reattore di taglia standard, in un anno, produce da 8 a 30 tonnellate di scorie, dai 5 ai 30 metri cubi in volume: equivalenti ad un cubo di circa 2 metri di lato o al più ad una stanza me -dio-piccola. La loro radioattività dura anche per migliaia di anni, vanno quindi incapsulate e confinate in appositi siti sotterranei che assicurino un corretta salvaguardia per l'ambiente e per i cittadini: è quello che già accade. La tecnologia di trattamento e di sicurezza evolve nel tempo verso livelli sempre più elevati: dopo e nonostante Chernobyl, la potenza nucleare istallata nel mondo è cresciuta oltre il 44%; 29 centrali sono in costruzione mentre la maggioranza delle 435 operative ha subito un processo di ammodernamento che ne ha aumentato l'efficienza e prolungato di quasi due terzi la vita. Alle 32 nazioni che, da tempo, hanno compiuto questa scelta si sono aggiunti paesi grandi produttori di idrocarburi, perché i vincoli ambientali ed economici sempre più stringenti spingono i governi a diversificare il loro mix di produzione elettrica.
Nonostante i guasti passati, il presidio tecnico-scientifico italiano, mantenuto quasi in maniera carbonara dall'Università e dall'industria nazionale, è pronto aripartire. Non saràfacile: in primis è necessario ricostruire l'Autorità di Controllo e Sicurezza, morta da tempo, stimolando la creazione di un sistema coeso di attori che dovranno accettare un gioco di squadra al quale non tutti so -no storicamente abituati. Questa è la prima condizione necessaria per saltare sul treno in corsa delle centrali di terza generazione, già in produzione ed operative fra pochi anni. Prima si entrerà nei consorzi internazionali, migliore sarà la nostra posizione nella filiera delle centrali di quarta generazione, attese intorno al 2030.
Due i punti strategici da non trascurare: il recupero di un rapporto con i cittadini attraverso una campagna di informazione e formazione corretta, chiara e comprensibile e, in parallelo, la realizzazione di una "govemance" del processo, con un livello politico decisionale forte per mantenere un'unicità di decisione e di coordinamento a livello centrale. L'esempio di quanto avvenuto per i rifiuti della Campania promette bene: si è visto un governo che decide e che intende controllare, senza sbandamenti, il processo. Con queste premesse noi si che possiamo dire: ministro Scajola, si può fare!


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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Joistick il 23 mag 2008, 18:20

Ho trovato questo interessante articolo.....

L'Italia torna al nucleare! O almeno questo è l'intento del nuovo governo, che per bocca del ministro Scajola , annuncia che entro la legislatura sarà posta la “prima pietra per la costruzione di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione”. Nell'assemblea di confindustria il ministro dello sviluppo economico ha poi aggiunto: “ Solo gli impianti nucleari consentono di produrre energia su larga scala, in modo sicuro, a costi competitivi e nel rispetto dell'ambiente”. L'intervento ha toccato anche altri aspetti della questione, ma vorrei partire da qui per una breve analisi. In primo luogo il concetto di centrali nucleari di nuova generazione è forviante, per non dire falso, in quanto il cosiddetto “nucleare di quarta generazione” è una tecnologia ancora in fase di studio, tanto che le stime parlano di applicazioni commerciali non prima dell'anno 2030 (2019 secondo la Edison). Per cui la frase ad effetto, cela in realtà la possibilità tecnica di realizzare allo stadio attuale solamente reattori nucleari di terza generazione, caratterizzati da un grado di sicurezza molto maggiore rispetto a quelle di seconda generazione e da costi relativi superiori, ma da un'efficienza paragonabile, in termini di energia prodotta. Il concetto di nucleare pulito è poi molto di più che forviante visto che le scorie radioattive prodotte possono solamente essere stoccate, a seconda del livello di radioattività, in terreni protetti da barriere architettoniche o in bunker sotterranei schermati.
Se si pensa poi che in Italia da oltre dieci anni non riusciamo a risolvere un problema relativamente semplice come quello dello smaltimento dei rifiuti ordinari in Campania, né portare a termine la costruzione di un termovalizzatore efficiente (ad Acerra, provincia di Napoli) vien da chiedersi cosa potrebbe succedere di fronte a rifiuti pericolosi come quelli derivanti dai processi nucleari. Soprattutto se le centrali nucleari o i siti di stoccaggio fossero progettati e costruite in zone che sono , a tutti gli effetti, sotto il controllo della criminalità organizzata. Un altro aspetto debole della questione riguarda l'economicità del progetto, soprattutto in un paese come l'Italia, dove vengono impiegati 20 anni per la costruzione di un autostrada (Salerno Reggio Calabria) e dove progetti come il Ponte Sullo Stretto di Messina presentano conti esorbitanti senza nemmeno aver iniziato i lavori (è stata solo posta la prima pietra). In più in attesa di nuovi sviluppi, pare che la febbre del nucleare sia passata anche a quegli stati che da sempre hanno mostrato interesse per questo tipo di soluzione, come ad esempio gli Usa. Secondo i dati postati da Greenpeace, infatti, senza gli aiuti statali, il settore del nucleare sarebbe in crisi negli Usa, in quanto l'elettricità prodotta col nucleare è la più costosa. Dunque che fare? Qualcosa bisogna effettivamente fare, visto che la bolletta energetica taglia clamorosamente le gambe all'Italia in ambito economico (60 miliardi all'anno), ma la mia idea è che la ricerca debba puntare su strade nuove. Non ha senso, infatti, impegnarsi così tanto per recuperare un gap di 20 anni in un campo che non assicura sufficienti garanzie in termini di sicurezza e di economicità, come pare essere il nucleare, per poi ritrovarci indietro anche in altri campi di ricerca sui quali, invece, possiamo essere competitivi. I fondi necessari per un ritorno al nucleare, sarebbero talmente elevati, da polverizzare le risorse per la ricerca sulle energie rinnovabili, vera scommessa di questo nuovo millennio. Senza contare che le strategie dell'Unione Europea ci invitano a puntare sulle rinnovabili e che alcuni stati all'avanguardia nella ricerca (Germania su tutti), stanno spostando gli investimenti proprio dal nucleare al fotovoltaico o all'eolico. Se uno sforzo deve essere fatto per il futuro energetico italiano, che sia almeno rivolto verso fonti che dimostrano ancora un grande potenziale di sviluppo, come le energie rinnovabili appunto. A riprova del fatto vi lascio con un comunicato stampa del Kyoto Club, in cui si spiega come negli ultimi sette anni la potenza elettrica rinnovabile installata in Europa sia stata superiore alla variazione netta di quella prodotta da fonti fossili e nucleari. Insomma l'unico modo che abbiamo per distinguerci è quello di farlo in negativo, andando anacronisticamente controcorrente?
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi nemesys_72 il 23 mag 2008, 20:32

joy, son di fretta ed ho letto solo la prima metà: la tua fonte evidentemente non ha ascoltato bene il discorso o meglio, cerca di fuorviare i lettori, visto che il riferimento del ministro era appunto a quelle di terza generazione, se poi il suo intento è quello di dar contro a priori, mettendo in bocca ad altri frasi non dette, ok ho capito e non continuo a leggere quando torno..

il problema dei rifiuti non è poi così semplice visto che esistono leggi e normative internazionali che cercando di regolare il commercio dei rifiuti, quindi....................
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Joistick il 24 mag 2008, 11:39

Secondo i dati postati da Greenpeace, infatti, senza gli aiuti statali, il settore del nucleare sarebbe in crisi negli Usa, in quanto l'elettricità prodotta col nucleare è la più costosa.


questa frase può dire tutto... il problema sulla terza generazione è che ormai è passata se si vuole iniziare seriamente bisogna parlare di fissione non di fusione dell'atomo quindi di quarta generazione e non di terza.....
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Re: Governo: piano d'azione su nucleare

Messaggiodi Aragorn il 24 mag 2008, 11:44

greenpeace mi sembra un filo di parte cmq io dubito che dal punto di vista produttivo il nucleare sia la più costosa...

e joi la 3rza generazione sta iniziando ora, la 4rta è il futuro prossimo venturo...


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