L'eventuale sostegno economico da parte degli inglesi al Popolo d'Italia diretto da Mussolini, per quanto possibile, non fu essenziale. Il giornale di Mussolini non aveva intenzione di cambiare linea politica e continuava ad essere a favore dell'impegno militare. Ne è convinto lo storico Valerio Castronuovo che commenta così all'ADNKRONOS le rivelazioni dello storico inglese Peter Martland, riportate da 'The Guardian', secondo cui, per circa un anno, dall'autunno del 1917, Benito Mussolini ricevette cento sterline alla settimana dagli agenti di Sua Maestà per frenare le spinte pacifiste in Italia dopo la disastrosa sconfitta di Caporetto. ''I finanziamenti a Mussolini - spiega lo storico - provenivano dall'Ansaldo, dall'Ilva e da tutte le industrie pesanti che erano favorevoli alla partecipazione dell'Italia al conflitto. L'industria metalmeccanica, e quella siderurgica - conclude - volevano che il nostro Paese si schierasse con la Francia e l'Inghilterra che potevano garantire maggiori rifornimenti e risorse".
Per lo storico Arrigo Petacco "è molto probabile che Mussolini abbia ricevuto un sostegno economico da parte degli inglesi per mantenere l'impegno dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale". "Non ci vedo nulla di strano e nulla di cui scandalizzarsi - sottolinea all'ADNKRONOS - Già i francesi, nel 1914, avevano sovvenzionato il Popolo d'Italia, il quotidiano diretto da Mussolini, per alimentare le posizioni interventiste del nostro Paese nell'imminente conflitto mondiale. Non escludo che il governo inglese - aggiunge Petacco - fosse interessato al fatto che l'Italia restasse in guerra soprattutto dopo la disfatta di Caporetto''. ''I finanziamenti che Mussolini ha ricevuto - continua Petacco - non erano per usi personali ma alimentavano la linea politica a favore della guerra sostenuta dal Popolo d'Italia".
"Dopo settant'anni cercano ancora di metterlo in mezzo...", commenta con l'ADNKRONOS Alessandra Mussolini che sottolinea: "Macché rivelazioni: ora mio nonno è diventato pure un traditore. Ma fatemi il piacere... Dopo tutti questi anni - insiste la nipote Alessandra - ancora vogliono metterlo in mezzo. Una volta sono i matrimoni veri o presunti, un'altra volta sono le amanti inesistenti... E pensare che lui l'aveva previsto. Diceva 'anche dopo cinquant'anni si continuerà a parlare di me'". "Aveva ragione - conclude Alessandra Mussolini - ma di anni ne sono passati settanta e ancora c'e' chi vuole metterlo in mezzo".
Dal canto suo lo storico inglese Denis Mack Smith, professore emerito dell'Università di Oxford, afferma che ''la fonte da cui arrivano queste rivelazioni mi pare seria e quindi meritevole di essere presa in debita considerazione''. Mack Smith, uno dei maggiori conoscitori stranieri delle vicende storiche italiane e biografo di Mussolini, non conosce nel dettaglio le scoperte archiviste dello storico di Cambridge Peter Martland e per questo intende approfondirle. ''Non posso negare tuttavia che si sia aperta una pista interessante e mi auguro che la ricerca vada avanti, per cercare di capire meglio il senso e la durata di questa collaborazione'', ha aggiunto.
Per lo storico Massimo Teodori ''i finanziamenti dall'estero a Mussolini dalla Francia e dall'Inghilterra sono noti da tempo agli storici. Del resto, in quella stagione, lo scontro in Europa è nettissimo: da una parte la Francia e l'Inghilterra e dall'altra la Germania e l'impero Austroungarico. Le potenze democratiche Anglo- Francesi avevano tutto l'interesse a che l'Italia si schierasse dalla loro parte rompendo la Triplice Alleanza che la legava agli imperi centrali".
''Mussolini pagato dai servizi segreti inglesi nel 1917? Mai saputo nulla del genere, ma se fosse vero non c'è da menare particolare scandalo'', è il commento dello storico Pietro Melograni, professore emerito dell'Università di Perugia. ''A quell'epoca eravamo alleati degli inglesi e non nemici'', ha aggiunto.
''Non sono uno storico, ma semplicemente un lettore. I diari di Mussolini riguardano il periodo dal '35 al '39 e non parlano di vicende della Prima Guerra mondiale. Di sicuro, nei diari non c'è traccia di una passata collaborazione con i servizi inglesi'', commenta Marcello Dell'Utri commenta cosi' all'ADNKRONOS le rivelazioni dello storico inglese Peter Martland, riportate da 'The Guardian', secondo il quale nel 1917 il futuro capo del fascismo ricevette 100 sterline alla settimana dai servizi inglesi per frenare le spinte pacifiste in Italia dopo Caporetto. Il senatore del Pdl, che e' in possesso dei diari di Benito Mussolini, spiega di ''non avere le capacita' critiche e la competenza'' per valutare l'attendibilita' storica di queste rivelazioni. Di sicuro, il duce nei diari non ne parla. ''In quelle pagine -sottolinea Dell'Utri- scrive a piu' riprese dello spirito rivoluzionario socialista e ricorda che persino Lenin disse ai socialisti italiani: 'perche' avete perso Mussolini?''. (Leb/Gs/Adnkronos) 14-OTT-09 16:09
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