Silvio Berlusconi rischia una condanna a sei anni di carcere in primo grado nel processo Mills. Lo dice a Radio Radicale il parlamentare di Forza Italia Gaetano Pecorella, intervistato sulla decisione presa dal presidente del tribunale di Milano, Livia Pomodoro, di rigettare l'istanza della difesa di Berlusconi per riunire in un unico processo quello sui presunti fondi neri relativi ai diritti tv di Mediaset con quello in cui l'ex premier risponde dell'accusa di corruzione in atti giudiziari insieme all'avvocato David Mills.
E già comincia la battaglia per delegittimare il giudice. Commentando la decisione assunta dalla presidente Pomodoro, Pecorella sostiene che «certamente, il segno è nella volontà di definire rapidamente il processo Mills, perché escludendo la riunione di due procedimenti, il giudice potrà concluderlo più o meno in coincidenza con le eventuali elezioni anticipate».
Secondo l'avvocato del presidente di FI, «il volere concludere in questi giorni potrebbe essere un brutto segno. Si assommano due possibili obbiettivi "politici": quello di chiudere quello di chiudere presto il processo Mills che significherebbe, se ci fosse una condanna, una condanna assai pesante, intorno ai cinque-sei anni». E dall'altra parte «non riunire i due processi consentendo all'altro processo di andare avanti all'infinito perché viene prescritto un reato e se ne apre un altro». Sarà, ma intanto la motivazione del Tribunale che ha rigettato l'istanza della difesa di Silvio Berlusconi è esplicita: «Non ci sono i presupposti», ha detto il Tribunale.
Fonte: L'Unità.it