Cibi avariati: rapporto 2008

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Cibi avariati: rapporto 2008

Messaggiodi takion il 15 set 2009, 14:55

Si sapeva di cibi avariati e vini "toccati", ma arrivare a tanto è più che demenziale...

Come dicevo in altro thread ecco qui ora la conferma delle porcherie immesse nel vino. Non basta pastorizzarlo a 80° levandogli parti essenziali, ma bisogna anche aggiungere qualcosa che ne possa variare il sapore o lo renda inattaccabile a virus e malattie...non basterebbero le cantine pulite, i guanti ed evitare la pigiatura con i piedi (calli e malattie comprese)?
Sicuramente ci sono rischi occulti nell'importazione e allora perché non produrre "l'antico" vino in modo tradizionale?
Perché pretendere vendite enormi se richiede un certo tempo?
Non li capisco e non voglio capirli! Per me è demenziale! Non bevo se non a pasto, ma se mi levi anche quelle 3 dita
di liquido rosso...potrei anche diventare cattivo :mrgreen:

I cibi? Ormai si è all'apocalisse alimentare! Un buon formaggio ai vermi? Non hai che da scegliere la marca e il tipo di vermi..!

Propongo il sequestro e la perdita completa di proprietà delle aziende che così operano, nonché la statalizzazione al fine di conservare i posti di lavoro e per il prodotto che continuerà a circolare. Non esiste il doversi ammalare perché dei dementi vogliono arricchirsi in brevissimo tempo a tutti i costi. Si sta andando verso situazioni sanitarie che si riscontrano solo nei paesi del 3° mondo! Che ne direbbero se quando uno esce dall'ospedale dopo aver contratto magari il botulino, li andasse a trovare con una 38 carica e facesse loro una cura a base di piombo? Semplice scambio di "idee"... Non dimentichiamo che inoltre c'è il problema smaltimento...

ROMA - Tonnellate di cibo avariato, dai formaggi agli insaccati, pesce scaduto o in cattivo stato di conservazione. Sono migliaia le frodi scoperte dalle forze dell'ordine nel 2008, con un aumento dei chili di prodotti sequestrati pari al 142% da parte dei Nas e addirittura al +642% in valore da parte dell'Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti (ICQ).

IL RAPPORTO - Le cifre emergono dal VI Rapporto sulla sicurezza alimentare «Italia a tavola 2009», stilato da Movimento difesa del cittadino e Legambiente, che svela un vero e proprio boom di sequestri di cibi da parte delle Forze dell'ordine nel 2008. Un'indagine che rende conto di tutte le operazioni compiute da forze dell'ordine e istituzioni e che quest'anno si arricchisce del contributo dell'Agenzia delle Dogane e dei carabinieri per le politiche agricole.

I NUMERI - In totale, sono oltre 34 milioni i chilogrammi di prodotti sequestrati dai Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) per un valore di circa 160 milioni di euro. L'incremento dei chilogrammi sequestrati e del loro valore rispetto al 2007 è notevole: rispettivamente del 142% e del 32%. Maggiori sono le cifre dei risultati delle ispezioni svolte dall'Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti (ICQ): 181 milioni di euro di cui 172 milioni solo nel settore vitivinicolo.

I CONTROLLI - Intensa l'attività di controllo: oltre 28mila ispezioni da parte dei Nas, 37mila da parte dell'ICQ ben 157mila nel settore ittico a cura delle Capitanerie di Porto. Le operazioni dei Nas hanno portato a rilevare 5.866 infrazioni penali, all'arresto di 49 persone e alla chiusura di 836 le strutture per motivi di salute pubblica. Maggiori le cifre dei risultati delle ispezioni svolte dall'ICQ: 181 milioni di euro di cui 172 milioni nel settore vitivinicolo. Sono stati, invece, circa 53mila gli interventi dell'Agenzia delle Dogane. Non manca poi l'attivitá del Corpo Forestale (766 operazioni) e dei Carabinieri per le Politiche Agricole (969). L'attivitá di controllo della Guardia Costiera ha portato invece al sequestro di circa 330 mila chili di prodotti ittici e a oltre 5,5 milioni di euro di sanzioni comminate. La frode principale riguarda il ritrovamento di prodotti in cattivo stato di conservazione o comunque inadatti al consumo umano. In tutto il 2008 sono stati ritrovati oltre 220mila chilogrammi di prodotto.

RISCHI D'IMPORTAZIONE - Le importazioni di prodotti del settore agroalimentare ammontano, annualmente, a oltre 13 milioni di tonnellate per un valore di circa 8 miliardi di euro. Su questa mole di merce l'Agenzia delle dogane nel 2008 ha svolto circa 53 mila ispezioni. Anche i risultati dei controlli dei bagagli al seguito dei passeggeri hanno condotto, nel 2007, al sequestro di circa 20 mila kg di prodotti di origine animali (carni, prodotti a base di carne, latte e prodotti lattiero caseari). Le difformità riscontrate nel 2008 nel corso di tali controlli sono state circa 1.200 ed hanno comportato il sequestro di oltre 1.800 tonnellate di prodotti alimentari e carne. Per quanto riguarda il sistema di allerta comunitario il 2008 ha registrato un aumento delle notifiche (+3,6%) con 3.040 segnalazioni. La problematica principale riguarda le micotossine, presenti soprattutto nella frutta secca, e le salmonelle. Anche quest'anno è la Cina (con 513 notifiche) il paese da cui provengono i principali prodotti irregolari. Segue la Turchia (311).

I CASI PIÙ CLAMOROSI - Il 2008 può essere ricordato per i molti scandali alimentari: dal vino all'acido cloridrico scoperto a Veronella (VR), all'emergenza latte alla melamina alla carne suina alla diossina. E ancora: 54 tonnellate di prodotti ittici congelati scaduti o in cattivo stato di conservazione ritrovati a Bari, «pesce topo» (proveniente dall'Atlantico del Nord) spacciato per «cuoricini di merluzzo», 2 container sequestrati a Ravenna perchè contenenti 40 tonnellate di farina di riso contaminate da melamina. E come se non bastasse sono le frodi al Made in Italy e ai prodotti tipici del nostro territorio, a partire dalle 30 ordinanze di custodia cautelare emesse ad aprile per possibile truffa finalizzata alla produzione e vendita di olio extravergine di oliva sofisticato. Si trattava di olio di semi di soia mischiato con quello di girasole, a cui veniva aggiunto betacarotene e clorofilla industriale.

ACCUSE ALL'AGENZIA EUROPEA - «Se la strada per uscire dalla crisi economica passa, a detta degli esperti, per la valorizzazione e promozione delle risorse tipiche del Belpaese, e quindi in primis dell'agroalimentare di qualità con le sue tradizioni e la sua notorietà all'estero - ha dichiarato Francesco Ferrante, della segreteria nazionale di Legambiente - la lotta alle contraffazioni e ai criminali che lucrano sulla fiducia e la salute dei cittadini diventa attività fondamentale e irrinunciabile. E se i dati di oggi dimostrano l'efficacia dei controlli, emerge con più forza la necessità di investire in prevenzione, attraverso un più serio e puntuale lavoro degli enti preposti, a partire dall'Agenzia per la sicurezza alimentare europea, che fino ad oggi ha invece brillato per assenza se non per sudditanza agli interessi economici di pochi grandi gruppi dell'agroalimentare».

http://www.corriere.it/cronache/09_settembre_15/rapporto_contraffazione_alimentare_4e1c669e-a1e1-11de-a593-00144f02aabc.shtml
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