La Brown University è uno dei covi della Ivy League, che non è solo il gotha delle università americane – da Harvard a Yale –, ma anche uno stile di vita, un modo di essere e di pensare. Liberal ed elitario. I laureati della Brown sono (sovra)stimati in tutto il mondo per l’unicità dei loro curricula, la superiore forma mentis e la qualità dei loro docenti.
Bene, sentite cosa si sono inventati questi fighetti dalla mente tanto aperta che sembra vuota. Hanno sottoscritto una petizione perché alla Brown non si festeggi più il “Columbus Day”, il giorno in cui si ricorda la scoperta dell’America. Una ricorrenza tradizionale divenuta un pezzo dell’identità americana fin dal 1869, anche grazie ai primi emigranti italiani di New York.
“Chiediamo che vengano interrotti i festeggiamenti – dicono – perché il violento trattamento a cui Colombo sottopose i nativi americani è in contraddizione con i valori della Brown”. D’ora in poi il “Columbus Day” diventerà un anodino “Fall Weekend”, cioè il “Weekend d’Autunno”, o se preferite il “Weekend della caduta”, nel senso di quanto sono caduti in basso alla Brown da non riconoscere più nemmeno le proprie origini…
E già, perché la futura classe dirigente considera il 12 ottobre del 1492 non l’inizio di una grande civiltà – gli Stati Uniti d’America – ma il primo atto di un genocidio che avrebbe portato massacro di Wounded Knee. Che c’è stato, nessuno si sognerebbe di negarlo. Ma prima di guardare alle pagliuzze nell’occhio di Colombo perché non guardare alla trave delle “antiche civiltà” incontrate dal navigatore nel Nuovo Mondo?
I paleontologi ci hanno restituito i teschi mozzati e le fosse comuni del massacro di Crow Creek, avvenuto all’incirca nel XIV secolo in quello che oggi è il Sud Dakota. E la violenza contro i colonizzatori bianchi? Vi dicono qualcosa il massacro di Jonestown o le stragi commesse dagli Shoshone in Oregon a metà del XIX secolo? Tutto questo rientra nei “valori della Brown”?
Nella vulgata i Maya sono considerati un popolo che ha eccelso nell’arte, nell’astronomia e nell’architettura. Maya, Aztechi, Incas, Pawnee e Huroni, eccellevano anche in un'altra cosa. I sacrifici umani. Lo sventurato di turno veniva immolato su un altare da un sacerdote che gli strappava il cuore per offrirlo in pasto alla folla. Letteralmente. Gli storici ricordano come i primi europei giunti nello Yucatan rimasero scioccati dagli atti di cannibalismo dei nativi.
Ecco perché l’indigeno di “Apocalypto” capisce di essere in salvo solo quando cade nelle braccia dei Conquistadores. Ecco perché l’America continuerà a festeggiare il Columbus Day: da allora è nata una società più ricca, libera e mite delle precedenti. Non è perfetta, certo. Ma nessuno può essere perfetto come gli studenti della Brown University.